Augusto di Prima Porta

L’Augusto di Prima Porta rappresenta una celebrazione dell’Imperatore e probabilmente un’occasione di propaganda politica.

Augusto di Prima Porta, 15 a.C., marmo, altezza 204 cm. Città del Vaticano, Musei Vaticani

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Indice

Descrizione della scultura Augusto di Prima Porta

Augusto è raffigurato in piedi con il braccio destro alzato. L’imperatore indossa una lorica, una corazza da legionario molto decorata sul davanti. Sotto la corazza porta poi una tunica corta militare. Augusto inoltre indossa un paludamentum cioè un mantello intorno ai fianchi. Un lembo del mantello è portato sul davanti e ricade sulla mano sinistra. L’imperatore sempre nella mano sinistra impugna una lancia. Un bambino che rappresenta Eros a cavallo di un delfino è scolpito in prossimità della gamba destra.

Interpretazioni e simbologia dell’Augusto di prima porta

L’Augusto di Prima Porta prende anche il nome di Augusto loricato. Questo termine deriva dalla presenza sul busto dell’imperatore della lorica una particolare armatura romana detta anche la corazza dei legionari. La posa assunta dell’imperatore era tipicamente utilizzata per richiedere il silenzio prima dell’incitamento dell’esercito in battaglia, definito adlocutio.

L’Eros che compare ai piedi della statua di Augusto è un simbolo della nascita della dea Venere che sorse dalle acque. Questo particolare ricorda l’ascendenza di Augusto che apparteneva alla gens Iulia. L’imperatore quindi vantava una diretta discendenza da Venere. La dea infatti era madre di Enea che a sua volta era padre di Ascanio o Iulo.

Una statua di propaganda

Secondo le ipotesi degli storici Tiberio, il figlio adottivo di Ottaviano, regalò la statua alla madre Livia dopo la morte del patrigno. Questa ipotesi è motivata dal fatto che la statua presenta caratteristiche di propaganda probabilmente destinata al grande pubblico che si recava nella villa di Livia. Infatti la lorica di Augusto è decorata con scene che rappresentano la restituzione delle insegne romane perse nella campagna partica di Crasso.

Compaiono inoltre le conquiste occidentali. Tiberio fu determinante per raggiungere questi successi e regalando l’opera alla madre l’imperatore ereditò idealmente anche la politica di Augusto. Altri storici hanno poi pensato che la statua fosse un dono dello stesso Augusto alla moglie Livia. In questo caso l’opera si può interpretare come un sostegno di Augusto nei confronti di Tiberio perché sulla Lorica ne vengono celebrate le imprese in Oriente e in Occidente.

L’abbigliamento di Augusto

I rilievi che decorano la lorica di Augusto fanno riferimento alla storia e all’ideologia dell’Imperatore. In alto è raffigurata la personificazione del caelum. Al di sotto poi vola la quadriga del Sol. Verso destra si trova poi la luna che è quasi del tutto coperta da Aurora. Al centro della lorica si trovano due personaggi. Si tratta del re dei parti, Fraate IV che restituisce le insegne sottratte ai Romani dopo la sconfitta di Crasso.

Forse il generale romano che è accompagnato da un lupo è Tiberio che partecipò alla campagna partica. Il paludamento indossato dall’Imperatore era solitamente portato col parazonium che rappresentava il simbolo del generale romano in comando all’esercito. La corazza indossata da Augusto era realizzata nella realtà in pelle con inserti in metallo. Nella statua risulta però molto aderente e fa risaltare le masse muscolari del corpo.

La decorazione della lorica di Augusto di Prima Porta

L’animale che accompagna il generale romano raffigurato al centro della lorica è probabilmente una Lupa che era il simbolo di Roma. Secondo altri storici si tratta invece di Augusto o di Marte dio della guerra.

Ai lati della lorica si trovano due donne che stanno piangendo. Quella di destra porta in mano uno stendardo sul quale è rappresentato un cinghiale e la carnix, la tromba celtica a forma di drago. La donna di sinistra invece sembra sottomessa e porge un parazonium.

Le popolazioni conquistate

Forse la prima donna rappresenta le tribù celtiche del nord-ovest della Spagna, gli asturi e i cantabri. Augusto aveva conquistato queste popolazioni. Secondo un’altra ipotesi rappresenta invece la Gallia che l’imperatore Augusto aveva riorganizzato e pacificato tra il 12 e l’8 avanti Cristo. La seconda donna invece porta un’arma quindi potrebbe rappresentare le tribù germaniche che abitavano tra il Reno e l’Elba.

Sotto le figure delle donne sono presenti Apollo su un grifone e Diana seduta su un cervo. In basso infine si trova la dea Tellus che è simbolo di fertilità e tiene in mano una cornucopia colma di frutta. Vi sono anche due neonati che afferrano la veste della dea. I neonati che si reggono alla veste della dea ricordano le figure della Tellus Mater dell’Ara Pacis.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Gli archeologi trovarono la statua di Augusto di Prima Porta il 20 aprile 1863 presso la Villa di Livia. L’abitazione di Livia Drusilla, moglie di Augusto era costruita nei pressi di Prima Porta. Forse l’autore che oggi rimane sconosciuto era uno scultore greco. La statua di Augusto si trova ai Musei Vaticani presso Città del Vaticano.

L’artista e la società. La storia dell’opera Augusto di Prima Porta

Gli storici fanno notare che la posizione e la tipologia della statua si avvicina alle immagini evocate dalle Carmen saeculare di Orazio. Nel caso in cui infatti la statua sia stata realizzata durante l’Impero di Ottaviano le due opere risultano contemporanee. Il Carmen fu letto in pubblico per la prima volta nel 17 avanti Cristo in occasione dei Ludi saeculares. L’imperatore ordinò la predisposizione dei giochi per celebrare la nuova Pax romana e L’età dell’oro.

L’Augusto di Prima Porta risale al I secolo dopo Cristo. Secondo gli storici la statua è databile negli anni dopo la restituzione delle insegne romane da parte dei parti intorno al 20 avanti Cristo. Altri storici invece ipotizzano che l’Augusto di Prima Porta risalga all’8 avanti Cristo. Fu forse realizzato dopo le campagne di pacificazione nelle province di Tiberio. La datazione dell’opera è quindi ancora oggetto di dibattito tra gli storici dell’arte. Proprio per questa incertezza è possibile che la statua custodita presso i Musei Vaticani sia la copia di un originale in bronzo. Quindi la statua potrebbe essere stata una dedica all’imperatore da parte del Senato nel 20 dopo Cristo e posta al pubblico.

Nel 1933 durante il governo fascista, in Italia, le autorità crearono una replica in bronzo dell’opera priva però dell’erote, cioè dell’amorino. Questa scultura fu collocata in via dei Fori Imperiali di fronte al Foro di Augusto.

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Lo stile dell’Augusto di Prima Porta

La statua di Augusto di Prima Porta presenta caratteristiche della statuaria neoattica contemporanea alla sua esecuzione. Infatti è molto simile alla postura equilibrata del Doriforo di Policleto. I rilievi scolpiti sulla lorica poi sono realizzati con grande perizia tecnica. Si possono accostare inoltre a opere contemporanee come L’ara di Domizio Enobarbo o all’Ara Pacis.

Le pieghe che si creano nel risvolto del mantello sul davanti della figura producono un panneggio molto elaborato.

Probabilmente l’Augusto di Prima Porta fu realizzato da uno o più artisti che scolpirono anche queste opere. La statua mostra connotati idealizzati ma il volto di Augusto presenta una realistica somiglianza. Il modellato della lorica ricorda le statue greche di eroi.

La tecnica

Augusto di Prima Porta è una statua in marmo bianco alta 204 cm.

La luce sulla scultura

La superficie della statua che ritrae Augusto è chiara e riflette la luce anche nelle parti incavate. Quindi la luce radente rivela con più efficacia i rilievi della lorica, le fitte pieghe del mantello e i tratti fisiognomici del viso. Invece le parti scoperte come le gambe e le braccia di Augusto e l’amorino in basso sono morbidamente evidenziati anche da una luce diffusa.

Rapporto con lo spazio

La scultura dell’Augusto di Prima Porta è un’opera monumentale quindi si propone per una vista dal basso. Per questo è posta su un basamento e l’osservatore si dispone in basso allo stesso modo di un cittadino o un soldato che partecipava all’incitamento dell’Imperatore. La figura quindi si apre allo spazio rivolgendosi ad un immaginario pubblico.

La struttura

La figura di Augusto è sostenuta dalle due gambe e da un appoggio in sostegno alla gamba destra rappresentato dal delfino e dalla figura dell’amorino.

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Bibliografia

  • Patrick Schollmeyer, La scultura romana, Apeiron Editori, 2007, Collana: Prospettive di storia dell’arte, ISBN-10: 8885978541 ISBN-13: 978-8885978546
  • P. Liverani, U. Santamaria, Diversamente bianco. La policromia della scultura romana, Quasar, 2014, ISBN-10: 8871405579 ISBN-13: 978-8871405575

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 23 novembre 2020.

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