Il mulino fu dipinto da Antonio Fontanesi circa a metà dell’Ottocento. Nell’opera si scorgono influenze della pittura francese a lui contemporanea.
Antonio Fontanesi, Il mulino, 1858 circa, olio su tela, 57,4 x 46,3 cm. Torino, Galleria d’Arte Moderna
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Indice
Descrizione de Il Mulino di Antonio Fontanesi
Un ampio corso d’acqua si distende dal primo piano fin quasi all’orizzonte. Il fiume serpeggia nella pianura, fa un angolo a sinistra verso le costruzioni e poi volta a destra. Le rive sono coperte di vegetazione folta e l’acqua si infiltra tra le parti alte del terreno. Gli edifici che si vedono a sinistra fanno parte di un mulino. Infatti si vede chiaramente la ruota che alimenta la macina immersa a metà nel corso d’acqua. In lontananza infine una fila di montagne chiude l’orizzonte contro un cielo dorato.
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Il Mulino di Antonio Fontanesi si trova dal 1905 presso la Galleria d’Arte Moderna di Torino grazie al legato di Giovanni Camerana.
L’artista e la società. La storia dell’opera
Il dipinto intitolato Il Mulino fu realizzato da Antonio Fontanesi intorno al 1858. Da più storici è considerata un’opera di svolta nella ricerca dell’artista. Infatti Fontanesi si allontanò da modelli precedenti avvicinandosi all’immaginario dei paesaggisti francesi. In particolare si riscontrano alcune vicinanze iconografiche con due varianti del dipinto intitolato Moulin à Optevoz di Daubigny.
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Lo stile de Il Mulino di Antonio Fontanesi
Rispetto al lavoro degli artisti francesi il dipinto di Antonio Fontanesi ha un rigore compositivo maggiore. Sono assenti anche implicazioni narrative e realiste.
Il colore e l’illuminazione
Il paesaggio è immerso in una luce dorata e calda. Il cielo giallastro infatti si specchia sulla superficie dell’acqua che riflette la luce. Il sole è nascosto dietro le abitazioni molto in basso. Per questo la vegetazione e le montagne sono in controluce e assumono un colorito scuro, grigio bruno.
Lo spazio
Il corso d’acqua che occupa tutto il primo piano del dipinto con la sua fuga in lontananza determina il senso di profondità. La prospettiva di grandezza poi indica dei punti di riferimento rispetto alla misurazione dello spazio in lontananza.
La composizione e l’inquadratura
Lo specchio d’acqua in primo piano sembra ampliare lo spazio in senso orizzontale. In un primo momento il corso del fiume si sposta verso sinistra obliquamente. In prossimità del centro poi crea un angolo acuto e si dirige a destra. Il dipinto si struttura su due metà orizzontali. In basso la maggior parte dello spazio è occupato dallo specchio d’acqua e dal paesaggio. In alto invece si trova un ampio cielo al tramonto. La massa degli edifici di sinistra è equilibrata dall’ampio riflesso del cielo sulla destra che crea un forte contrasto di luce con il terreno. La metà inferiore del dipinto è occupata dal paesaggio mentre quella superiore dal cielo.
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