Giorni ultimi di Angelo Morbelli è considerato il primo lavoro che l’artista realizzò all’interno del Pio Albergo Trivulzio di Milano.
Angelo Morbelli, Giorni…ultimi, 1882-83, olio su tela, 100 x 161 cm. Milano, Galleria d’Arte Moderna
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Indice
Descrizione di Giorni ultimi di Angelo Morbelli
All’interno di uno dei grandi locali del Pio Albergo Trivulzio di Milano molti anziani sono seduti su panche disposte su file ordinate. Ogni anziano è rappresentato con un particolare atteggiamento. Qualche ospite posa la testa sul banco e dorme, qualcun altro poi sembra pregare. Alcuni, invece, leggono mentre altri osservano intorno. Gli ospiti sono tutti vestiti con abiti e cappelli neri.
I lunghi banchi di legno sono ordinati per file. L’unica comodità è rappresentata da un lungo cuscino posto sul sedile. Lo stanzone è ampio e molto alto. Le pareti sono spoglie e al fondo si nota la grande stufa che riscalda l’ambiente. Inoltre, dal soffitto pendono le lampade che illuminano la sala. In alto, si intravede il soffitto in legno a travate. Infine, sulla parete, a destra, si apre una grande porta a vetri.
Interpretazioni e simbologia di Giorni ultimi di Angelo Morbelli
A partire dal 1880 Angelo Morbelli si interessò al mondo dei contadini e dei poveri. I soggetti preferiti dall’artista non furono i protagonisti del sottoproletariato urbano come nel caso di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Piuttosto, si avvicinano alle figure della contemporanea letteratura verista. Infatti, nei suoi dipinti Morbelli partecipò al dolore di giovani e vecchi dipingendo atmosfere intime e pessimiste, a volte romantiche.
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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione
Nel 1883, Giorni ultimi di Angelo Morbelli fu esposto presso la Promotrice di Genova. Alberto Casiraghi di Milano destinò l’opera con un legato, nel 1921, alla Galleria d’arte Moderna di Milano.
L’artista e la società. La storia dell’opera
Giorni ultimi è un dipinto di Angelo Morbelli realizzato negli anni 1882 – 1883. L’artista non aveva ancora elaborato la tecnica divisionista. Si era, però, già orientato verso temi di carattere sociale. Infatti Giorni ultimi è la prima opera nella quale compaiono i vecchi ospiti del Pio Albergo Trivulzio di Milano. Il dipinto, nel 1883 ottenne a Brera il premio Fumagalli.
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Lo stile del dipinto Giorni ultimi di Angelo Morbelli
Il dipinto non presenta ancora la tecnica divisionista che caratterizzerà le opere successive. Comunque, rivela l’interesse di Morbelli verso la sperimentazione di un nuovo linguaggio e la separazione dei toni.
La tecnica
Il dipinto Giorni ultimi fu realizzato con colori ad olio ad impasto su tela. Morbelli progettò il suo dipinto utilizzando studi dal vero e riprese fotografiche.
Il colore e l’illuminazione
L’opera di Morbelli presenta una dominante calda prodotta dall’abbondante uso di ocra e bruni. Le divise degli ospiti sono nere mentre i loro volti tendenti al rosa. Tra i volti e le divise nere si crea un forte contrasto di luminosità che rende più drammatiche le fisionomie degli anziani. La luce proviene da sinistra e crea ombre leggere che si proiettano verso destra. L’illuminazione, così, risulta diffusa e non crea forti contrasti sui volti dei protagonisti
Lo spazio
Giorni ultimi è ambientato all’interno di un grande spazio architettonico. Morbelli rese la grandezza dello spazio grazie alla prospettiva geometrica. In alto sono, infatti, ben evidenti le fughe del soffitto. Invece, in primo piano le oblique create dal fronte delle panche. L’effetto di profondità è accentuato dalla sovrapposizione verso lo sfondo delle figure umane e dalla loro progressiva diminuzione di grandezza. Il punto di vista del dipinto è leggermente superiore all’altezza degli ospiti e permette di ottenere la vista completa della scena fino alle pareti.
La composizione e l’inquadratura
L’opera presenta un formato rettangolare sviluppato in orizzontale al fine di rendere l’estensione della stanza. Il dipinto, compositivamente è separato in due metà. Quella superiore è destinata alle pareti spoglie mentre quella inferiore agli anziani seduti. La linea orizzontale che si forma sulle pareti regge l’intera composizione. Invece, le oblique delle fughe rendono la struttura più dinamica e interessante. Infine, si forma un triangolo scuro con apice verso destra che racchiude il gruppo di ospiti seduti.
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