Lo Chahut di Georges Seurat

Lo Chahut di Georges Seurat rappresenta un ballo molto in voga alla fine dell’Ottocento a Parigi.

Georges Seurat, Lo Chahut, 1889-1890, olio su tela, 172 x 141 cm. Otterlo, Paesi Bassi, Museo Kröller-Müller

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Indice

Descrizione de Lo Chahut di Georges Seurat

Sul palco del locale parigino un gruppo di ballerine e di ballerini si esibisce ne Lo Chahut. In primo piano, in basso, un contrabbassista di schiena suona il suo strumento sotto la guida del direttore d’orchestra. A sinistra, poi, si notano diversi strumenti musicali. Oltre il palcoscenico il pubblico osserva i danzatori. Nell’angolo In basso a destra, un signore con il cappello guarda soddisfatto la danza. Le ragazze sono vestite con ampie e morbide gonne, calze scure e fiocchi sulle scarpe. Un corpetto molto stretto avvolge il loro busto. Nella mano stringono un ventaglio chiuso. I ballerini indossano un abito elegante. Il loro volto è decorato con lunghi baffi. I loro capelli sono corti e ordinati. Luci geometriche e decorazioni floreali illuminano le pareti.

Interpretazioni e simbologia de Lo Chahut di Georges Seurat

Nel dipinto Lo Chahut, Seurat raffigura lo spettacolo di un locale parigino. Questo ballo era molto simile al can-can e fu molto di moda nei locali di Parigi di fine Ottocento. Seurat per progettare il dipinto si ispirò ad una poesia di Jean Ajalbert intitolata Lo Chahut, del 1890. Il poeta nei versi della sua composizione lascia intendere che il ballo susciti desiderio e voluttà negli spettatori.

Il tema dell’incontro domenicale e notturno dei parigini fu utilizzato già dagli impressionisti come da Renoir ne La colazione dei canottieri. Seurat dipinse una scena che rappresenta un balletto in voga in quegli anni. Si tratta de Lo Chahut che offrì la possibilità all’artista di costruire una composizione dinamica grazie alle posizioni delle danzatrici. Georges Seurat rappresentò la vita dei suoi concittadini mentre il divisionista italiano Angelo Morbelli si concentrò su temi sociali come Giuseppe Pellizza da Volpedo. Giovanni Segantini dipinse, invece, le campagne e le montagne del nord Italia.

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Lo stile del dipinto Lo Chahut di Georges Seurat

Georges Seurat portò avanti la sua ricerca con rigore scientifico. Inoltre, osservò attentamente la vita quotidiana dei cittadini di Parigi. L’artista è considerato un post-impressionista. Con le sue ricerche recuperò la forma delle figure dipinte. I personaggi risultano solidi, bloccati nella loro posizione e nettamente separati dal contesto. Nelle vesti, le pieghe di tessuto diventano rigide decorazioni concentriche.

La tecnica

Il Puntinismo in Francia e il Divisionismo in Italia portarono avanti le ricerche sul colore degli impressionisti. Gli artisti sperimentarono, però, una pittura più controllata. Utilizzarono piccoli segni di colore puro accostati sulla tela. I puntinisti ricorsero a brevi pennellate mentre i divisionisti utilizzarono segni lunghi e filiformi come nel caso di Giovanni Segantini. Georges Seurat nel dipinto Lo Chahut riempì le campiture con piccoli punti colorati accostati. Il colore risultante è, quindi, frutto della fusione di questi punti nella retina dell’osservatore.

Il colore e l’illuminazione

I colori sono prevalentemente terrosi e caldi. Il fondo è ocra chiaro e bruno nelle ombre. Un marrone brillante colora gli abiti dei ballerini e degli strumentisti. Intorno alle decorazioni floreali e nella figura del contrabbassista di schiena è presente un tono scuro e freddo. Gli incarnati e le gonne sono dipinti di ocra molto chiaro.

Il colore delle figure crea contrasti di luminosità con le campiture bianche dello sfondo. Così, la sagoma del contrabbassista si ritaglia contro il palco luminoso. Intorno alle decorazioni chiare si crea un alone più scuro che le pone in risalto. I corpi in ocra chiaro delle ballerine, e le loro ampie gonne si ritagliano contro gli abiti marrone degli uomini.

La luce artificiale illumina la sala da ballo e crea un’atmosfera diffusa. I volumi risultano, quindi, modellati con un debole chiaroscuro. Infatti, i corpi delle ballerine sono campiture chiare contro lo sfondo scuro e gli abiti dei ballerini.

Lo spazio

Lo spazio della scena che ritrae Lo Chahut è determinato dalla sovrapposizione dei corpi. Infatti, è questo indicatore di profondità che chiarisce la struttura dell’ambiente. In primo piano, il contrabbassista rappresenta una quinta scura dietro alla quale si pone l’osservatore. Sul palco, i ballerini si allineano in profondità oltre il bordo laterale destro. Si creano, così, tre spazi distinti. Il palco sul quale si trovano i ballerini, l’orchestra e lo la zona riservata al pubblico. Quest’ultima non è rappresentata ma corrisponde con la zona che si trova tra il contrabbassista e il fronte del dipinto.

La composizione e l’inquadratura

Lo Chahut di Georges Seurat è un dipinto di forma rettangolare con sviluppo verticale. L’inquadratura permette di rappresentare interamente il palco e i ballerini. In basso, invece, l’orchestra occupa una piccola porzione del dipinto. I corpi dei danzatori creano una scansione ritmica della composizione verso destra. Infatti, le gambe delle ballerine sono perfettamente allineate. In basso, il manico del contrabbasso rispetta lo stesso orientamento. In questo modo le due zone del dipinto si legano. Il movimento si trasferisce verso l’orchestra. La linea verticale a sinistra permette di suddividere ortogonalmente lo spazio del dipinto. Nell’insieme, l’opera è articolata su linee oblique che creano un senso di movimento. La loro ripetizione ritmica suggerisce il sottofondo musicale del ballo.

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