La raffigurazione della Primavera (Primavera sulle Alpi) di Giovanni Segantini è il simbolo del duro lavoro dell’uomo che si scontra con le forze della natura.
Giovanni Segantini, La raffigurazione della primavera (Primavera sulle Alpi), 1897, olio su tela, 116 x 227 cm. New York, Collezione privata
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Indice
Descrizione de La raffigurazione della Primavera di Giovanni Segantini
Immersa in un ampio prato di alta montagna una contadina conduce due robusti cavalli da tiro. La giovane indossa un costume tipico che le arriva fino alle caviglie. Sul busto, l’abito si apre per lasciare scoperto un corsetto di pizzo. Sul capo, inoltre, porta la tradizionale cuffietta bianca. I piedi sono protetti da pesanti scarpe di cuoio nero. I cavalli sono imbrigliati e intorno al loro collo si nota un pesante giogo al quale è legato l’aratro. A sinistra, un agricoltore sta seminando un campo appena arato. A destra, invece, di fronte a un piccolo villaggio lontano, un cane osserva attento la scena.
La donna sta percorrendo un sentiero appena tracciato costeggiato da sassi che affiorano tra l’erba rasata. Alla sinistra del dipinto, poi, è raffigurato un abbeveratoio tagliato nel legno. Il tronco scavato è appoggiato su due grandi massi. In primo piano, una piccola pozza d’acqua riflette i colori del cielo. Sullo sfondo, infine, corrono diverse linee di alte montagne coperte di neve. Il cielo è attraversato da lunghe strisce di nubi orizzontali.
Interpretazioni e simbologia de La raffigurazione della Primavera di Giovanni Segantini
Il dipinto celebra la primavera che rappresenta il ritorno alla vita. La donna che trattiene i cavalli, inoltre, sembra cercare di dominare la forza della natura. Nel rapporto tra la contadina e gli animali si coglie una particolarità dell’opera di Giovanni Segantini. Nei suoi dipinti l’artista, infatti, rappresenta la fatica e si percepisce il lavoro fisico dei personaggi che si scontrano con gli elementi naturali.
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La Raffigurazione della primavera fu commissionato a Giovanni Segantini da un collezionista tedesco nel 1897.
L’artista e la società. La storia dell’opera
La raffigurazione della primavera fu realizzata a Soglia di Val Bregaglia. Segantini si trasferì con la famiglia in tale località perché offriva inverni più miti. Infatti, il maestro non amava la neve che considerava un simbolo di morte come si nota nel terzo dipinto del trittico dell’Engadina. La scena è ambientata in un paesaggio completamente innevato e si intitola Morte.
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