Nelle Pitture rupestri di Chauvet vi sono scene di caccia tra animali selvatici interpretate da artisti preistorici sulle pareti della caverna.
Pitture rupestri di Chauvet, 32.900 anni fa, pittura rupestre. Francia, grotta di Chauvet
Indice
Descrizione delle pitture rupestri di Chauvet
Sulle pareti della grotta di Chauvet sono dipinte e incise diverse figure di animali selvatici, tra le immagini sono riconoscibili bisonti, mammut rossi, gufi, rinoceronti, leoni, orsi, uri, cervi, cavalli, iene e renne che rappresentavano l’alimento principale dell’epoca. Si nota anche qualche immagine di lupi. Non mancano rappresentazioni di grandi felini scuri. Una famosa immagine è Leoni a caccia di bisonti che rappresenta una scena di caccia tra animali selvatici.
Interpretazioni e simbologia delle pitture rupestri di Chauvet
Gli studiosi, nel tempo, hanno tentato di decifrare la funzione delle pitture rupestri presenti nelle diverse grotte. L’ipotesi che comunemente viene condivisa è che questi ambienti avessero una funzione magico religiosa. All’interno della grotta di Chauvet oltre alle raffigurazioni gli scopritori trovarono molte ossa di animali. Secondo alcuni una roccia in particolare potrebbe essere stata usata com un altare primitivo.
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La grotta di Chauvet si trova nei pressi di Vallon-Pont-d’Arc nell’Ardèche, all’interno della regione Rhône-Alpes in Francia.
La storia delle pitture rupestri di Chauvet
Le pitture rupestri presenti all’interno delle grotte di Chauvet risalgono al Paleolitico superiore (Aurignaziano), a circa 32.900 anni fa. Si tratta quindi della più antica documentazione di arte preistorica del mondo realizzata dall’uomo di Cro-Magnon.
Jean-Marie Chauvet, speleologo e fotografo, il 18 dicembre 1994 scoprì la grotta di Chauvet. Éliette Brunel e Christian Hillaire accompagnavano lo speleologo nell’esplorazione di diverse grotte della zona nelle quali trovarono graffiti e pitture.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile delle pitture rupestri di Chauvet
Le figure degli animali sono realizzate in modo molto approssimato e molte di esse risultano abbozzate e non terminate. In molte di queste raffigurazioni la sovrapposizione degli arti disegnati in differenti posizioni crea l’impressione di movimento. Non è però possibile affermare che l’intento del disegnatore fosse proprio questo. Si possono considerare forse tentativi di individuare la posizione migliore degli arti per rappresentare i modo più realistico la figura dell’animale.
I corpi sono rappresentati di profilo visto che è proprio tale prospettiva a offrire la migliore riconoscibilità dell’animale dipinto. Anche se l’artista non era in possesso di valide abilità tecniche nel disegnare un corpo in prospettiva, le proporzioni delle varie specie risultano corrette. Infatti la forma delle teste, dei corpi e la posizione degli arti nella corsa sono piuttosto corrette.
La tecnica
Sulle pareti della grotta sono presenti pitture e incisioni.
Il colore e l’illuminazione
Le pitture sono realizzate con materiali naturali, ossidi e altri minerali.
Lo spazio
Gli animali sono rappresentati singolarmente e non mostrano di avere relazione fra loro. Compaiono anche alcune rappresentazioni di branchi. La modalità di rappresentazione, di lato, rivela però una concezione paratattica dello spazio rappresentato. Gli animali cioè sono dipinti o incisi accostati e non è presente la descrizione ambientale.
La struttura
La grotta di Chauvez si addentra per più di 500 metri all’interno della montagna e fu scavata dal fiume Ardèche.
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Bibliografia
- Arte Paleolitica, Il Saggiatore, 1967, EAN: 2570060121949
- La grotte Chauvet : L’art des origines, SEUIL, Collana: Arts rupestres, 2010, ISBN-10: 2021022080 ISBN-13: 978-2021022087
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 22 marzo 2020.
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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Pitture rupestri di Chauvet, sul sito ufficiale delle grotte di Chauvet.
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