Pranzo a Posillipo di Giuseppe De Nittis

Pranzo a Posillipo di Giuseppe De Nittis ritrae una scena conviviale nel paesaggio costiero della celebre località napoletana con un gusto impressionista.

Giuseppe De Nittis, Pranzo a Posillipo, 1879, olio su tela, 111 x 173,3 cm. Milano, Galleria d’Arte Moderna

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Indice

Descrizione di Pranzo a Posillipo di Giuseppe De Nittis

Un gruppo di commensali è riunito intorno ad un grande tavolo coperto da una tovaglia bianca. Sul piano sono distribuiti i coperti e le stoviglie mentre gli ospiti discutono in attesa del pranzo. A destra poi alcuni musicisti imbracciano le chitarre e cantano. Sul tavolo è poggiata anche una grande composizione floreale. Dietro alle due signore e all’uomo che fuma si apre inoltre il mare di Napoli. Infine a destra del dipinto si estende la costa e su di essa gli edifici di Posillipo.

Interpretazioni e simbologia di Pranzo a Posillipo di Giuseppe De Nittis

Posillipo è un quartiere residenziale di Napoli situato in collina. Fino al 1925 fu considerato una frazione e successivamente invece inglobato nel comune. La località è nota inoltre per offrire un affascinante panorama sul litorale di Napoli e sul Golfo.

Giuseppe De Nittis in seguito all’abbandono dei corsi dell’accademia di Belle Arti di Napoli fondò la scuola di Resina. I giovani artisti così si staccarono dalla pittura accademica con lo scopo di offrire un’alternativa vicina alla pittura macchiaiola. I loro soggetti furono i luoghi napoletani e le vedute del Golfo.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Il dipinto di Giuseppe De Nittis si trova alla Galleria d’Arte Moderna di Milano per donazione di Nedda Grassi Mieli nel 1960. L’opera è ora inserita all’interno del percorso dedicato alla collezione Grassi.

L’artista e la società. La storia dell’opera Pranzo a Posillipo di Giuseppe De Nittis

Giuseppe De Nittis nacque a Barletta nel 1846 e contro il volere della famiglia frequento l’Accademia di Belle Arti di Napoli alla quale si iscrisse nel 1861 all’età di 15 anni. Abbandonò però presto gli studi in opposizione al clima tradizionalista e nel 1866 partì per visitare le più importanti città italiane.

Si trasferì poi a Parigi nel 1867 espose al Salon per la prima volta nel 1869. L’opera risale al 1879 l’anno successivo all’esposizione internazionale di Parigi del 1878. In questa occasione De Nittis ormai famoso fu insignito della Legion d’onore.

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Lo stile di Pranzo a Posillipo di Giuseppe De Nittis

Giuseppe De Nittis presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli dipinse con gli artisti Mancinelli e Gabriele Smargiassi. Fu però subito in polemica con il clima culturale accademico legato alla pittura di Domenico Morelli e Filippo Palizzi. I suoi quadri quindi mostrano la sua vicinanza al gruppo degli artisti Macchiaioli e in seguito alla pittura impressionista parigina.

La tecnica

Pranzo a Posillipo è una tela dipinta con impasto di colori a olio di 111 x 173,3 cm di grandezza.

Il colore e l’illuminazione

Il primo piano del dipinto è dominato dalla grande tovaglia bianca. A sinistra emergono poi i colori rosso vivo e rosa dei fiori. A destra invece è presente un’ampia zona di colore ocra e bruno mentre sullo sfondo il cielo è ravvivato da un tramonto dai colori giallo e arancione. Le figure collocate frontalmente infine sono dipinte con un leggero controluce.

Lo spazio

Il tavolo in primo piano caratterizza e domina l’intera composizione. Infatti separa lo spazio fisico dell’osservatore con quello illusorio della scena dipinta. A destra i personaggi sono quindi disposti lungo la fuga obliqua del tavolo che si incontra in lontananza con quella del paesaggio e delle abitazioni. Il promontorio raffigurato sullo sfondo inoltre permette di creare il senso di profondità integrando la scena del pranzo nel paesaggio.

La composizione e l’inquadratura

Il dipinto di forma rettangolare presenta un’inquadratura orizzontale che permette la rappresentazione dei commensali in larghezza. Infatti le figure si distribuiscono dal lato sinistro al lato destro mentre in primo piano il grande tavolo crea una zona neutra che mette in evidenza i colori del tramonto. Le oblique delle fughe di sinistra inoltre conducono lo sguardo verso la commensale centrale che è rappresentata frontalmente e diventa così la protagonista del dipinto.

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Bibliografia

  • K. Spurrell, E. Angiuli, De Nittis e Tissot. Pittori della vita moderna. Catalogo della mostra (Barletta, 12 marzo-2 luglio 2006), Skira, Collana: Arte moderna. Cataloghi Anno, 2006, EAN: 9788876246739
  • Fernando Mazzocca, De Nittis, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2015, EAN: 9788809782440
  • Christine Farese Sperken, Giusy Caroppo, Edoardo Trisciuzzi, Giuseppe De Nittis. Barletta, Palazzo della Marra. Catalogo generale, Adda, Collana: Arti figurative, 2016, EAN: 9788867172825
  • Maria Luisa Pacelli, Barbara Guidi, Pinet Hélène (a cura di), Mary Archer (traduttrice), De Nittis e la rivoluzione dello sguardo, Fondazione Ferrara Arte, 2019, EAN: 9788889793527
  • Christine Farese Sperken, Giuseppe De Nittis. Da Barletta a Parigi, Schena Editore, 2020, EAN: 9788868062293

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 30 luglio 2020.

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