L’Adorazione dei Magi del Perugino interpreta tradizionalmente la visita degli astrologi orientali alla capanna della Natività.
Pietro Vannucci, detto il Perugino, Adorazione dei Magi, 1475 circa, olio su tavola, 242 x 180 cm. Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria
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Indice
Descrizione Adorazione dei Magi del Perugino
Maria insieme a Gesù neonato si trova a destra della scena. Il Bambino è sulle ginocchia della madre e alza le mani per benedire i visitatori. San Giuseppe invece è dietro di loro e si appoggia al suo bordone, un lungo bastone utilizzato nei viaggi dai pellegrini. Il Magio più anziano è inginocchiato e adora il Bambino. Invece quello di mezza età e il più giovane sono in piedi e porgono i doni.
Il bue e l’asinello si trovano all’interno di un recinto al di la del quale si apre un paesaggio di colline e rocce.
Interpretazioni e simbologia dell’Adorazione dei Magi del Perugino
Il soggetto del dipinto è l’Adorazione dei Magi, un tema iconografico molto rappresentato nell’arte cristiano-cattolica. L’evento è tratto dal Vangelo di Matteo (2,1-12). I Magi, astrologi orientali, dopo aver saputo della nascita del Messia si recano a porgergli omaggio.
La Pala del Perugino segue l’impostazione che tradizionalmente si ritrova nel tema iconografico dell’Adorazione dei Magi. La capanna nella quale si trova la Sacra Famiglia infatti è dipinta a destra. Il corteo invece si avvicina da sinistra.
Forse il Perugino si ritrasse nel giovane dipinto a sinistra, in prossimità del bordo del dipinto.
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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione
L’Adorazione dei Magi del Perugino è conservata a Perugia presso la Galleria Nazionale dell’Umbria. In origine la grande Pala era destinata ad essere esposta all’interno della chiesa di Santa Maria dei Servi di Perugia. La famiglia Baglioni era legata a questa chiesa e quindi probabilmente alla Pala del Perugino. Nel 1543 l’Adorazione dei Magi giunse poi presso la chiesa di Santa Maria Nuova.
L’artista e la società. La storia dell’Adorazione dei Magi del Perugino
L’opera del Perugino risale agli anni 1470-1473 o al 1476 circa. L’artista nacque a Città di Pieve, in provincia di Perugia, nel 1446. Perugino realizzò quindi la grande tavola all’età di circa 30 anni.
Gli storici dell’arte non sono tutti concordi rispetto alla datazione dell’opera. Infatti il dipinto potrebbe essere un lavoro realizzato verso la fine dell’apprendistato a Firenze del Perugino, verso il 1470. Secondo altri invece risale al 1476.
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Lo stile dell’Adorazione dei Magi del Perugino
I personaggi che popolano il corteo presentano fisionomie molto simili a quelle di altri personaggi di opere del Perugino. Inoltre mostrano somiglianze con altri degli stessi anni e della Scuola umbra. Tale caratteristica si ritrova infatti nel giovane con il turbante, presente in molte opere dell’artista. Inoltre si riscontra nei giovani biondi atteggiati con posture eleganti e ricercate anche questi molto presenti nelle opere di maestri umbri.
Le fattezze delle figure sono molto vicine ad altre realizzate nella bottega di Andrea Verrocchio a Firenze dove fece il suo apprendistato il Perugino. Infatti le forme sono marcate e sottolineate da un disegno deciso ma le linee sono meno nervose e più regolari. Anche le fisionomie sono simili e probabilmente derivano da modelli comuni tra gli artisti di bottega. I personaggi che animano la scena presentano un aspetto massiccio e ricordano altre figure dipinte dal primo maestro de Perugino, Fiorenzo di Lorenzo un pittore di Perugia. La disposizione della scena poi è affollata e ricorda le composizioni tardo gotiche. Infatti i personaggi sono disposti secondo un ordine elementare che non crea un elaborato ritmo compositivo.
La tecnica
Il dipinto del Perugino che rappresenta l’Adorazione dei Magi è una tempera su tavola di 241 x 180 cm.
Il colore e l’illuminazione
La composizione cromatica dell’opera del Perugino non presenta una dominante unica. Infatti i colori nelle loro qualità sono equilibrati. Sono presenti così colori caldi e colori freddi. Tonalità sature e altre tendenti al grigio. Il paesaggio dipinto nello sfondo presenta le caratteristiche della prospettiva aerea. I colori infatti tendono all’azzurro, sono più sbiaditi, tendenti al grigio, le forme diventano indefinite e i contorni sfuocati.
Lo spazio
Il Perugino nel progettare il rapporto tra le figure umane e il paesaggio che le circonda si ispirò forse alle opere di Piero della Francesca. Ne risulta però una interazione più naturale e dinamica. Gli storici fanno notare che vi sono alcune citazioni dipinte dal Perugino nella Pala. Una di queste è un albero progettato considerando le proporzioni della sezione aurea. Lo stesso albero si ritrova anche nel Battesimo di Cristo di Piero della Francesca del 1440-1460. Il paesaggio poi ricorda inoltre quelli dipinti da Leonardo da Vinci anche lui allievo del Verrocchio.
La composizione e l’inquadratura
L’opera del Perugino è rettangolare, sviluppata in verticale con il bordo superiore centinato. Il dipinto infatti in alto è delimitato da un arco. L’inquadratura raccoglie le figure tagliando quelle alle estremità e valorizzando i Magi, la Vergine e Gesù Bambino. L’inquadratura verticale dell’Adorazione dei Magi impone un ristretto numero di personaggi del corteo a sinistra. La loro disposizione inoltre crea una fascia orizzontale in primo piano. Il bue e l’asinello completano la scena come vuole la tradizione.
La struttura compositiva
Il re Magio inginocchiato si trova sulla verticale centrale che separa le due metà dell’opera. Così il corteo dei Magi si trova a sinistra mentre la Sacra Famiglia a destra. La parte inferiore del dipinto è inoltre riservata alle figure mentre il paesaggio occupa la parte superiore centinata. Infine le figure del Magio, di Gesù, della Madonna e di Giuseppe sono collocate sulla diagonale che sale da destra del quadrato sottostante la parte centinata.
Confronti
Secondo gli storici la Madonna dipinta dal Perugino è somigliante a quella presente nella Madonna Gambier Parry del Courtauld Institute di Londra realizzata intorno ai primi anni Settanta del Quattrocento.
L’Adorazione dei Magi presso l’Oratorio di S.Maria dei Bianchi di Città della Pieve
Il Perugino nel 1504 a circa 58 anni, realizzò un’Adorazione dei Magi presso l’Oratorio di S.Maria dei Bianchi di Città della Pieve. Il maestro dipinse l’opera in 29 giorni e pare senza aiuti. L’Adorazione di città della Pieve è un affresco di 6,5 metri di altezza per 7 metri di larghezza. Il dipinto fu commissionato dal Sindaco dei Disciplinati della Vergine. L’affresco si trova nella parete di fondo.
La Natività è dipinta in primo piano e ospitata all’interno di un’ampia capanna. Intorno alla Sacra Famiglia poi si dispongono i visitatori, i Magi e gli animali che accompagnano il corteo. I re Magi sono raffigurati in primo piano e indossano preziose vesti ricamate in broccato e oro. I sovrani portano con se i doni che offrono a Gesù Bambino. Sullo sfondo è rappresentato un paesaggio.
Il paesaggio che fa da sfondo all’Adorazione dei Magi è una località della Val di Chiana nella quale si trova il lago Trasimeno. Il dipinto inoltre presenta particolari attentamente riprodotti. I personaggi poi sono concepiti con estrema cura e varietà di posture. In particolare un contadino sembra proteggere lo sguardo mentre osserva il cielo. L’uomo osserva un angelo che si libra in cielo con un piede posato su una struttura che emana luce.
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Bibliografia
- Vittoria Garibaldi, Perugino, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2005, EAN: 9788809035447
- Perugino mai visto. Catalogo della mostra (Perugia, 3 luglio-12 settembre 2010) Volumnia Editrice, 2010, EAN: 9788889024454
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 9 ottobre 2020.
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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Pietro Vannucci, detto il Perugino, Adorazione dei Magi, sul sito della Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia.
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