Uomo con una zappa di Jean-François Millet

Il dipinto intitolato Uomo con una zappa venne presentato da Jean-François Millet al Salon del 1863 e creò molte polemiche. Nonostante le accuse di socialismo l’artista dichiarò invece di aver sempre scelto i suoi soggetti per amore della vita contadina.

Jean-François Millet, Uomo con una zappa (L’Homme à la houe), 1860–1862, olio su tela, 81.9 x 100.3 cm. Los Angeles, J. Paul Getty Museum

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Indice

Descrizione di Uomo con una zappa di Jean-François Millet

Il contadino soggetto del dipinto di Millet è in piedi e si sostiene con il manico della zappa. L’uomo è visibilmente sfinito e interrompe il faticoso lavoro per riposarsi. La sua fisionomia è quasi deforme dalla bocca spalancata nel respiro affannoso. I suoi abiti sono poveri e sporchi di polvere. Ai piedi indossa degli zoccoli di legno. Sta cercando di lavorare la terra rocciosa e poco fertile per renderla coltivabile come quella che si vede in lontananza. Infatti sul suolo che tenta di trasformare crescono solo dei cardi spinosi. Lontano il paesaggio pare più fertile e a destra alcuni contadini bruciano delle stoppie per fertilizzare il terreno.

Interpretazioni e simbologia di Uomo con una zappa di Jean-François Millet

Millet dichiarò di dipingere soggetti contadini perché nella sua infanzia quelli erano i panorami conosciuti. Inoltre non nascose il suo amore per la campagna e la vita dei lavoratori della terra. La sua religiosità poi lo convinse che ogni uomo deve sopportare il suo destino con fatalità. Uomo con la zappa rappresenta quindi il simbolo di questa condizione. Si tratta di un uomo che rappresenta tutti coloro destinati a vivere lavorando duramente.

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Il dipinto dal titolo Uomo con una zappa di Jean-François Millet venne esposto al Salon del 1963 e suscitò immediatamente un mare di polemiche. Infatti agli occhi della borghesia parigina il contadino raffigurato nei campi pareva volgare e brutale. Inoltre l’ufficialità poteva concepire l’opera come una provocazione politica socialista. In quegli anni molti contadini avevano scelto di lavorare nella nascente industria. Il dipinto di Millet pareva quindi una dichiarazione di solidarietà con il proletariato dei campi. Invece le dichiarazioni Jean-François Millet furono sempre contrarie all’impegno sociale come piuttosto nel caso di Gustave Courbet che fu costretto all’esilio in Svizzera.

Dopo vari passaggi a partire dal primo proprietario Ennemond Blanc del 1863, il dipinto fu acquisito dal Paul Getty Museum nel 1985.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile del dipinto Uomo con una zappa di Jean-François Millet

Il dipinto è realizzato con pennellate materiche e larghe che costruiscono delle superfici aspre e spezzate. La luce del sole è intensa e sembra inaridire il suolo sottostante. Il protagonista e il primo piano sono dipinti con ampie zone di colore uniforme. Anche il viso pare una maschera di dolore molto semplificata e scavata dal contrasto di luminosità. I colori sono caldi e predominano vari toni di ocra. L’inquadratura pare ripresa dal basso come nel caso di altri dipinti di Millet quali Angelus, Le spigolatrici e La Pastorella e il suo gregge. In questo modo il soggetto pare assumere una consistenza statuaria ed eroica.

Consulta la pagina dedicata al dipinto di Jean-François Millet, Uomo con una zappa (L’Homme à la houe), sul sito del J. Paul Getty Museum di Los Angeles.