Trittico del Giudizio universale di Hans Memling

Il Trittico del Giudizio universale (Trittico di Danzica) di Hans Memling, durante il trasporto in mare, fu rubato dal corsaro Paul Benecke di Danzica.

Hans Memling, Trittico del Giudizio universale (Trittico di Danzica), 1467-1473, olio su tavola, totale 223,5 x 306 cm; 221 x 161 cm pannello centrale; 223,5 x 72,5 cm scomparti laterali. Danzica, Muzeum Narodowe w Gdarísku

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Indice

Descrizione del Trittico del Giudizio universale di Hans Memling

Il pannello centrale

Il pannello centrale raffigura Cristo giudice in trono che domina tutta la scena dall’alto. Gesù siede sull’arcobaleno e poggia i piedi sul globo del mondo. Intorno a lui si sprigiona una nube infuocata mentre ha inizio il Giudizio universale. Ai lati del capo di Cristo sono sospesi un giglio, a sinistra, e una spada, a destra. La sua espressione è calma e dona serenità al dipinto. Quattro angeli si librano oltre la figura di Gesù. Portano i simboli della passione: La colonna della flagellazione e il flagello, la croce, la corona di spine. Inoltre, la lancia di Longhino che ferì il costato di Gesù. Poi, la spugna di aceto passata sulle sue labbra e, infine, i chiodi e il martello. A sinistra e a destra di Cristo vi sono due ali di apostoli, la Madonna, a sinistra, e Giovanni Battista. I personaggi celesti sono sorretti da una cortina di nubi.

L’Arcangelo Michele, in basso è in piedi e indossa un’armatura metallica brillante. Tiene in mano una grande bilancia con la quale pesa le anime dei defunti. Sopra di lui tre angeli suonano le trombe che annunciano il Giudizio universale. I defunti escono dalle fosse. A sinistra, sul terreno, un angelo e un diavolo si contendono l’anima di un dannato. Nel paesaggio non vi sono elementi naturali. Il terreno è spoglio. Le anime di sinistra sono tranquille e serene. Invece, le anime di destra assumono posture scomposte. L’espressione del loro viso è disperata. Un diavolo nero trascina un’anima con il corpo riverso sulla sua schiena. L’uomo afferra disperatamente il polpaccio di un’altra anima. Sul fondo, a destra i diavoli spingono le anime verso il baratro infernale.

Il pannello di sinistra, la porta del Paradiso

Il pannello sinistro raffigura la porta del Paradiso sulla facciata interna. Il donatore, Angelo Tani, presso la statua della Madonna si trova all’esterno. Il Paradiso è raffigurato come un’architettura gotica. Il portale è ornato da statue colonne e alcuni angeli musicanti si intravedono al di sopra dell’architettura. Gli angeli accompagnano le anime in Paradiso. San Pietro e un angelo li accolgono su di una scala di cristallo. Gli angeli, intanto, vestono i corpi nudi che salgono verso la porta. Gli angeli che suonano si trovano su di un ballatoio che si affaccia all’esterno. Infine, sullo sfondo si intravede l’Empireo.

Il pannello di destra, la porta dell’Inferno

Il pannello destro, internamente, raffigura le anime trascinate dai demoni nell’Inferno. Esternamente, invece, si trova la donatrice Caterina Tanagli presso la statua di san Michele. In alto a sinistra, un angelo musicante osserva i demoni che trascinano in basso i dannati. L’Inferno è rappresentato da una rupe all’interno della quale arde il fuoco eterno.

Interpretazioni e simbologia del Trittico del Giudizio universale di Hans Memling

Il Giudizio universale di Hans Memling è composto da tre pannelli che interpretano tre momenti principali del Giudizio. Nel pannello centrale, Gesù è assiso in trono e dà inizio al Giudizio universale. Nella tavola di sinistra, invece, le anime elette sono accompagnate in Paradiso. Nel pannello di destra, infine, le anime dannate dei peccatori sono scaraventate all’inferno. L’Arcangelo Michele, al suono delle trombe, inizia a pesare le anime dei defunti che escono dalle fosse. Il ritratto di Tommaso Portinari potrebbe trovarsi tra le anime dei dannati. Il rivale di Tani, successe alla sua direzione del Banco Medici. Infine, la contesa dell’anima tra un angelo e un diavolo è un tema tradizionale dell’iconografia cristiana medioevale.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Il Trittico del Giudizio universale è conosciuto oggi come il Trittico di Danzica. Fu commissionato dal banchiere fiorentino Angelo Tani che dirigeva il Banco Medici a Bruges. L’opera era, infatti, destinata alla Badia Fiesolana che si trova nei dintorni di Firenze. Tale committenza è documentata dagli stemmi di Tani e della moglie che compaiono accanto ai loro ritratti sulle ante esterne. Il Trittico di Danzica è datato 1467-1473 e fa riferimento al matrimonio della coppia. Infatti, è noto che Tani si sposò nel 1467 con Caterina Tanagli e che il dipinto venne spedito nel 1473.

L’artista e la società. La storia dell’opera

L’opera fu attribuita ad Hans Memling nel 1843 da Heinrich Gustav Hotho, uno storico dell’arte tedesco. In seguito la paternità del dipinto non fu messa in discussione. Insieme al Reliquiario di Sant’Orsola è considerato un’importante opera dell’artista. Il dipinto sacro venne spedito e imbarcato sulla galea San Tommaso nel 1473. Durante il viaggio, il 27 aprile, il corsaro Paul Benecke di Danzica assaltò la galea. Benecke, in seguito, donò Il Trittico del Giudizio universale alla cattedrale della città. Lorenzo il Magnifico e il papa Sisto IV cercarono, invano, di ottenere la restituzione dell’opera. Il Museo Nazionale, infine, acquisì il dipinto nel XX secolo. Per molti anni il dipinto di Hans Memling rappresentò un riferimento iconografico per gli artisti di tutto il territorio baltico.

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Lo stile del Trittico del Giudizio universale di Hans Memling

Nel rappresentare il Giudizio universale Hans Memling, creò una scena ricca di particolari. A differenza di altri artisti fiamminghi, però, non si concentrò sulla rappresentazione grottesca dei demoni. Infatti, i diavoli hanno volti identici. Piuttosto elaborò diverse fisionomie delle anime curandone le espressioni. I volti sono molto realistici e le posture dei corpi studiate attentamente e molto varie oltre che espressive.

La tecnica del Trittico del Giudizio universale di Hans Memling

Hans Memling dipinse il Trittico del Giudizio universale utilizzando il colore ad olio su tavola. Tale tecnica permette, infatti, di modellare i volumi e disegnare finemente i più piccoli particolari.

Il colore e l’illuminazione

Nel Trittico del Giudizio universale di Hans Memling sono evidenti tonalità calde. Le figure dei dannati presentano un incarnato rosa chiaro tendente all’ocra mentre i diavoli sono più scuri e neri. Il terreno è grigio-bruno con sfumature verdi, verso il centro. Il cielo è scuro, verde petrolio. Nei pannelli laterali, la parte superiore dell’Inferno e del Paradiso è quasi nera. Domina la scena il colore rosso dei veli e dei mantelli di Cristo e di alcuni Santi, al centro e a sinistra. Altre vesti sono di colore verde e altre bianche. L’Arcangelo Michele, in basso, indossa un’armatura metallica color bronzo. Il paesaggio, in lontananza, tende ad assumere una colorazione azzurra e grigia come la sottile linea di montagne.

Le anime, in centro e di lato, con il loro colore chiaro contrastano contro il colore del paesaggio e della caverna di destra.

La luce è diffusa e crea poche ombre sui corpi dei personaggi e delle anime rappresentate. Non si individua una chiara fonte luminosa. La luce ambientale proviene da destra mentre alcuni personaggi sono colpiti dalla luce delle fiamme.

Lo spazio

La scena centrale e le scene laterali si compiono nel primo piano. Infatti, in alto e in basso i personaggi sono disposti quasi tutti su una piano frontale al dipinto. A destra, la tavola si sviluppa soprattutto in alto, verso la sommità della facciata gotica. A sinistra, invece il movimento è contrario. I corpi salgono verso il centro della tavola per cadere verso il basso, dentro le fiamme. Lo spazio del Paradiso, a sinistra, è organizzato intorno alla prospettiva ordinata e razionale della facciata. A destra, invece, è frutto della sovrapposizione dei corpi scomposti. Infatti, è la diminuzione della loro grandezza a suggerire la profondità della scena.

La composizione e l’inquadratura

Il Trittico del Giudizio universale di Hans Memling è composto da un pannello centrale di forma rettangolare e verticale. Ai lati vi sono due pannelli rettangolari dalle proporzioni molto sviluppate in altezza. Il giglio e la spada, sospesi ai lati di Cristo, guidano l’osservatore verso il soggetto principale del dipinto. I Santi sono ordinati e composti a semicerchio intorno e sotto la figura di Cristo che poggia i piedi sul globo del mondo ed è seduto su un grande arco.

Il semicerchio dei Santi continua, in basso, con un altro più ampio creato dalla folla di beati e dannati. Al centro di questa zona circolare si trovano l’Arcangelo Michele, in basso e gli angeli che suonano le trombe, in alto. Questa architettura visiva permette di unire le tre tavole in una unica scena. Cristo e Michele si trovano sulla verticale centrale. Quindi, le schiere dei Santi e la folla delle anime si dispongono simmetricamente ai lati. Infine, le diagonali del pannello centrale coincidono con il centro dell’arcobaleno che nasce dall’orizzonte.

Confronti

Polittico del Giudizio Universale di Rogier van der Weyden
Rogier van der Weyden, Polittico del Giudizio Universale, 1443-1451, olio su tavola, 215×560 cm, Hôtel-Dieu, Beaune

Nel dipingere il suo Giudizio universale Hans Memling si ispirò a quello di Rogier van der Weyden. L’opera di van der Weyden è suddivisa in nove tavole. Il dipinto di Memling, invece, è suddiviso su tre tavole concepite come uno spazio unico. Inoltre, in quello di van der Weyden, i personaggi sono più statici e ricordano le sculture medievali. Il Giudizio universale di Memling è, invece, un’opera compiutamente pittorica. Infine, nel Trittico di Danzica la nudità dei corpi diventa una risorsa stilistica e comunicativa. Hans Memling non operò alcuna censura e raffigurò con realismo anatomie femminili e maschili. Rogier van der Weyden, invece, mise in secondo piano le figure di uomini e donne. Infine, sono di dimensioni minori rispetto ai Santi e con pose molto composte.

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