Annunciazione di Beato Angelico

L’Annunciazione del primo piano di Beato Angelico presenta la disposizione diagonale delle figure dell’Arcangelo Gabriele e di Maria e uno spazio solidamente geometrico.

Beato Angelico, Annunciazione, 1425 – 1426, affresco, 230 x 321 cm. Firenze, Convento di San Marco

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Beato Angelico, Annunciazione, ca 1450-1452, tempera e oro su tavola, 38,5 x 37 cm. Dall’Armadio degli Argenti. Firenze, Museo Nazionale di San Marco Consulta la pagina dedicata all’opera di Beato Angelico, Annunciazione, sul sito del Museo Nazionale di San Marco di Firenze

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Beato Angelico, Annunciazione, ca 1425/1426, tempera e oro su tavola, 154 x 194 cm; predella 40 x 194 cm. Madrid, Museo del Prado Consulta la pagina dedicata all’opera di Beato Angelico, Annunciazione, sul sito del Museo del Prado di Madrid

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Indice

Descrizione dell’Annunciazione del primo piano di Beato Angelico

Maria è seduta su di un semplice sgabello a tre gambe con le mani incrociate sul grembo. La Vergine è rivolta a sinistra verso l’Arcangelo Gabriele che le porta il messaggio divino del suo concepimento. Indossa un abito chiaro e un mantello blu. Dietro al suo capo è dipinta una aureola circolare e dorata. L’Arcangelo Gabriele invece è inginocchiato a sinistra ed è rivolto verso la Vergine. Indossa una lunga tunica. I suoi capelli biondi ricadono a ricci sul collo e le ali multicolore sono disposte dietro la schiena verso l’alto. Anche Gabriele porta una aureola circolare.

I due personaggi sacri si trovano al riparo di un loggiato coperto da archi a tutto sesto sorretto da colonne in stile corinzio. La parete di fondo è interrotta da una apertura che conduce in una stanza che pare vuota. Al suo interno si nota una piccola finestra con inferriate a croce che dà sulla vegetazione esterna. A sinistra si sviluppa un hortus conclusus protetto da uno steccato che lo divide dal bosco di cipressi e altri alberi.

Interpretazioni e simbologia dell’Annunciazione del primo piano di Beato Angelico

Nell’affresco Annunciazione, Beato Angelico dispone secondo la tradizione l’arcangelo Gabriele a sinistra e Maria a destra come farà anche Leonardo nel suo dipinto. L’arcangelo come nelle rappresentazioni medievali e fiamminghe possiede ali molto colorate che ricordano quelle di una farfalla seppur la forma sia quella di ali d’uccello. A sinistra del loggiato è rappresentato un hortus conclusus (orto protetto) che simboleggia la verginità di Maria. L’Arcangelo Gabriele dispone le sue braccia nella stessa posizione della Vergine.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

L’affresco intitolato Annunciazione di Beato Angelico fu realizzato al primo piano del Monastero di San Marco di Firenze proprio di fronte alle scale. La data di realizzazione non è sicuramente individuabile. Gli storici ipotizzano comunque che Beato Angelico abbia dipinto l’Annunciazione dopo il suo periodo romano.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile dell’Annunciazione del primo piano di Beato Angelico

Il realismo con il quale Beato Angelico dipinse le figure nell’affresco Annunciazione nel convento di San Marco a Firenze è diverso da quello di Masaccio e di Donatello. Il chiaroscuro, è presente seppur moderato. Le fisionomie, i gesti e le espressioni sono però idealizzati per raccontare la realtà soprannaturale e divina. Il maestro volle così ambientare le storie religiose raffigurando personaggi e ambienti che esprimessero bellezza e perfezione. L’affresco offre l’esperienza di una vera visione, sicuramente più potente ai tempi della sua esecuzione, che compare improvvisamente nel corridoio del convento.

Il colore e l’illuminazione

Nell’affresco Annunciazione di Beato Angelico l’illuminazione proviene da sinistra e coincide con la finestra che illumina la stanza nella quale fu dipinta. In questo modo lo spazio virtuale dell’opera e lo spazio fisico vengono collegati e l’osservatore sperimenta un maggior coinvolgimento. Lo stesso espediente fu utilizzato da Leonardo dipingendo il Cenacolo. Nel dipinto furono utilizzati pigmenti preziosi quali azzurrite e oro.

Lo spazio

Guido di Domenico, frate domenicano, detto Beato Angelico fu tra i primi artisti ad utilizzare la prospettiva geometrica nei suoi dipinti religiosi. Nel convento di San Marco a Firenze il maestro decorò molti spazi e le celle dei fratelli nella fede. L’affresco intitolato Annunciazione fa parte di questo ciclo si dipinti. Beato Angelico utilizzò un punto di fuga verso il quale fa convergere le oblique delle architetture. La sua azione è molto evidente nello spigolo a sinistra del pavimento di marmo della loggia. L’artista utilizzò la prospettiva con una duplice intenzione. Per prima cosa la necessità di utilizzare una nuova tecnica di costruzione dello spazio innovativa e più funzionale alla rappresentazione. In seconda istanza era convinto che una organizzazione ordinata e razionale dello spazio avrebbe favorito la comprensione delle storie sacre da lui narrate.

Lo spazio che ospita la figura di Maria offre una visione frontale. Tra le due colonne è raffigurato il muro di fondo. L’arco a tutto sesto del loggiato incornicia infatti l’arco gotico che decora la parete. Nel muro si apre una porta dalla quale si intravede una piccola finestra che si apre sul muro di fondo. Diversamente le architetture che fanno da sfondo alla figura dell’arcangelo sono oblique. Lo spazio è quindi meno statico e reso in movimento dalla fuga prospettiva molto evidente. Verso destra si apre un ambiente più libero rappresentato dall’hortus conclusus confinato dallo steccato. Oltre si intuisce un paesaggio che si espande verso l’orizzonte popolato da grandi alberi.

La composizione e l’inquadratura

La superficie dell’affresco Annunciazione di Beato Angelico è scandita ordinatamente dalle tre colonne dipinte sul fronte pittorico. Si determinano quindi due ambienti che ospitano rispettivamente a sinistra l’arcangelo Gabriele e a destra Maria. In realtà la composizione si può suddividere strutturalmente in tre settori. A destra lo spazio frontale che ospita Maria, al centro la loggia in prospettiva e fortemente scorciata con l’Arcangelo. A sinistra invece l’orto (hortus conclusus) esterno alla loggia protetto da uno steccato.

La colonna centrale determina una simmetria nell’opera perché dipinta in prossimità della verticale. Si crea una progressione di ambienti, dal più statico e frontale della Vergine, al più libero ed espanso del bosco. Questa progressione crea una curva compositiva che porta lo sguardo dal primo piano allo sfondo con un movimento accelerato. Questo movimento è creato dalla progressiva riduzione di grandezza degli spazi dipinti. Una novità compositiva è rappresentata dalla disposizione diagonale delle figure dell’Arcangelo Gabriele e di Maria. Questo espediente offre una maggiore profondità dello spazio in primo piano.

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