Composizione in blu, grigio e rosa di Piet Mondrian

In Composizione in blu, grigio e rosa, Piet Mondrian compie un ulteriore passo avanti verso la definizione del Neoplasticismo.

Piet Mondrian, Compositie no. II-Composizione in blu, grigio e rosa, 1913, olio su tela. Kröller-Müller Museum

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L’artista e la società. La storia dell’opera Composizione in blu, grigio e rosa di Piet Mondrian

Mondrian, a partire dal 1917, inizia a promuovere ufficialmente la sua ricerca astratta. In questa data fonda la rivista De Stijl insieme a Theo Van Doesburg e Garrett Thomas Rietveld.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

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Lo stile di Composizione in blu, grigio e rosa di Piet Mondrian

Composizione in blu, grigio e rosa del 1913 si può considerare un momento di passaggio nella ricerca formale di Piet Mondrian verso il Neoplasticismo. Per comprendere il processo di avvicinamento attuato da Mondrian generalmente si parte dai suoi dipinti più figurativi come Albero rosso del 1908-1910. Mondrian, nel giro di pochi anni, affrontò lo studio delle avanguardie per trovare il modo di elaborare un linguaggio più semplice. Con Albero grigio del 1911 giunge ad un processo di ulteriore semplificazione. Il processo di semplificazione procede con Melo in fiore del 1912 nel quale il riferimento alla realtà è ormai scomparso. La figura del melo è solamente un riferimento che guida l’orientamento delle linee curve e rette nel piano bidimensionale. In Composizione in blu, grigio e rosa Mondrian definitivamente il riferimento alla realtà.

Il Neoplasticismo lo stile creato da Piet Mondrian è un nuovo linguaggio visivo. Si basa sulla semplificazione del processo creativo. I sottoscrittori della rivista, Mondrian in testa, affrontano la creazione di un dipinto a partire da un linguaggio semplificato e strutturato con una sintassi ben precisa. I dipinti frutto dell’elaborazione neoplasticista saranno quelli molto noti che porteranno, anche, alla realizzazione di oggetti di design e interni di architetture. Il suo linguaggio prevede l’utilizzo di linee rette verticali e orizzontali. Un fondo bianco ottico e l’utilizzo di tre soli colori primari, giallo, rosso, blu.

Il colore e l’illuminazione

Come indica il titolo Composizione in blu, grigio e rosa, è un dipinto nel quale Mondrian ha abolito la figura. Il termine composizione, infatti, indica l’intenzione dell’artista di elaborare gli elementi del suo linguaggio visivo senza definire forme riconoscibili. I colori, quindi, vengono semplificati, come nell’intenzione di Piet Mondrian, e dichiarati nel titolo. I tre colori sono utilizzati nella loro tonalità più chiara che si smarrisce ulteriormente ai bordi del dipinto.

Lo spazio

Nel dipinto non esistono più riferimenti alla realtà. La composizione assume quindi un valore essenziale. Gli elementi del linguaggio visivo utilizzati da Mondrian in Composizione in blu, grigio e rosa, sono già quelli del linguaggio neoplasticista successivo. Vengono utilizzate solo linee rette verticali e orizzontali. I colori sono semplificati a tre soli. Le forme che si vengono a creare sono rettangoli alcuni dei quali, eccezionalmente, hanno un lato curvo. La composizione è da considerarsi la sintassi visiva degli elementi visivi utilizzati.

La composizione e l’inquadratura

Le forme geometriche, di dimensioni ridotte rispetto al piano, vengono sovrapposte e accostate per creare un equilibrio compositivo efficace. La diversa dimensione di queste figure viene articolata a destra e a sinistra, in alto in basso per dare equilibrio nelle quattro sezioni ortogonali del dipinto. Infatti si può cogliere una leggera linea di simmetria centrale creata da figure allineate verticalmente. Stessa cosa avviene con una linea orizzontale composta da figure geometriche allungate. Oltre alle masse costituite dagli elementi geometrici posti in equilibrio sono da considerare i pesi visivi dei colori. Il blu, il grigio e il rosa sono articolati nei quattro settori del piano bidimensionale in modo da creare una composizione più satura al centro. Nello stesso tempo sia la chiarezza sia la tonalità vengono equilibrate per dare stabilità all’immagine.

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