L’Autoritratto di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino

Un Autoritratto, esposto presso l’Accademia Nazionale di San Luca, che rivela il carattere forte e determinato del Cavalier d’Arpino, nome d’arte di Giuseppe Cesari.

Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino, Autoritratto, XVII sec. prima metà, olio su tela con preparazione di colore rosso, 49 x 65,4 cm. Roma, Accademia Nazionale di San Luca

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Indice

Descrizione dell’Autoritratto di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino

Da un fondo completamente buio emerge l’effige del Cavalier d’Arpino. Nel dipinto intitolato Autoritratto di Giuseppe Cesari, l’artista si rappresenta con una immagine molto autorevole. Il suo volto è orientato a destra e lo sguardo segua la stessa direzione. I tratti del Cavalier d’Arpino sono tesi e le gote incavate. Spicca il naso appuntito ed aquilino che da al volto un’espressione nobile. Nonostante la fisionomia particolarmente magra e i segni dell’età impressi sul viso, gli occhi sono vigili e attenti.

Lunghi capelli scuri incorniciano il volto e si accompagnano ad un paio di folti baffi seguiti da un pizzetto scuro. L’abito scuro è accompagnato da un ampio colletto bordato da un elaborato pizzo. In basso, sotto al busto di Giuseppe Cesari, è presente un cartiglio dipinto con il nome dell’artista e la sua data di morte.

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L’artista e la società. La storia dell’opera dell’Autoritratto di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino

Il vero nome del Cavalier d’Arpino è Giuseppe Cesari, nato ad Arpino nel 1568 e morto a Roma nel 1640. È considerato un pittore tardo manierista e la sua bottega romana fornì dipinti, nature morte e scene di genere, per una vasta clientela della città. Si formarono presso di lui famosi artisti, anche se per breve tempo, quali Caravaggio e Guido Reni.

Il padre di Giuseppe Cesari era un artista e la madre discendente di una nobile famiglia spagnola. Arpino, all’epoca faceva parte del Regno di Napoli. Nel 1582 si trasferì a Roma per condurre un apprendistato e lavorò presso il Circignani alle Logge Vaticane. In Vaticano, l’artista, iniziò, così, a farsi conoscere e nel 1583 divenne membro della prestigiosa Accademia di San Luca. Da quel momento fu impegnato nella decorazione di alcune importanti chiese della città. Nel 1586 divenne membro della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon. Fu a Napoli nel 1589 mentre, in seguito all’insediamento di Papa Clemente VIII Aldobrandini, il Cavalier d’Arpino divenne un pittore tra i più richiesti dalla committenza di Roma.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

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