Divan Japonais di Henri de Toulouse-Lautrec

Henri de Toulouse-Lautrec realizzò il manifesto pubblicitario del café Divan Japonais in occasione della sua inaugurazione, in stile orientale, nel 1893.

Henri de Toulouse-Lautrec, Divan Japonais, 1893, litografia a matita, pennello e spruzzo con retino riportato, 80 x 60 cm. New york, Museum of Modern Art MoMA

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Indice

Descrizione di Divan Japonais di Henri de Toulouse-Lautrec

Nella scena dipinta in Divan Japonais si vede la cantante Yvette Guilbert sul palco. La testa della donna si trova, però, fuori dal bordo del dipinto, in alto a sinistra. Le sue mani sono coperte da lunghi guanti neri che la rendono immediatamente riconoscibile ai suoi contemporanei.

La giovane donne seduta in primo piano è, invece, Jane Avril la soubrette del Cafè Chantant Divan Japonais di Parigi. La cantante indossa un elegante abito nero che esalta la sua linea slanciata. Inoltre, il cappello alla moda, anch’esso nero, mette in evidenza il colore rosso dei suoi capelli. In mano, la giovane, stringe, poi, un ventaglio che dona un certo fascino al suo personaggio. Jane Avril è appoggiata alla ringhiera del palco come una spettatrice qualunque. Davanti a lei una coppa di champagne indica il carattere disinvolto e mondano della donna. Toulouse-Lautrec ha dipinto il volto della soubrette con un’espressione provocante e decisa, consapevole della propria avvenenza.

Il café-concerts Divan Japonais si trovava in rue de Martyrs 75 di Parigi, a Montmartre, e il suo interno era arredato in stile orientale. Sulla destra della giovane è seduto Edouard Dujardin, compagno della Avril. Dujardin fu un importante critico teatrale fondatore della rivista Revue wagnérienne. L’uomo è abbigliato in modo formale. Porta una lunga barba bionda come i capelli. Inoltre, il monocolo contribuisce a dare importanza al suo volto e la sua personalità è sottolineata dal cilindro e il bastone da passeggio.

Prima del palcoscenico, in basso, è posizionata l’orchestra. Si notano, infatti, i riccioli dei contrabbassi. La presenza del direttore d’orchestra si intuisce grazie alle sue braccia che spuntano in centro.

I committenti e la storia espositiva di Divan Japonais di Henri de Toulouse-Lautrec

Il manifesto che Toulouse-Lautrec realizzò per il Café Divan Japonaise, fu commissionato dal proprietario del locale, Édouard Fournier. L’opera ebbe il compito di richiamare un folto pubblico in occasione della sua inaugurazione. Il manifesto giunse al MoMa grazie all’Abby Aldrich Rockefeller Fund.

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L’artista e la società. La storia dell’opera

Henri de Toulouse-Lautrec creò 31 manifesti per promuovere le serate dei locali notturni parigini. I soggetti ritratti nei manifesti sono, così, i personaggi della vita notturna della città. Toulouse-Lautrec nel suo intento di realizzare i manifesti come delle opere d’arte cercò sempre di essere originale. Infatti, studiò attentamente nuove inquadrature e utilizzò una tecnica efficace per la fruizione da strada. I suoi manifesti furono stampati con grandi tirature e affissi in tutta Parigi. Questo fu possibile, da metà Ottocento, grazie alla diffusione delle tecniche tipografiche che permettevano, appunto, di riprodurre in grandi numeri le opere d’arte e i disegni. Le stampe tipografiche favorirono, quindi, la pubblicità e la comunicazione. Attraverso l’affissione di manifesti e locandine di spettacoli, il lavoro di artisti, come le immagini di Toulouse-Lautrec, furono, così, alla portata di tutti.

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Lo stile del manifesto Divan Japonais di Henri de Toulouse-Lautrec

Toulouse-Lautrec realizzò il manifesto che rappresenta l’interno del Divan Japonais utilizzando una tecnica veloce. Il maestro costruì le forme con pochi tratti essenziali. I colori sono limitati e creano campiture bidimensionali. Per stendere il bruno che caratterizza la zona dell’orchestra il maestro parigino utilizzò il Crachis. Si tratta di una tecnica a spruzzo che l’artista otteneva intingendo nel colore uno spazzolino che veniva sfregato contro un oggetto. In questo modo la superficie litografica veniva coperta di piccole gocce di colore che determinavano un effetto materico sulla stampa.

Le inquadrature sono fotografiche e paiono istantanee rubate all’interno dei locali. Per realizzare il manifesto, Toulouse-Lautrec utilizzò la tecnica della litografia che permette di replicare più volte l’Immagine. Furono le stampe giapponesi, molto apprezzate all’epoca, ad influenzare la grafica del maestro parigino. Infatti le figure sono costruite con forme semplificate e colorate con colori essenziali.

Il colore e l’illuminazione

I colori usati da Toulouse-Lautrec per dipingere il manifesto del Divan Japonais sono essenziali. Sono, inoltre, tendenzialmente caldi, come l’arancione, il giallo e il bruno. Il verde, poco saturo, crea un contrasto con i colori più caldi mentre il nero è riservato agli abiti da sera dei personaggi. La sagoma nera di Jane Avril si staglia netta contro la zona colorata di bruno dell’orchestra.

Lo spazio

Jane Avril occupa il primo piano e su di essa vengono misurate le altre figure. Infatti, immediatamente dietro di lei si trova il suo spasimante. L’uomo è coperto in parte dalla figura della donna e colorato parzialmente in grigio. La sua immagine, quindi, arretra in secondo piano. L’orchestra si percepisce più lontana perché coperta, in parte, dai due personaggi. Infine, la cantante sul palco ha dimensioni decisamente minori ed è posta in alto, verso il bordo del manifesto. Queste accortezze creano una profondità che descrive efficacemente lo spazio del Divan Japonais.

La composizione e l’inquadratura

Il formato dell’opera è rettangolare e il soggetto principale, Jane Avril, è disposto nella zona centrale del dipinto. Inoltre, la sua figura occupa tutta l’altezza del manifesto. L’inquadratura è di tipo fotografico e non è presente simmetria centrale.

L’inquadratura di tipo fotografico permette all’osservatore di avere un maggior coinvolgimento e di immaginarsi all’interno del palco nel quale si trovano Jane Avril e il suo compagno.

Gli equilibri compositivi

La figura nera e slanciata di Jane Avril rappresenta una massa cromatica importante, che crea una forte stabilità all’immagine. I centri di attrazione psicologica, sono i visi dei personaggi in primo piano. In un secondo momento l’occhio dello spettatore, si muove sulle mani del direttore d’orchestra e infine sulla figura della cantante sul palco. La composizione è costruita sulla diagonale che sale da destra verso sinistra. Infatti le due figure principali sono disposte in prossimità dell’angolo di destra. Verso il centro si trova, poi, l’orchestra e in alto a sinistra, Yvette Guilbert. Questa disposizione rende molto dinamica la composizione.

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