Giovanni Boldini la vita e le opere

Giovanni Boldini fu un artista italiano nato a Ferrara che trovò una grande fortuna a Parigi dove ritrasse personaggi e intellettuali della Belle Époque.

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Nascita di Giovanni Boldini

Il pittore Giovanni Boldini nasce a Ferrara il 31 dicembre 1842. Il padre è un pittore restauratore, Antonio Boldini mentre la madre si chiama Benvenuta Caleffi.

Il contesto familiare di Giovanni Boldini

Il padre dell’artista, Antonio Boldini, era un pittore nato a Spoleto mentre la madre, Benvenuta Caleffi, era di Ferrara e benestante. La famiglia Boldini ebbe dodici figli e Giovanni fu l’ottavo.

Formazione di Giovanni Boldini

L’artista si interessa al disegno ancor prima di saper leggere e scrivere e dall’età di cinque anni organizza uno spazio creativo nel granaio. Il giovane Boldini non mostra però un carattere adatto per l’istruzione essendo refrattario a seguire le regole della didattica e il padre pittore lo istruisce personalmente in casa. Seuge quindi gli insegnamenti dei fratelli Gerolamo e Gaetano Domenichini e Giovanni Pagliarini.

All’età di 19 anni il giovane Boldini, nel 1861, viene esonerato dal servizio militare a causa della sua altezza. Infatti è alto un metro e 54 mentre la soglia prevista per l’arruolamento è di un metro e 55.

Il trasferimento a Firenze e l’amicizia con i Macchiaioli

Boldini, grazie ad una cospicua eredità avuta da parte dello zio, nel 1864 a circa 22 anni si trasferisce a Firenze dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti. Nella città toscana incontra altri giovani artisti della cerchia dei Macchiaioli, Michele Gordigiani, Cristiano Banti e Telemaco Signorini. Con loro frequenta i luoghi culturali e più alla moda di Firenze come il Caffè Michelangelo e il Caffè Doney. In questo periodo stringe una salda amicizia col pittore Cristiano Banti.

Nel 1865, a 23 anni, grazie alla sua amicizia con gli artisti del gruppo, Diego Martelli, critico e mecenate dei Macchiaioli, lo ospita nella sua tenuta di Castiglioncello in provincia di Livorno. In questa località gli artisti Macchiaioli dipingono molte delle loro opere di vendute ora famose.

Boldini, ormai introdotto nell’ambiente Fiorentino, nel 1867 a 25 anni, espone presso la Società d’Incoraggiamento di Firenze l’opera dal titolo L’amatore delle arti che riceve il premio del Ministero dell’Agricoltura. Anche il pittore Telemaco Signorini, in seguito a questo riconoscimento, scrive una recensione molto favorevole nei suoi confronti. Boldini inizia così a viaggiare e insieme a Cristiano Banti si reca a Napoli e poi a Caserta dove visita la Reggia. Torna così a Firenze e stringe relazione con i nobili inglesi Falconer che lo invitano ad affrescare la sala da pranzo della loro Villa La Falconiera che si trova nella campagna di Pistoia.

Il viaggio a Londra

All’età di 28 anni Boldini, nel 1870, parte per un viaggio a Londra dove incontra personalità importanti per la sua carriera. Conosce Infatti Il mercante d’arte Frédéric Reitlinger. Inoltre incontra Sir Cornwallis-West che a sua volta lo presenta al duca di Sutherland, alla duchessa di Westminster e alla duchessa di Pless. Boldini così entra in contatto con l’aristocrazia inglese e nutre grande successo tanto che viene soprannominato Little Italian.

Boldini a Parigi

Boldini nel 1871, all’età di 29 anni, decide di stabilirsi a Parigi e vive con la compagna Berthe che è anche la sua modella. Con lei va a abitare a Montmartre e poi in Place Pigalle. Professionalmente compie un grande passo avanti stringendo rapporti con il famoso mercante d’arte Adolphe Goupil.

Boldini ha ormai 32 anni e nel 1874 espone per la prima volta al celebre Salon di Parigi. Anche la sua vita sentimentale cambia, lascia Berthe e inizia una relazione clandestina con la Gabrielle de Rasty moglie del conte Constantin de Rasty. Questa frequentazione permette a Boldini di entrare nella stretta cerchia dell’aristocrazia di Parigi. Il pittore però non scorda i vecchi amici e nel 1875 ospita nel suo studio il pittore Michele Gordigiani e incontra Antonio Mancini.

Nel 1878 Boldini si allontana dal mercante Goupil e inizia a frequentare il pittore impressionista Edgar Degas. Si reca poi in Olanda dove viene attratto dai ritratti del pittore fiammingo Frans Hals.

Il ritratto di Giuseppe Verdi e la grande fama di Giovanni Boldini

Nel 1882, presso il locale parigino “Mère Morel“, Boldini conosce a Parigi il musicista Emanuele Muzio, assistente e unico allievo del compositore italiano Giuseppe Verdi. Il pittore realizza un ritratto di Muzio che entusiasta propone anche a Verdi di posare per il Boldini suo amico.

Intorno ai 40 anni, la fama di Giovanni Boldini in Francia comincia a diffondersi. Infatti è del 1883 una lettera di Vincent Van Gogh indirizzata al fratello Theo nella quale avanza qualche riserva nei confronti della pittura di Boldini. Il successo del pittore giunge anche in Italia dove viene insignito dell’onorificenza di cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.

Agli inizi di luglio del 1885, all’età di 43 anni, Boldini parte per Napoli. Incontra qui gli artisti già conosciuti, tra gli altri, Morelli, Gemito e Altamura. Tornando passa in Toscana e si ferma a Montorsoli dall’amico macchiaiolo Cristiano Banti.

Boldini nella primavera del 1886 riceve nel suo studio Giuseppe Verdi che aveva accettato con entusiasmo di posare per lui. Il maestro giunge a Parigi con la moglie Giuseppina Strepponi e l’assistente Muzio. La prima seduta di posa si risolve con il grande ritratto che ora è esposto presso la Casa di Riposo per Musicisti di Milano. Questo dipinto però non suscita grandi entusiasmi né da parte di Verdi nella parte di Boldini. Così, il pittore convince il maestro ad un’ultima seduta di posa il 9 aprile 1886 nella quale realizza il più celebre pastello che ritrae Giuseppe Verdi di fronte con il cilindro e il cappotto.

I ritratti a pastello

Intanto la fama di Boldini è ormai consolidata a Parigi, in Italia e nel resto del mondo occidentale. Nel 1888 infatti migliora la sua tecnica del pastello che consolida con un particolare fissativo e inizia una serie di sei grandi ritratti che raffigurano signore sudamericane. Tra questi vi è quello di Emiliana Concha de Ossa che è famoso con il titolo di Pastello bianco.

Gli incarichi ufficiali e i riconoscimenti di Boldini

Nel 1889 Boldini, all’età di 47 anni partecipa all’esposizione universale di Parigi come commissario della sezione artistica italiana ed espositore. Alcuni artisti italiani non sono affatto d’accordo con la sua carica ma viene aiutato da Telemaco Signorini. Personalmente espone cinque dipinti ad olio e alcuni pastelli tra i quali il noto Pastello bianco che ritrae la signora sudamericana Emiliana Concha de Ossa. In occasione di questa manifestazione Boldini è premiato con il Grand Prix e la medaglia d’oro. Si concede anche dei viaggi in Marocco in Spagna con Degas. Passa anche per Tangeri e Granada dove visita il museo del Prado per ammirare l’opera del pittore spagnolo Diego Velázquez.

Boldini continua a frequentare la società artistica di Parigi. Nel 1890 sostiene il dipinto di Edouard Manet partecipando con 200 franchi alla sottoscrizione per acquistare la scandalosa Olympia e donarla al museo del Louvre. Inoltre si iscrive alla società di Société Nationale des Beaux-Arts fondata da Meissonier con altri artisti che ha la finalità di proporre un’alternativa alla Société des Artistes Français. In questo periodo si lega in amicizia con il conte Robert De Montesquieu del quale dipinge un noto ritratto.

In occasione del suo viaggio a Milano nel 1893, all’età di 51 anni, Boldini incontra Giuseppe Verdi e gli dona il ritratto ad olio realizzato nel 1886.

La partecipazione alle grandi mostre internazionali

Boldini partecipa alla prima Biennale di Venezia inaugurata il 30 Aprile 1895. Espone il ritratto a pastello di Giuseppe Verdi del 1886 e il ritratto della signorina Errázuriz. Il pittore però va incontro ad una delusione. Infatti il Premio del comune di Venezia è consegnato a Francesco Paolo Michetti mentre a Boldini va il Premio Nazionale dei Comuni e della provincia di Venezia che però inizialmente rifiuta perché ritiene che sia inferiore rispetto al suo merito artistico.

Il sindaco di Venezia il conte Filippo Grimani invita Boldini a far parte del comitato di patrocinio della seconda Biennale d’Arte del 1897. Il pittore rifiuta ma accetta di essere nominato membro della giuria. Nello stesso anno partecipa all’Esposizione Internazionale di Berlino dove ottiene importanti consensi. Boldini si reca poi a York per partecipare ad uno spettacolo presso il Metropolitan Theater ed espone alla Galleria Boussod, Valadon e Cie, sulla Fifth Avenue.

Intorno al 1899 Boldini entra in relazione con lo scrittore francese Marcel Proust, ammirato dal ritratto che il pittore aveva fatto al suo amico, il conte Robert De Montesquieu. Espone poi a Pietroburgo alla prima mostra internazionale d’arte dove riceve l’ammirazione dello zar in persona.

Il conte Robert de Montesquiou di Giovanni Boldini
Il conte Robert de Montesquiou di Giovanni Boldini

In occasione dell’Esposizione Universale di Parigi del 1900 Boldini è premiato con il Grand Prix e nominato membro della giuria per la valutazione delle opere straniere da presentare “Exposition Contemporaine des Beaux-Arts“. All’esposizione internazionale di Bruxelles invia alcuni dipinti tra i quali il Ritratto di Robert De Montesquieu.

I ritratti a volte scandalosi di Boldini non riscuotono però sempre assoluti consensi. Infatti nel 1901 realizza a Palermo Ritratto di donna Franca Florio che però viene rifiutato dal marito perché è considerato troppo seducente. Il pittore accetta così di modificare alcuni dettagli ma procede solo nel 1924. Il suo carattere irascibile gli provoca una parziale rottura con l’Italia che Boldini accusa di non averlo sufficientemente considerato rifiutandogli il titolo di Commendatore della corona d’Italia.

Gli anni della maturità

Boldini continua a ricevere consensi e nelle aste di Parigi i suoi dipinti sono venduti a cifre molto alte. Nel 1903 si trova a Londra quando decide di sposare Adelaide, la figlia del pittore suo amico Cristiano Banti che però non è d’accordo. Quando rientra in Italia il matrimonio non va a buon fine e Boldini, che conferma il suo carattere molto difficile, rompe la decennale amicizia con il pittore.

È del 1908 l’incontro tra Boldini e la marchesa Luisa Casati Stampa che incontra a Venezia insieme a Gabriele D’Annunzio presso l’hotel Danieli. Il pittore ritrae La Marchesa Nel celebre Ritratto con il levriero e la definisce la Divina. Inizia con lei un intenso carteggio affettuoso e amichevole. Nel 1909 Boldini conosce presso le terme di Pougues-les-Eaux, la giovane e affascinante Eugénie Legrip soprannominata anche lei la Divina e le dedica molti ritratti.

Boldini nel 1910 partecipa al Salon e presenta tre opere il Ritratto M.lle Errázuriz, La Duchesse de Montellano e M.me Doyen. Tiene anche contatti con Gabriele D’Annunzio in Italia al quale scrive una lettera anche se i due non sono legati da una relazione d’amicizia.

Nel 1911 realizza Il ritratto della principessa Bibesco che piace molto alla protagonista ed è esposto al Salon du Champ-de-Mars. Il marito invece lo ritiene scandaloso e chiede a Boldini di modificarlo. il pittore si rifiuta e così riceve un’ingiunzione a non esibire più l’opera e non venderla ad alcuno. Il ritratto rimane così nello studio dell’artista fino a dopo la sua morte. Boldini nel 1912 espone nuovamente al Salon e partecipa all’Esposizione Internazionale di Amsterdam dove mostra Il ritratto della principessa Bibesco contravvenendo all’ingiunzione.

Gli anni della Guerra

Nel 1914 scoppia la Prima Guerra Mondiale e Boldini si reca in Giappone, a Southampton e a Londra. Si trasferisce a Nizza insieme alla modella Lina Bilits. Nel 1919 il pittore ormai molto noto e rispettato, ottiene il titolo di ufficiale della Légion d’Honneur, in Francia, e quello di grand’ufficiale della Corona d’ltalia.

Gli ultimi anni

Boldini continua a tenere i contatti con il fratello Gaetano in Italia al quale nel 1919 riconosce un vitalizio insieme a quello della sorella Eva. Scrive al fratello che è preoccupato per la diffusione in Europa del bolscevismo e racconta della sua passione per una ragazza di 17 anni. Boldini non cessa di mantenere relazioni con le personalità più importanti dell’epoca e nel 1920 consiglia alla Marchesa Casati di non prestare il suo ritratto ad alcune esposizioni organizzate a Venezia. Manifesta la sua ammirazione per Gabriele D’Annunzio e scrive a Filippo con Tommaso Marinetti, il leader dei futuristi, dimostrando il suo interesse verso le manifestazioni artistiche del gruppo.

La relazione con Emilia Cardona

Il pittore nel 1926 incontra per una intervista la giornalista della Gazzetta del popolo di Torino, Emilia Cardona. Inizia tra i due un rapporto amichevole che si trasforma relazione amorosa. La ragazza ha 27 anni ed è già sposata con un rito civile per cui la loro Unione suscita qualche preoccupazione nel fratello Gaetano e negli amici del pittore.

Nel 1928 ottiene la nomina a commendatore dell’Ordine dei Santi Maurizio Lazzaro il Podestà di Ferrara, carica comunale dell’epoca fascista, pensa di concedere a Boldini un’abitazione di prestigio in città ma la relazione con la giovane giornalista risulta un ostacolo a questa donazione.

Giovanni Boldini ed Emilia Cardona si sposano a Parigi il 19 ottobre 1929. Il pittore ha 87 anni e la giornalista 30 anni. Più avanti la donna affermerà di non aver mai consumato il matrimonio ma aver vissuto una relazione di grande effetto e di sottile erotismo. Secondo gli storici, all’epoca la donna era già legata allo scultore Francesco Francis La Monaca che sposerà un anno dopo la morte di Boldini. Nel 1929 muore anche Alaide Banti, la figlia del pittore Corrado, che Boldini considera la sua fidanzata per 60 anni.

La morte di Giovanni Boldini

Boldini si ammala e viene curato affettuosamente dalla moglie soffri di reumatismi e viene operato alla prostata punto del 1930 le sue condizioni si aggravano come si legge in una lettera inviata al fratello Gaetano. Boldini muore l’11 gennaio 1931 a causa di una broncopolmonite. Il suo corpo viene sepolto nel cimitero della Certosa a Ferrara vicino a quello dei suoi parenti. La Cardona pochi mesi dopo la sua morte pubblica a Parigi una biografia del pittore intitolata Vie de Jean Boldini che aveva redatto insieme al marito ancora in vita.

I maestri

Il primo maestro di Boldini fu il padre, artista purista ispirato dalle opere del Quattrocento. Prese lezioni anche da Girolamo Domenichini e Giovanni Pagliarini che però considerò presto inadeguate. Dal 1862, a vent’anni, seguì i corsi di Stefano Ussi ed Enrico Pollastrini presso l’Accademia di Firenze. Boldini trovò anche il loro insegnamento accademico lontano dalle sue aspettative.

Collaborazioni e amicizie

Negli anni dell’Accademia di avvicinò con maggiore interesse all’ambiente del Caffè Michelangelo. Diventò così amico di alcuni artisti Macchiaioli quali Michele Gordigiani, Telemaco Signorini, Cristiano Banti e il mecenate Diego Martelli.

I ritratti mondani e psicologici di Giovanni Boldini

Giovanni Boldini fu un maestro del ritratto mondano. Partito giovane da Ferrara, passando dalla Firenze dei Macchiaioli, approdò nel 1871 a Parigi, con l’eredità di 29.260 lire lasciatagli dallo prozio paterno anni prima. Grazie alla sua abilità sociale, Boldini riuscì a scalare la società aristocratica di Parigi. Gran parte del suo successo è dovuto anche alla sua capacità di cogliere la psicologia delle sue modelle aristocratiche e di intrattenerle nelle lunghe ed eccitanti sedute di posa nel suo studio di Place Pigalle.

Le Divine, come chiamava le sue modelle Boldini, posavano per ore e giorni intrattenendosi con lui, parlando anche di affari di cuore personali. Arrivavano a raccontare dettagli intimi delle loro relazioni matrimoniali e si scoprivano, non solo fisicamente, di fronte al maestro italiano che sapeva metterle a loro agio e divertirle.

Ritratto della marchesa Luisa Casati con Levriero di Giovanni Boldini
Ritratto della marchesa Luisa Casati con Levriero di Giovanni Boldini

Boldini infatti comprendeva l’animo femminile, ne coglieva il loro spirito e farsi ritrarre dal maestro significava compiere una seduta psicanalitica svestire i panni aristocratici e l’atteggiamento altezzoso e mostrare la vera personalità che solo Boldini sapeva trasferire sulla tela. Il pittore Ferrarese infatti aveva la capacità di cogliere all’istante l’umore della sua modella e interpretarlo con una immagine inedita ma estremamente mondana e raffinata. Boldini durante le sedute di posa conversava con le donne affrontando spesso argomenti piccanti e sconvenienti che, però, diventavano provocazioni fascinose, tanto amate dalle nobildonne che cercavano la compagnia del peintre italien.

Ritratto di Madame Charles Max di Giovanni Boldini
Ritratto di Madame Charles Max di Giovanni Boldini

Un esempio della sua acuta osservazione è il Ritratto di Madame Charles Max realizzato nel 1896. La giovane donna appare estremamente affascinante nella sua figura incerta ma elegante. Il suo abito chiaro fascia e rivela le sue forme perfette e seducenti. Boldini, in questo ritratto, ha rappresentato il carattere della donna attraverso la sua posa spontanea ma estremamente raffinata che la consacra nell’Olimpo della mondanità parigina dell’epoca.

Anche il celebre ritratto di Luisa Casati Stampa con Il Levriero rivela la capacità di Boldini nel mettere a fuoco la personalità e le aspettative delle sue modelle. La Divina Marchesa, come definita dal pittore, è fasciata da un abito scuro e aderente che segna le forme e si fonde, in basso, con il corpo snello e la slanciato del levriero.

Le opere di Giovanni Boldini

Ritratto di Vincenzo Cabianca

Ritratto di Vincenzo Cabianca di Giovanni Boldini
Ritratto di Vincenzo Cabianca di Giovanni Boldini

Giovanni Boldini, Ritratto di Vincenzo Cabianca, 1868 circa, olio su tela applicata su tavola, cm 22 x 19. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori

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Ritratto di signora con fiori

Ritratto di signora con fiori di Giovanni Boldini
Ritratto di signora con fiori di Giovanni Boldini

Giovanni Boldini, Ritratto di signora con fiori, 1870 circa, tempera su seta, cm 27 x 21. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori

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L’amazzone (Alice Regnault a cavallo)

L'amazzone (Alice Regnault a cavallo) di Giovanni Boldini
L’amazzone (Alice Regnault a cavallo) di Giovanni Boldini

Giovanni Boldini, L’amazzone (Alice Regnault a cavallo), 1878, olio su tavola, 69 x 58 cm. Milano, Galleria d’Arte Moderna

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Ritratto di Giuseppe Verdi seduto di Giovanni Boldini

Ritratto di Giuseppe Verdi seduto di Giovanni Boldini
Ritratto di Giuseppe Verdi seduto di Giovanni Boldini

Giovanni Boldini, Ritratto di Giuseppe Verdi seduto, 1886, olio su tela, 118 x 96 cm. Milano, Fondazione Giuseppe Verdi, Casa di riposo per musicisti

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Ritratto di Giuseppe Verdi di Giovanni Boldini

Ritratto di Giuseppe Verdi di Giovanni Boldini
Ritratto di Giuseppe Verdi di Giovanni Boldini

Giovanni Boldini, Ritratto di Giuseppe Verdi, 1886, pastello, 65 x 54 cm. Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

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Scena di festa di Giovanni Boldini

Scena di festa di Giovanni Boldini
Scena di festa di Giovanni Boldini

Giovanni Boldini, Scena di festa, 1889 circa, olio su tela, 96,8 x 104,7 cm. Parigi, Museé d’Orsay

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Nudo sdraiato di Giovanni Boldini
Nudo sdraiato di Giovanni Boldini

Giovanni Boldini, Nudo sdraiato, fine XIX-inizi XX secolo, olio su tavola, 74 x 65 cm. Collezione privata

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Ritratto di Madame Charles Max di Giovanni Boldini

Ritratto di Madame Charles Max di Giovanni Boldini
Ritratto di Madame Charles Max di Giovanni Boldini

Giovanni Boldini, Ritratto di Madame Charles Max, 1896, olio su tela, 203 x 100 cm. Parigi, Musée d’Orsay

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Ritratto di Lina Cavalieri di Giovanni Boldini

Ritratto di Lina Cavalieri di Giovanni Boldini
Ritratto di Lina Cavalieri di Giovanni Boldini

Giovanni Boldini, Ritratto di Lina Cavalieri (Il cappellino nuovo), 1898, olio su tavola, 27 x 33 cm. Collezione privata

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L’americana

L'americana di Giovanni BoldiniL'americana di Giovanni Boldini
L’americana di Giovanni Boldini

Giovanni Boldini, L’americana, 1903, pastello su carta applicata su tela, 161 x 181 cm. Milano, Galleria d’Arte Moderna

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Ritratto della marchesa Luisa Casati con levriero di Giovanni Boldini

Ritratto della marchesa Luisa Casati con Levriero di Giovanni Boldini
Ritratto della marchesa Luisa Casati con Levriero di Giovanni Boldini

Giovanni Boldini, Ritratto della marchesa Luisa Casati con levriero, 1908, olio su tela, 253,4 x 140,4 cm. Roma, Collezione privata

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Busto di giovane donna con un fiore

Busto di giovane donna con un fiore di Giovanni Boldini
Busto di giovane donna con un fiore di Giovanni Boldini

Giovanni Boldini, Busto di giovane donna con un fiore, 1912, olio su tela, 59.5 x 59.5 cm. Milano, Galleria d’Arte Moderna

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Ritratto della marchesa Luisa Casati con piume di pavone di Giovanni Boldini della Galleria Nazionale d’Arte Contemporanea di Roma

Ritratto della marchesa Luisa Casati di Giovanni Boldini della Galleria Nazionale d'Arte Contemporanea di Roma
Ritratto della marchesa Luisa Casati di Giovanni Boldini della Galleria Nazionale d’Arte Contemporanea di Roma

Giovanni Boldini, Ritratto della marchesa Luisa Casati, 1914, olio su tela. 136 x 176 cm. Roma, Galleria Nazionale d’Arte Contemporanea

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Bibliografia

  • Sergio Gaddi, Tiziano Panconi, Giovanni Boldini. Catalogo della mostra (Roma, 4 marzo-16 luglio 2017), Skira, Collana: Arte moderna, 2017, 9788857235417
  • Tiziano Panconi, Sergio Gaddi, Giovanni Boldini. Genio e pittura. Ediz. a colori, Skira, Collana: Arte moderna. Cataloghi, 2017, EAN: 9788857236988
  • Barbara Guidi, Boldini e la moda, Catalogo della mostra Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 16 febbraio – 2 giugno 2019, Ferrrara Arte, 2019, ISBN: 9788889793497
  • Alessandra Borgogelli, Boldini, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, Anno edizione: 2019, EAN: 9788809983762
  • Tiziano Panconi, Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque, Skira, Collana: Arte moderna, 2023, EAN: 9788857249445

Altri testi correlati

  • La pittura al Museo d’Orsay. Testi di Michel Laclotte, Geneviève Lacambre, Anne Distel, Claire Frèches-Thory, Marc Bascou. Premessa di Françoise Cachin, Scala, 1995 EAN: 2560460022700
  • Simona Bartolena, Parigi Musèe d’Orsay, Il Sole 24 Ore, 2005, EAN: 2570140011214
  • Musee d’Orsay – La Guida delle Collezioni, RMN, 2006, EAN: 2570140229985
  • G. Mori, F. Benzi, La divina marchesa. Arte e vita di Luisa Casati dalla Belle Époque agli anni folli. Catalogo della mostra (Venezia, 4 ottobre 2014-8 marzo 2015), 24 Ore Cultura, Collana: Cataloghi di mostra, 2014, 2014, EAN: 9788866482239

Tutte le opere pubblicate di Giovanni Boldini

Link esterni

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Giovanni BoldiniRitratto di signora con fiori, sul sito del Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno.

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