Maja desnuda di Goya

La Maja desnuda di Goya è un’opera molto nota del maestro spagnolo esposta al Museo del Prado di Madrid accanto alla Maja vestida.

Goya, Maja desnuda, 1790-1800, olio su tela, 95 x 190 cm. Madrid, Museo del Prado

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Indice

Descrizione de la Maja desnuda di Goya

La giovane nuda ritratta nell’opera osserva con sicurezza priva di pudore in direzione dell’osservatore. La modella è distesa con il capo a sinistra dell’opera e con le mani incrociate dietro la nuca. I suoi capelli ricci e scuri cadono liberi ai lati del viso e le gote sono arrossate e piene. Il divano che la ospita è ricoperto da un tessuto di velluto di colore verde. Inoltre la parte superiore del corpo poggia su due cuscini foderati con tessuto chiaro decorato con tulle leggere. Infine un lenzuolo copre la parte sinistra del divano sulla quale poggiano le gambe della fanciulla.

Interpretazioni e simbologia de la Maja desnuda di Goya

La Maja desnuda di Goya è un dipinto accostato a quello intitolato Maja vestida. Le fonti iconografiche alle quali Goya si ispirò sono altri dipinti del passato. La Maja ricorda infatti alcune opere di Tiziano come la Danae, il Baccanale degli Andrii e Venere e Adone.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

La Maja desnuda si trova al Museo del Prado di Madrid insieme a la Maja vestida. Pedro González de Sepúlveda visitò il palazzo di Godoy nel novembre del 1800. Nel gabinetto privato del Principe della Pace vide una collezione di nudi femminili. Insieme alle opere compariva la Maja desnuda ma non la Maja vestida. Questo dipinto, insieme alla Venere allo specchio di Velázquez detta anche Venere Rokeby, è documentato qualche anno dopo nella stessa collezione.

Manuel Godoy nel 1807 fu osteggiato dal nuovo sovrano spagnolo. Di conseguenza Ferdinando VII confiscò la collezione di Godoy. Il pittore Quilliet, per conto di Giuseppe Bonaparte, nel 1808 redasse un inventario della collezione confiscata. Il catalogo fu impugnato poi dal Tribunale dell’Inquisizione. La Camera Segreta il 16 marzo 1815 interpellò quindi direttamente Goya per identificare le opere dipinte da lui. Inoltre gli fu chiesto di rivelare il nome del committente e il motivo della commissione. Non vi sono cronache scritte che documentano le risposte date da Goya agli inquisitori. Il cardinale Luigi Maria di Borbone-Spagna riuscì però con la sua influenza ad evitare la condanna all’artista.

I due dipinti furono trasferiti così alla Real Academia de San Fernando. La Maja vestida fu esposta mentre la Maja desnuda trovò posto in una stanza riservata. Il dipinto considerato ancora una immagine scandalosa fu conservato insieme ad altri nudi.

Il dipinto intitolato Maja desnuda di Goya dal 1910 si trova al Museo del Prado di Madrid insieme a la Maja vestida.

L’artista e la società. La storia dell’opera Maja desnuda di Goya

L’opera insieme alla sua gemella, la Maja vestida, risale al periodo compreso fra il 1790 e il 1800. Goya realizzò le due opere in tarda età. Le prime documentazioni sull’opera risalgono infatti al 1800. Pedro González de Sepúlveda, incisore e accademico, nel suo diario infatti attribuì l’opera alla collezione d’arte di Manuel Godoy. La Maja desnuda sopravvisse nonostante il tribunale dell’Inquisizione condannasse la rappresentazione di un corpo nudo. Il dipinto non fu distrutto forse grazie all’importanza del collezionista che la possedeva. A questo divieto scamparono comunque i dipinti di ispirazione classica che riproducevano nudi idealizzati.

Secondo alcune indagini storico-critiche il viso e il corpo della Maja desnuda non sono in armonia. Si suppone quindi che Goya abbia coperto il viso originario della Maja desnuda con quello che compare, cancellando il viso dell’amante Pepita. Questa ipotesi però è stata recentemente smentita da una indagine a raggi x. Un’altra possibilità è semplicemente che il volto sia di una modella e il viso di un’altra.

Negli anni Trenta del Novecento le autorità postali spagnole, riconoscendo il valore storico e artistico dell’opera, pubblicarono un francobollo con la sua immagine. I direttori degli uffici postali però considerarono ancora scandalosa l’opera e rifiutarono la posta con il francobollo della Maja desnuda.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile de la Maja desnuda di Goya

Goya fu un artista difficile da classificare con un preciso stile storico-artistico. L’artista partì infatti un contesto neoclassico ma si può considerare un artista con risvolti romantici. Infatti le sue visioni fantastiche preludono a future invenzioni del Romanticismo.

Goya dipinse questo nudo con un taglio decisamente realistico. Solitamente i nudi femminili per non suscitare scandalo dovevano richiamare le opere classiche. In questo modo gli artisti mettevano in evidenza il modellato plastico tralasciando i particolari più realistici. Goya invece dipinse ne la Maja desnuda alcuni dettagli anatomici intimi che rendono la figura più realistica e scandalosa. Il realismo riprodotto da Goya è evidente anche nella riproduzione del tessuto del divano.

La tecnica

La Maja desnuda è un dipinto ad olio steso su una tela di 95 x 190 cm.

Il colore e l’illuminazione

Il colore caldo e chiaro della pelle della giovane viene esaltato dalla biancheria chiarissima e dal verde del divano. Anche lo sfondo presenta un colore quasi uniforme sul verde-grigio sebbene più in ombra ai bordi.

Il corpo nudo della donna dipinta emana una luminosità propria che crea un forte contrasto con lo sfondo. Inoltre l’incarnato di colore rosa è ulteriormente valorizzato dal contrasto di complementarietà con il velluto verde.

Lo spazio

Il grande divano verde descrive la natura dello spazio grazie alla sua consistenza geometrica che si esprime nella spalliera a destra. la figura della ragazza inoltre è dipinta con un leggero scorcio delle gambe che suggerisce la tridimensionalità della scena. La giovane distesa occupa interamente il primo piano e lo sfondo non è descritto nei particolari. La profondità è così limitata allo spazio occupato dal divano.

La composizione e l’inquadratura

L’opera è di forma rettangolare con forte sviluppo orizzontale. L’inquadratura quindi valorizza la figura della giovane che si trova incorniciata da una grande porzione di sfondo.

La composizione si sviluppa sulla diagonale che sale dall’angolo inferiore a sinistra del dipinto.

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Bibliografia

  • Giuliano Serafini, Goya. Ediz. illustrata, Giunti Editore, Collana: Vita d’artista, 2004, EAN: 9788809034297
  • Maurizia Tazartes, Goya, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2017, EAN: 9788809991545

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 25 ottobre 2020.

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Leggi La vita e tutte le opere di Goya

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Goya, Maja desnuda, sul sito del Museo del Prado di Madrid.

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