Mercurio volante del Giambologna

La statua Mercurio Volante del Giambologna esposta al Museo del Bargello di Firenze era destinata a coronare la fontana della villa del cardinale Ferdinando dei Medici.

Giambologna, Mercurio, 1580, bronzo, h 180 cm. Firenze, Museo Nazionale del Bargello

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Indice

Descrizione del Mercurio volante del Giambologna

Mercurio è poggiato con il piede sinistro sul vento generato dalla bocca di Zefiro. Il messaggero degli dei sta infatti per spiccare il volo grazie alle ali che si innestano alle caviglie. La gamba destra invece è flessa indietro come il braccio sinistro che regge il caduceo. Il braccio destro è rivolto verso l’alto e anticipa l’ascesa verso il cielo. Sul capo indossa il tradizionale emetto con le ali.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

Il progetto iniziale di un Mercurio volante fu commissionato dal delegato papale Cesi. La statua era destinata al cortile dell’Archiginnasio sede dell’antica università di Bologna. La sua presenza doveva rappresentare un monito per gli studenti. Il dito indice puntato verso l’alto ricorda infatti la natura divina del sapere. Tale intenzione non fu però portata a termine e il modello venne ospitato presso il Museo civico di Bologna. Seguirono altre versioni fino ad arrivare a quella proposta a Firenze ai Medici.

I principi fiorentini ne ordinarono una copia da donare all’imperatore Massimiliano II d’Asburgo in occasione delle intese per il matrimonio tra Francesco e la sorella del regnante. Giambologna fu quindi incaricato di fondere altre due copie in bronzo ora a Vienna e Dresda. Nel 1580 realizzò la copia per il cardinale Ferdinando dei Medici da porre al centro di una fontana nella sua villa monumentale. Ora la copia è esposta presso il Museo Nazionale del Bargello di Firenze.

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Lo stile del Mercurio volante del Giambologna

Il Mercurio volante è una scultura in bronzo del manierista Jean de Boulogne, fiammingo ma operante a Firenze. Il dio ha l’aspetto di un adolescente come rivela il corpo sottile. Il modellato inoltre è molto lontano da quelli michelangioleschi. La loro corporatura atletica e possente lascia il posto ad un fisico sottile e leggero. La posa assunta da Mercurio non comunica impegno muscolare nell’azione. Il dio sembra invece compiere lo slancio verso l’alto con l’agilità della danza. Questa caratteristica fu tipica del Manierismo che prevedeva la capacità di rappresentare elegantemente e senza sforzo apparente il movimento.

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