Colosso portainsegne di Seti II

Il Colosso portainsegne di Seti II si trova al Museo egizio di Torino e raffigura il faraone della diciannovesima dinastia figlio di Merenptah e di Isinofret II.

Colosso portainsegne di Seti II, data?, tecnica?, 5,16 metri. Torino, Museo egizio

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Indice

Descrizione del Colosso portainsegne di Seti II

La grande scultura mostra il faraone che impugna un papiro e un grande bastone divino.

Il faraone Seti II appartenne alla diciannovesima dinastia egizia e morì intorno al 1194-1193 avanti Cristo. Il faraone Seti II era figlio di Merenptah e di Isinofret II. Probabilmente regnò per circa 6 anni forse con un intervallo dovuto al regno di Amenmose. Gli storici riscontrano alcune difficoltà nello stabilire quali furono gli anni di regno dei sovrani della diciannovesima dinastia perché vi sono pochi dati storici. Forse il faraone Seti II riuscì durante il suo regno a ottenere nuovamente il controllo dell’intero Egitto diviso dalla lotta civile. Seti II sposò Tausert che divenne la matrigna di Siptah il successore del faraone.

In origine il nome del faraone di Seti II era scritto dove ora c’è un foro. È solo visibile la scritta “ptah”. Il nome di Seti II fu probabilmente cancellato secondo la pratica di damnatio memoriae per eliminare il ricordo del faraone.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione del Colosso portainsegne di Seti II

Il Colosso portainsegne di Seti II si trovava in origine nel complesso templare di Karnak. Ora è esposto presso il Museo egizio di Torino. La statua colossale è la più grande di tutte quelle ospitate presso il museo. Al Museo del Louvre di Parigi si trova una statua gemella del Colosso di Seti II.

La mummia di Seti II si trovava nella tomba KV35 della Valle dei Re appartenuta al Faraone Amenofi II. Probabilmente la sua sepoltura era stata compiuta in un’altra tomba la KV15 che si trova nella necropoli stessa. Il Colosso portainsegne di Seti II si trovava con la sua gemella nella parte Nord della prima corte del tempio di Karnak. Oggi, per accedere alla visita del tempio di Karnak si attraversa la porta monumentale definita primo pilone costruito da Nectanebo I. Sulla sinistra, dopo l’ingresso, è ancora visibile la cappella fatta costruire da Seti II. Anteriormente ad essa erano poste proprio due statue.

L’anatomista Elliott Smith scoprì la mummia di Seti II il 5 settembre 1905 e la fotografò. L’analisi sullo scheletro rivelò che apparteneva a un uomo di mezza età alto un metro e 64 cm. La grande scultura arrivò in Italia dal mare, a Genova. Quindi venne trasportata a Torino via terra, adagiata su fusti di cannoni. Il Museo egizio di allora non possedeva una sala dalla sufficiente altezza. I curatori così la depositarono all’esterno e la coprirono con della paglia per proteggerla dal clima invernale.

La profanazione

La mummia fu trovata particolarmente integra grazie alla imbalsamazione molto attenta. Tuttavia alcuni ladri che saccheggiarono la tomba danneggiarono la salma per spogliarla di gioielli e amuleti. Decapitarono il corpo con asce coltelli e mozzarono le braccia e le dita. Infatti alcune parti come l’avambraccio destro e la mano destra più molte dita sono ancora disperse. Quando la salma dopo un secolo durante la XXI dinastia fu traslata dalla KV15 alla KV35 fu restaurata e avvolta in nuove bende e un sudario sul quale fu scritta la vicenda della profanazione della Mummia del faraone.

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Lo stile del Colosso portainsegne di Seti II

Il Colosso di Seti II è alto 5,16 metri come la sua statua gemella. Il Colosso presenta una forte simmetria tipica della statuaria egizia e forme idealizzate che non descrivono in modo realistico le fattezze del faraone.

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Bibliografia

  • La statua di Ramesse II, Museo Egizio di Torino
  • Natale Barca, Sovrani predinastici egizi, Ananke, Collana: Seshat, 2005, 9788873251330
  • Edda Bresciani, Grande enciclopedia illustrata dell’antico Egitto, Novara, De Agostini, 2005, ISBN 8841820055
  • Alice Cartocci, Gloria Rosati, L’arte egizia, Firenze, Giunti Editrice S.p.A., 2008, ISBN 9788809061804
  • Giovanna Magi, Luxor, Karnak, la valle dei Re, Bonechi Collana: Arte e storia, 2014, EAN: 9788847605015

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 28 gennaio 2021.

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