San Giovanni Evangelista di Antonello da Messina

San Giovanni Evangelista di Antonello da Messina è una tavola conservata al Museo degli Uffici a Firenze e fa parte del polittico dei Dottori.

Antonello da Messina, San Giovanni Evangelista, 1470-1475 circa, olio su tavola di pioppo, 114,3×38,5 cm. Firenze, Museo degli Uffizi

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Indice

Descrizione del dipinto San Giovanni Evangelista di Antonello da Messina

San Giovanni Evangelista è rappresentato in piedi, rivolto a destra. Il Santo ha un aspetto molto giovane. Infatti, il viso è privo di barba e i capelli castani sono corti sulla fronte, dove creano una frangetta. Cadono, invece, più lunghi sul collo. San Giovanni indossa un ampio mantello rosso che cade fino a terra e copre una lunga veste chiara stretta in vita. Nella mano destra stringe il vangelo mentre con la sinistra regge un calice dorato dal quale fuoriesce un serpentello alato. Infine, l’aureola che circonda il suo capo è tonda e costituita da linee sottili di colore più scuro. Lo sfondo è bidimensionale e decorato con racemi tondeggianti. In basso confina con la linea del suolo.

Interpretazioni e simbologia di San Giovanni Evangelista di Antonello da Messina

Antonello da Messina interpretò l’immagine di San Giovanni Evangelista secondo un modello iconografico fiammingo. Infatti, il Santo stringe un calice dal quale esce un piccolo drago. Questo particolare fa riferimento al miracolo nel quale l’Evangelista individuò una bevanda avvelenata. Inoltre, San Giovanni porta con sé un volume che rimanda al Vangelo da lui scritto.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Il dipinto fu acquistato, insieme alla Madonna con Bambino, nel 1996 da Antonio Paolucci, allora Ministro italiano dei Beni Culturali. Si trova ora esposto accanto alla tavola centrale del polittico dei Dottori. Dal 2015, nello stesso spazio si può ammirare il San Benedetto in prestito quindicennale dal Museo del Castello Sforzesco di Milano.

L’artista e la società. La storia dell’opera

Il San Giovanni venne riscoperto sotto pesanti ridipinture. L’altissima qualità della pittura aveva, infatti, rivelato l’intervento di Antonello da Messina. Gli storici collegarono, così, le due tavole di Firenze con quella, conservata presso la Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano. Inoltre, fu ipotizzato che anche le tre cuspidi dei Dottori della Chiesa ospiti del Museo regionale di Palazzo Abatellis a Palermo appartenessero allo stesso polittico.

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Lo stile

Il San Giovanni Evangelista è un dipinto devozionale, parte del polittico dei Dottori della Chiesa. Il polittico al quale appartiene il San Giovanni Evangelista è datato tra il 1470 e il 1475. Nei vari pannelli dell’opera si riscontrano elementi stilistici che rimandano all’arte catalana come il trono della Vergine. Altro rimando allo stile catalano è la forma trilobata del bordo superiore della tavola. Le forme di San Giovanni Evangelista sono semplificate come nelle opere di Piero della Francesca. Inoltre, le diverse tavole del polittico sono collegate dalle ombre dipinte nelle immagini adiacenti. È presente, comunque, una certa attenzione alla fisionomia individuale.

La tecnica

La tavola che raffigura San Giovanni Evangelista fu realizzata ad olio su tavola. In alcuni casi tale tecnica è definita come tempera grassa. Furono i pittori fiamminghi ad utilizzare per primi, in Europa, la pittura ad olio. Antonello da Messina fu uno dei primi artisti ad utilizzare tale tecnica sul territorio italico. La figura di San Giovanni risulta molto volumetrica e definita grazie all’uso di velature sottili e brillanti. Il maestro di Messina fu un attento disegnatore. Quindi alla base dei dipinti è presente una solida progettazione grafica.

Il colore e l’illuminazione

Il dipinto che raffigura San Giovanni presenta una tonalità calda. Il colore più diffuso è l’oro del fondo mentre il tono più acceso è quello del mantello del Santo. Esistono poi decisi contrasti di luminosità tra le pieghe del tessuto e tra l’interno e l’esterno del mantello. Inoltre, il profilo sinistro del Santo è rafforzato con un chiaroscuro che ritaglia la sua figura dallo sfondo. La luce proviene da destra e l’intenso chiaroscuro mette in risalto la figura. Infine, il mantello assume un volume solido e quasi tattile grazie al modellato ampio e monumentale del panneggio.

Lo spazio

San Giovanni si trova immerso all’interno di uno spazio ideale. Infatti, lo sfondo è coperto da una decorazione bidimensionale a racemi dorati. Non sono presenti parti rappresentate mediante prospettiva geometrica sebbene lo spazio risulti ordinato e razionalmente concepito. La profondità della scena è molto ridotta e si limita alla figura di San Giovanni. La sua immagine, infine, si staglia monumentale sull’unico piano rappresentato.

La composizione e l’inquadratura

La tavola che raffigura San Giovanni presenta uno sviluppo verticale. L’inquadratura è molto stretta e il Santo si trova al centro del piano dipinto. Il corpo non è frontale, quindi, non è simmetrico rispetto alla verticale centrale. Comunque, la figura è disposta in equilibrio formale nel piano. Nel dipinto prevalgono linee verticali.

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Scheda

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Bibliografia

  • Mauro Lucco, Antonello da Messina, l’opera completa, Milano, Editore Silvana, 2006, ISBN 88-366-0633-4
  • Marco Bussagli, Antonello da Messina, 2016, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, EAN:9788809991675
  • Antonello da Messina, 2019, Skira, Arte antica. Cataloghi, ISBN: 885723927
  • Antonello da Messina. Ediz. illustrata, 21 marzo 2019, Collana: Skira Masters, EAN: 9788857239286

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