La Croce di Leonardo Bistolfi

La Croce di Leonardo Bistolfi è un rilievo in gesso che fu utilizzato dall’artista per scolpire il basamento del monumento al senatore Orsini.

Leonardo Bistolfi, La croce, 1905, gesso, 240 x 210 x 103 cm. Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna

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Leonardo Bistolfi, La croce, 1905, gesso, 280 x 435 cm. Trieste, Museo Revoltella

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Indice

Descrizione de La Croce di Leonardo Bistolfi

Nel rilievo si colgono nove figure umane. Ai lati del gruppo infatti vi sono due figure maschili dalle anatomie muscolose e dalle pose eroiche. Un altro uomo nudo e ben modellato si trova poi seduto a terra, con espressione sofferente e il volto fra le mani. Le figure femminili sono invece avvolte in ampi mantelli che coprono anche il capo. Una di loro stringe tra le braccia un neonato. Altre tre invece sono in piedi al centro. Infine in basso due bambini osservano il dolente seduto.

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Analisi sintetica del rilievo intitolato La croce di Leonardo Bistolfi

Il rilievo in gesso di Leonardo Bistolfi intitolato La Croce fu il modello per la base di un monumento dedicato al senatore e giureconsulto Tito Orsini che si trova nel cimitero di Staglieno a Genova. Il monumento venne commissionato dalla figlia, la contessa Dattili Della Torre Orsini. Una seconda realizzazione, anch’essa in marmo, è esposta presso la chiesa di San Domenico ad Alba. Di questo gesso esistono altri duplicati. Uno di essi fu regalato da Bistolfi al Museo Revoltella di Trieste nel 1905. La provenienza del rilievo presente alla Gam di Torino non è documentabile.

La Croce di Leonardo Bistolfi presso il Museo Revoltella di Trieste
Il rilievo di presso il Museo Revoltella di Trieste

Secondo gli storici con La Croce si aprì una nuova fase di produzione per Leonardo Bistolfi. Lo scultore infatti si avvicinò alle influenze michelangiolesche che segnarono a fine secolo l’arte figurativa italiana. Inoltre si colgono spunti che Bistolfi acquisì dalle anatomie di Rodin che giunsero in Italia nel 1901 attraverso una mostra. I nudi maschili, quindi, riprendono un gusto neo-rinascimentale mentre le figure femminili sono modellate con canoni della produzione precedente dell’artista.

I panneggi degli abiti  femminili creano una fitta trama di pieghe che determina un modellato più lineare rispetto alle masse muscolari dei corpi maschili.

Il rilievo è visibile solamente di fronte quindi la sua integrazione con lo spazio circostante è condizionata da tale limite compositivo.

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