Il bibliotecario di Giuseppe Arcimboldi detto Arcimboldo

Le teste bizzarre di Giuseppe Arcimboldi furono molto apprezzate nelle corti italiane ed europee. Nel caso de Il Bibliotecario il maestro crea una personificazione utilizzando gli stessi oggetti del mestiere, i libri.

Giuseppe Arcimboldi detto Arcimboldo, Il Bibliotecario, 1566, olio su tela, 97 x 71 cm. Stoccolma, Skoklosters Slott

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Indice

Descrizione de Il bibliotecario di Giuseppe Arcimboldi detto Arcimboldo

La figura del Bibliotecario è formata da una composizione di libri. Un grande volume crea la spalla e il braccio destro della figura. Altri due libri sovrapposti compongono l’avambraccio e dei segnalibri formano le dita. Il corpo piramidale è frutto di una pila di volumi mentre il volto è composto da piccoli libretti. Il naso è formato dal dorso come le labbra create da due libretti sovrapposti. Perfino la guancia risulta creata dalla copertina che contribuisce con il nastro a raffigurare l’orecchio. Un libro aperto suggerisce la capigliatura folta ma ordinata. Dall’alto infine cala un pesante tendaggio che Giuseppe Arcimboldi utilizza per coprire Il Bibliotecario formando un mantello.

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Nel periodo manierista si diffuse il gusto per opere e oggetti di natura bizzarra. Questa diffusione venne inoltre favorita dagli scambi culturali che avvenivano tra le corti europee. L’imperatore Rodolfo II d’Asburgo a Praga creò così una camera delle meraviglie, detta appunto “wunderkammer”. Tra i tanti oggetti curiosi, manufatti e naturali, l’imperatore fu attratto dalle teste allegoriche di Giuseppe Arcimboldi.

L’artista e la società. La storia dell’opera Il bibliotecario di Giuseppe Arcimboldi detto Arcimboldo

Giuseppe Arcimboldi era un acuto osservatore. Questa dote lo favorì nel creare le sue teste bizzarre. L’artista, infatti, assemblava fiori, frutti e oggetti per creare composizioni che vengono interpretate dall’occhio umano come fisionomie. Nel caso de Il Bibliotecario grandi libri sono composti per formare la figura personificata di un bibliotecario. Lo stupore e la meraviglia erano la finalità principale del lavoro di Arcimboldo. Il pittore di Milano fece successo tra i sovrani e i collezionisti assecondando il gusto per lo stravagante e il fantastico. L’artista fu ispirato dalle caricature realizzate da Leonardo da Vinci.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Giuseppe Arcimboldi detto Arcimboldo, Il Bibliotecario, sul sito del Museo Skoklosters Slott di Stoccolma.

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