Scena pompeiana di Lawrence Alma-Tadema è un dipinto che richiama l’antichità romana ed è custodito presso il Museo del Prado di Madrid.
Alma Tadema, Scena pompeiana, 1868, olio su tela, 130 x 369 cm. Madrid, Museo del Prado
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Indice
Descrizione de Scena pompeiana di Lawrence Alma-Tadema
Il dipinto raffigura una scena ambientata in epoca romana. Una suonatrice si esibisce a sinistra per due uomini adagiati su dei letti all’interno di un triclinio. Di fronte a loro si trova un tavolino sul quale sono poggiate due coppe, una brocca, della frutta e molti fiori.
Scena pompeiana ricorda il clima della più nota opera di Alma-Tadema intitolata Fidia che espone i fregi del Partenone, soprattutto per le citazioni del mondo classico e dei famosi marmi Elgin. Gli storici che hanno studiato la Scena pompeiana indicano come fonte di ispirazione proprio i marmi del Partenone. Infatti alcuni dettagli della scena ricordano proprio le immagini scolpite da Fidia.
Le due opere, sebbene nate quasi nello stesso momento della carriera di Alma-Tadema ebbero sorti molto diverse. Scena pompeiana custodita presso il Museo del Prado di Madrid, passò quasi inosservata e fu poco considerata anche dagli studiosi esperti dell’artista. I motivi di tale disattenzione sono da ricercare nella storia dell’opera.
Alma-Tadema infatti dipinse Scena pompeiana su commissione del mercante d’arte di Londra Ernest Gambart (1814-1902). Il collezionista promosse la realizzazione di un fregio decorativo. Dell’opera esiste una versione in abbozzo che presenta le figure in posizione capovolta rispetto al dipinto del Prado. I due dipinti si differenziano anche per le misure e il grado di completezza. Il più piccolo risulta terminato e per diverso tempo gli storici lo considerano la prima versione. Recentemente invece si è più propensi a considerarlo come un dipinto che Alma-Tadema mostrava ad esempio del risultato più grande un favore di ottenere nuove commissioni.
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Ernesto Gambart donò il dipinto ai musei di spagnoli nel 1887. Il Museo de Arte Moderno lo ottenne poi nel 1971.
Scena pompeiana risale al 1868. Alma-Tadema lo terminò un mese prima della realizzazione dell’opera che richiama i marmi del Partenone e che consacró l’artista nell’ambiente dell’alta società di Londra. Il titolo dell’importante dipinto è Fidia che espone i fregi del Partenone e si trova alla Birmingham Museum and Art Gallery.
Scena pompeiana è uno dei dipinti più grandi di Lawrence Alma-Tadema. Per questo motivo gli storici lo considerano come un’opera molto significativa.
Il mercante Gambart fece molti tentativi di vendere il dipinto a qualche collezionista borghese. La sua speranza era quella di ispirare la futura commissione di altre opere per completare il fregio. Gambart espose quindi l’opera in occasione di mostre famose come il Salon di Parigi del 1868, a Berlino e a Monaco. L’opera ottenne molto successo e il mercante decise di tenere per sé il dipinto.
La decisione di Gambart di acquistare l’opera e tenerla per sé probabilmente non fu molto apprezzata da Alma-Tadema. Infatti l’artista, una volta diventato consolidato nel mercato britannico, dipinse altre tre opere di minori dimensioni che ricordano Scena pompeiana.
Esistono quindi diverse versioni dell’opera. Alcune di esse sono scomparse come quella del 1872 e due del 1873. Una quarta versione infine è molto simile alla copia custodita al Museo del Prado.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile de Scena pompeiana di Lawrence Alma-Tadema
La scena concepita da Alma-Tadema presenta un efficace effetto monumentale grazie alla dimensione delle figure maggiori del naturale.
Lawrence Alma-Tadema fu molto impressionato dai marmi del Partenone che stimolarono la sua immaginazione. Nell’opera dipinta infatti l’artista mette in evidenza la loro monumentalità e la loro forza plastica. Probabilmente Alma-Tadema prese anche ad esempio la pittura vascolare delle ceramiche a figure rosse. L’artista infatti ammirava le composizioni rappresentate sui crateri come il Cratere a figure rosse con scena di banchetto dell 340-330 a.C. circa, attribuito al pittore da Cuma A ed esposto al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Questa decorazione rappresenta una scena musicale che accompagna un banchetto.
Lawrence Alma-Tadema realizzò diverse copie di decorazioni vascolari dalle ceramiche del Museo Archeologico di Napoli. Questi disegni costituirono un repertorio dal quale Tadema trasse spesso ispirazione per le sue opere.
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Bibliografia
- Rosemary J. Barrow, Lawrence Alma Tadema, Phaidon, 2004, EAN: 9780714843582
- Eugenia Querci, Alma-Tadema, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2008, EAN: 9788809053205
- AA.VV., La Guida del Prado, Museo Nacional del Prado, 2009, ISBN-10: 848480187XISBN-13: 9788484801870
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 21 febbraio 2021.
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Leggi La vita e tutte le opere di Alma-Tadema
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