La sala delle agitate nell’ospizio di San Bonifacio di Telemaco Signorini

La sala delle agitate nell’ospizio di San Bonifacio di Telemaco Signorini ritrae un gruppo di alienate e documenta il loro trattamento medico.

Telemaco Signorini, La sala delle agitate nell’ospizio di San Bonifacio, 1865, olio su tela, 65,7 x 59,6 cm. Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro

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Indice

Descrizione de La sala delle agitate nell’ospizio di San Bonifacio di Telemaco Signorini

Un gruppo di donne è raccolto all’interno di un grande stanzone. Alcune di loro assumono posizioni innaturali mentre altre sembrano molto agitate. Una di loro infatti alza la mano e con il pugno sembra minacciare qualcuno nell’aria. Un’altra invece a destra, passeggia senza meta e mostra un’espressione assente. Quelle sedute sulla panca che corre lungo la parete di sinistra sembrano dormire mentre altre gridano e si agitano. I loro sguardi sono persi nel vuoto. Sotto ad un tavolo infine una di loro si nasconde raggomitolandosi.

Interpretazioni e simbologia de La sala delle agitate nell’ospizio di San Bonifacio di Telemaco Signorini

Il dipinto di Telemaco Signorini è noto anche come La sala delle agitate al San Bonifazio in Firenze. In altri testi invece prende il titolo più breve di La sala delle agitate. Le donne raffigurate nell’opera erano ospiti del reparto psichiatrico femminile dell’antico ospedale di San Bonifacio di Firenze. Infatti il termine di agitate, che si trova nel titolo, è un sinonimo di malate di mente.

Nell’opera è rappresentata una scena ambientata all’interno dell’antico ospedale di San Bonifacio di Firenze. In particolare è ritratto il reparto psichiatrico femminile. Telemaco Signorini interpretò la scena come una rappresentazione molto vicina alle illustrazioni della divina commedia di Dante Alighieri. Infatti le pazienti confinate all’interno dello stanzone sono ritratte in posture scomposte e in preda a manifestazioni psicotiche.

L’atmosfera cromatica che risulta dal forte contrasto di luminosità tra la parte bassa e quella alta del dipinto crea un senso di forte disagio nell’osservatore. In questo modo l’artista sottolinea il disagio psichico delle agitate e la crudezza del loro trattamento. Le donne infatti erano costrette a rimanere rinchiuse nel grande stanzone comune dalle pareti imbiancate di calce e chiuso da un cancello che ricorda un carcere.

L’opera riproduce una scena dal taglio naturalistico cioè privo di enfasi e sentimentalismo. Nell’opera Infatti non si colgono intenti morali o partecipazione emotiva. Comunque la crudezza della rappresentazione rappresenta in sé una denuncia sociale che già Signorini aveva realizzato con il dipinto rappresentante il Bagno penale a Portoferraio.

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La sala delle agitate si trova presso la Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia.

L’artista e la società. La storia dell’opera La sala delle agitate nell’ospizio di San Bonifacio di Telemaco Signorini

L’opera risale al 1865, realizzata da Signorini all’età di 30 anni. Il maestro macchiaiolo era nato infatti nel 1835.

Il dipinto di Signorini quando fu terminato e mostrato al pubblico e alla critica suscitò una forte impressione. Si trattava infatti della cruda rappresentazione di un ambiente manicomiale nel quale le pazienti si trovavano in uno stato di semi abbandono che già allora creava imbarazzo. Giuseppe Giacosa commentò il dipinto come un’opera che mette addosso i brividi della paura. Il critico dichiarò di non amare il dipinto ma di apprezzare il suo senso di realtà che produceva un fascino e un attrazione verso l’abisso della mente umana.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile de La sala delle agitate nell’ospizio di San Bonifacio di Telemaco Signorini

La Sala delle agitate si può considerare un’opera in stile macchiaiolo. Infatti le figure sono costruite attraverso ampie zone di colore e le forme non presentano un chiaroscuro volumetrico.

Telemaco Signorini dipinse altre opere nelle quali il soggetto popolare è rappresentato secondo la poetica del Naturalismo. Secondo questo modo di interpretare la realtà la scena è raffigurata nel modo più obiettivo possibile. Infatti il grande ambiente e le ospiti che si muovono al suo interno non rivelano una componente moraleggiante. Inoltre l’illuminazione e la disposizione delle figure non esprimono la resa spettacolare della rappresentazione teatrale.

Il Naturalismo utilizzato da Signorini è poi sottolineato dall’intento sociale espresso nel dipinto. L’artista però, secondo i critici che hanno analizzato il dipinto, non realizzò l’opera al fine di condannare la condizione delle malate. Piuttosto il suo scopo fu quello di documentare il fenomeno sociale nel modo più oggettivo possibile. Con la stessa intenzione Telemaco Signorini dipinse Bagno penale a Portoferraio.

La tecnica

L’opera di Telemaco Signorini è un dipinto realizzato con impasto di colori ad olio di 66 centimetri di larghezza e 59 cm di altezza.

Il colore e l’illuminazione

I colori che abbondano nell’opera sono toni terrosi, marrone e ocra che si ritrovano soprattutto nella metà inferiore. Invece la parte superiore è caratterizzata da colori più brillanti che contrastano con quelli che si trovano in basso.

L’illuminazione proviene da destra e avvolge lo stanzone creando lunghe ombre che si proiettano sul pavimento. Nel dipinto si notano colori molto scuri e terrosi che si trovano nella fascia bassa. Questa zona crea un forte contrasto con le parti più luminose riservate alle pareti e alle zone in luce.

Lo spazio

Il punto di fuga dello spazio geometrico non è presente nel dipinto. Le fughe degli arredi infatti convergono a destra oltre il bordo del dipinto. In questo modo l’osservatore è portato a percepire una presenza al di fuori dello spazio rappresentato.

La composizione e l’inquadratura

Lo sguardo dell’osservatore è sollecitato a seguire le linee di fuga oblique della stanza.

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Bibliografia

  • Telemaco Signorini e la pittura in Europa. Catalogo della mostra (Padova, 19 settembre 2009-31 gennaio 2010), Marsilio, Collana: Cataloghi, 2009, EAN: 9788831798402
  • S. Condemi (a cura di), Firenze negli occhi dell’artista, da Telemaco Signorini a Ottone Rosai, Sillabe, 2012, EAN: 9788883476495S
  • Tiziano Panconi, Telemaco Signorini, Catalogo generale ragionato delle opere dipinte, Museo archives Giovanni Boldini Macchiaioli, Pistoia, 2019, ISBN-A10.979.12200/51149

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 9 maggio 2021.

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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Telemaco Signorini, La sala delle agitate nell’ospizio di San Bonifacio, sul sito del Galleria d’arte Moderna di Ca’ Pesaro di Venezia.

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