Punizione di Marsia di Tiziano
Tiziano, Punizione di Marsia, 1570 – 1576, olio su tela, 212 x 207 cm. Kroměříž, Repubblica Ceca, Museo Arcivescovile
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Approfondimento. Il mito di “ Apollo e Marsia”: un’altra terribile Metamorfosi
«Entra nel petto mio, e spira tue sì come quando Marsia traesti dalla vagina delle membra sue.»
Dante, I Canto del Paradiso, vv. 19-21.
Non basta più invocare le Muse, affinché assistano il poeta nella stesura della Commedia, come avveniva nell’”Inferno “ e nel “Purgatorio”: le tematica della terza Cantica è così complessa, sublime, “divina”, che Dante cerca l’aiuto di Apollo stesso, ovvero della poesia in quanto tale, prima di intraprendere l’opera. Per farlo, ricorre ad un mito, presente (come spesso accade) ne ”Le Metamorfosi “ di Ovidio: il mito del duello poetico tra Apollo e Marsia.
Il mito di Marsia e Apollo
Secondo il mito, Atena aveva inventato uno strumento a fiato, l’Aulos, un flauto a doppia canna. La musica prodotta era bellissima, eppure tutti gli dei, radunati da Zeus per un banchetto, guardando la giovinetta ridevano di gusto. La dea, offesa, lasciò la sala, si fermò presso un lago e riprese a suonare, ma vedendo il suo viso riflesso nell’acqua, comprese il motivo dell’ilarità degli dei. Soffiando nelle canne del flauto, il suo volto si gonfiava fino a deformarsi. Perciò, adirata, gettò via lo strumento, maledicendo chiunque lo avesse raccolto. Lo trovò casualmente un satiro, Marsia, che cominciò a suonarlo, ottenendo risultati così stupefacenti che ebbe il coraggio di sfidare addirittura Apollo in una gara musicale, chiamando appunto gli dei come giudici.
Marsia suonò meravigliosamente l’Aulos, ma il Dio , oltre a suonare il flauto, iniziò anche contemporaneamente a cantare, cosa che il satiro ovviamente non era in grado di fare. E così la vittoria fu assegnata ad Apollo. Come punizione per aver osato sfidare un dio, mettendosi in competizione con lui, Apollo sottopose Marsia ad una tortura atroce (ed è proprio da questo punto che parte il racconto ovidiano): legatolo ad un albero, lo scorticò vivo (la “vagina de le membra sue” è per l’appunto la pelle), finché non sembrò albero lui stesso.
Satiri, ninfe e fauni accorsero per piangere un ultima volta il compagno, e dalle loro lacrime nacque un fiume.
Punizione di Marsia di Tiziano
Un mito come questo non poté che affascinare diversi pittori, da Raffaello a Luca Giordano e Jusepe de Ribera, anche se l’opera più famosa viene attribuita a Tiziano, detta appunto “Punizione di Marsia”)
Ritenuta un capolavoro dell’autore, venne composta nell’ultimo periodo della sua vita e fa parte della serie di opere a sfondo mitologico. Rappresenta esattamente il momento del supplizio, in modo crudo e realistico, in una scena in cui, accanto a tormento e strazio, si aggiungono strumenti musicali e personaggi vari, quali Mida ( posto sulla destra del dipinto) e che potrebbe rivelarsi un autoritratto del pittore stesso. Ancora una volta, l’artista ( questa volta un pittore) ha bisogno del sostegno di Apollo per portare la sua opera a vette di straordinaria potenza evocativa. Esattamente come aveva chiesto Dante.
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Bibliografia
- Augusto Gentili, Tiziano, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2016; 2017 EAN: 9788809994263
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 13 dicembre 2021.
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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Tiziano, Punizione di Marsia, sul sito del Museo Arcivescovile di Kroměříž, Repubblica Ceca.
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