Villa romana di Giorgio de Chirico è una delle prime versioni della serie dedicata ad alcune vedute che ritraggono edifici della città italiana.
Giorgio de Chirico, Villa romana, 1922, tempera su tela, 101,5 x 75,7 cm. New York, Collezione privata
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Indice
Descrizione di Villa romana di Giorgio de Chirico
Nel dipinto di Giorgio de Chirico è raffigurata una villa romana composta da due edifici simili e sovrastati da una una parete rocciosa. La parte superiore dell’altura, e quella posteriore, sono coperte da una folta vegetazione. Nel dipinto sono visibili solamente le parti superiori delle facciate dipinte di ocra-arancio e riquadrate da fasce bianche. Le finestre incorniciate di bianco sono aperte sulle stanze e da una di loro si affaccia una donna. Altre due figure sedute si colgono nella terrazza in ombra e in alto appare un aquilone, sulla terrazza che copre l’edificio di sinistra. Tra le copie di statue classiche che decorano la copertura dei due palazzi si vedono altre due persone accanto al cornicione. A destra, in alto, la dea della Storia vestita con un abito ocra siede su una nuvola.
Interpretazioni e simbologia di Villa romana di Giorgio de Chirico
L’attività di pittore di Giorgio de Chirico fu condizionata dalla parallela attività di scrittore e saggista. De Chirico, a partire dal 1920, scrisse diversi saggi circa la presenza dell’architettura nella pittura italiana dalle opere dei Primitivi a Giotto, al Quattrocento. Queste riflessioni sottolineano l’importanza dell’architettura nella tradizione pittorica italica che attinge a sua volta al «senso architettonico nella pittura antica». Secondo de Chirico infatti i pittori del mondo classico osservavano la natura con occhio da architetto e quindi la riproducevano con tali caratteristiche, al pari di uno spazio architettonico.
Lo sviluppo della teoria di de Chirico porta così a considerare che negli anni, la tradizione figurativa occidentale ha assimilato questa caratteristica. La concezione architettonica dell’immagine diventò così struttura compositiva del dipinto nel Rinascimento con opere costruite su una composizione geometrica anche molto complessa. Negli anni successivi, la pratica compositiva ereditò poi la tendenza all’equilibrio e alla solidità delle quali fu maestro Raffaello.
Le idee di de Chirico sulla presenza dell’architettura nella pittura italica furono di ispirazione e stimolo per la realizzazione della serie dedicata alle Ville Romane. Per Villa romana del 1922, gli storici dell’arte indicano come fonte di ispirazione figurativa la “Villa am meer” di Böcklin del 1864 e la pittura di Mantegna nella progettazione della parete rocciosa. Negli edifici delle diverse versioni si riconoscono ville romane che de Chirico osservò e riprodusse con libertà interpretativa. In Villa romana (Paesaggio romano) del 1922, la rupe dietro gli edifici si ispira ai Monti Parioli mentre gli edifici si riferiscono probabilmente a Villa Strohl-Fern usata da de Chirico e altri artisti per i loro incontri.
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Villa romana di Giorgio de Chirico si trova a New York ed è proprietà di una collezione privata.
L’artista e la società. La storia dell’opera Villa romana di Giorgio de Chirico
Giorgio de Chirico dipinse Villa romana intorno al 1922. Questo dipinto è il primo di una serie di vedute che si ispirano a edifici della città di Roma.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile di Villa romana di Giorgio de Chirico
Giorgio de Chirico è il più noto esponente della Pittura Metafisica e le sue opere sono caratterizzate da un disegno netto e definito. Infatti come si può vedere in Villa romana, ogni figura è risolta, anche se con una certa sintesi formale. Le architetture, le statue, le figure umane e la parete rocciosa sono ben isolate e definite da campiture colorate che mettono ben a fuoco gli elementi della veduta. Diversamente dalla serie delle Piazze d’Italia, realizzata negli anni Dieci del Novecento, lo spazio risulta omogeneo con una prospettiva coerente e un unico punto di vista. Permangono in questo dipinto i riferimenti alla cultura classica soprattutto nella raffigurazione di importanti statue greco–romane. Infine, nonostante la presenza di figure umane, la scena presenta un’atmosfera sospesa ed magica.
La tecnica
Villa romana di Giorgio de Chirico è un dipinto realizzato con colori a tempera applicati su tela. L’opera misura 101,5 di altezza e 75,7 cm di larghezza.
Il colore e l’illuminazione
Villa romana di Giorgio de Chirico del 1922 presenta colori caldi su quasi tutta la veduta, come l’ocra-arancione delle facciate dei palazzi e della parete rocciosa. Sopra l’altura è evidente invece la massa scura della vegetazione. Il colore arancio degli edifici e della roccia crea poi un contrasto tra complementari con la porzione di cielo blu che si vede a sinistra. In primo piano, il bianco delle fasce che riquadrano le facciate è particolarmente evidente e sottolinea la forma dei palazzi che si ritagliano così dal paesaggio.
Lo spazio
La veduta dipinta da Giorgio de Chirico mostra in primo piano le facciate dei due edifici, dipinte frontalmente rispetto allo sguardo dell’osservatore. In centro, invece, la facciata laterale è rappresentata con una fuga prospettica che crea la sensazione di profondità. Oltre gli edifici si alza una imponente parete rocciosa che crea un contrasto dimensionale con i palazzi che appaiono così schiacciati in basso dalla rupe incombente. Infine, allo spazio fisico e massiccio della veduta si contrappone la visione aerea e leggera della dea, seduta sulla nuvola che appare nel cielo blu.
La composizione e l’inquadratura
Villa romana di Giorgio de Chirico è un dipinto di forma rettangolare con inquadratura verticale che taglia la parte inferiore della facciate e valorizza la parete rocciosa. In basso, la composizione del dipinto è caratterizzata dalla griglia ortogonale creata dalle facciate mentre al centro sono presenti le fughe oblique. Invece, in alto prevalgono le forme organiche della parete e della vegetazione. La metà inferiore del piano dipinto è occupata dagli edifici che creano uno spazio razionale. Invece, nella metà superiore è collocata la parete di roccia con la vegetazione che rappresenta la spazio della natura.
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Bibliografia
- Maurizio Calvesi, Gioia Mori, De Chirico, Giunti, Collana: Dossier d’art, ISBN: 9788809760806
- Chiara Fabi, Maria Fratelli (a cura di), Giorgio De Chirico La scuola dei gladiatori, Skira, collana: Visti da vicino, 2019, ISBN: 885724282, EAN: 9788857242828
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 1 luglio 2023.
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