L’Outdoor Education è una metodologia educativa utilizzata da molti anni. Ha le sue radici nelle esperienze educative dei pionieri della didattica.
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Immagine: Albert Anker, L’ecole en promenade, 1872, olio su tela, Sammlung Dr. Christoph Blocher, Courtesy: ©SIK-ISEA, Zurich
INFO: FONDATION PIERRE GIANADDA MARTIGNY SUISSE – Anker et l’enfance – Nel 2004, la Fondazione Pierre Gianadda ha dedicato una mostra al pittore svizzero Albert Anker. Le opere selezionate raccontano il rapporto dell’artista con il mondo dell’infanzia.
Anker dal 1848 al 1902 produsse 800 tele e di queste più di 500 ritraggono bambini che giocano, studiano da soli o in gruppo. Anker fu uno dei primi pittori ad ad interessarsi del comportamento del bambino. Secondo gli studiosi, Anker applicò la tesi del pastore protestante Johann Caspar Lavater (1741-1801) secondo il quale: “Il volto è la scena dove si espone l’anima – chi non lo coglie in quel preciso momento, non può dipingerlo. » Sul pittore ebbero anche influenza le teorie di Jean-Jacques Rousseau (1712-1768) e di Johann Heinrich Pestalozzi (1746-1827), che considerano i bambini come esseri “innocenti per natura”, ma poi “corrotti” da cattiva istruzione.
Introduzione all’Outdoor Education
In alcune nazioni del nord Europa, da tempo si compiono esperienze che portano alunni e insegnanti a sperimentare percorsi didattici fuori dalle tradizionali aule. In Italia, invece nonstante diversi tentativi di portare l’insegnamento in esterno, l’Outdoor Education rappresenta ancora una didattiva innovativa.
Fare didattica all’aperto, non vuol dire semplicemente uscire dalla classe e passaggiare nella natura o tra le vie di una città storica. Occorre invece progettare attentamente l’esperienza, valutare gli strumenti da utilizzare e avere ben chiare le finalità che si vogliono raggiungere partendo dal target di studenti che parteciperanno all’attività.
Definizione dell’Outdoor Education
All’interno dell’Outdoor education sono comprese una grande varietà di esperienze pedagogiche, caratterizzate da didattica attiva che si svolge in ambienti esterni alla scuola e che è impostata sulle caratteristiche del territorio e del contesto sociale e culturale in cui la scuola è collocata.
L’Outdoor Education (OE) è un approccio formativo e di ricerca caratterizzato da un’attenzione particolare verso l’ambiente esterno inteso come ambiente di apprendimento..
Nella didattica all’aperto è quindi essenziale compiere l’esperienza di scoperta e osservazione all’esterno della scuola impegnandosi in compiti di realtà. Queste attività devono essere condotte favorendo la peer education e le attività collaborative (il collaborative learning) per migliorare le competenze di gruppo.
I luoghi dell’Outdoor Education
L’Outdoor Education è quindi una didattica condotta all’aperto, in luoghi naturali o in ambienti antropizzati come il quartiere della scuola, luoghi cittadini, parchi urbani e musei. Una delle condizioni importanti che permettono alle attività all’aperto di avere una ricaduta formativa, soprattutto nella scuola del primo ciclo, è quella di prendere in esame il territorio di riferimento. Infatti, è importante che gli ambienti siano familiari allo studente. Si parte quindi dal suo contesto abitativo. Si propongono esperienze che approfondiscono la conoscenza del territorio e aiutano ad osservarlo con uno sguardo nuovo che apre a nuove possibilità.
Definiamo le carateristiche delle attività dell’Outdoor Education
Le tante attività che si possono pensare e programmare nel contesto dell’Outdoor Education sono caratterizzate, in ambito curricolare, da interdisciplinarietà. Questa condizione permette di ampliare l’influenza dell’esperienza condotta all’aperto e offrire un approccio olistico alle attività. L’aspetto interdisciplinare si deve però applicare già nella fase di progettazione, nella quale la maestra o il docente prepara la classe all’esperienza. Farà quindi da supporto durante la fase di osservazione o di speriementazione grazie alla mediazione del docente. L’interdisciplinarietà emergerà poi nella ricaduta finale, durante la quale gli studenti relazioneranno e rifletteranno sull’esperienza condotta.
Vantaggi formativi dell’Outdoor Education
Le attività all’aperto, progettate per gli alunni del primo ciclo di istruzione, offrono sicuramente vantaggi per la salute dei ragazzi e delle ragazze. Infatti, nelle nostre scuole gli studenti, soprattutto delle Scuole Superiori di Primo Grado, normalmente, rimagono seduti al proprio posto molte ore, anche se impegnati in attività di gruppo o di laboratorio. Diventa così importante passare una mattinata nel parco cittadino ad osservare la natura urbana o percorrere le vie del quartiere osservando le diverse tipologie residenziali e ricostruire la storia del proprio territorio.
Di conseguenza, l’immersione in un ambiente esterno, ricco di stimoli sensoriali, sveglia la loro attenzione e aumenta la motivazione. Le attività all’aperto interessano così anche il piano cognitivo dello studente.
Le competenze relazionali
La dimensione collaborativa e inclusiva delle attività outdoor influisce quindi sulle competenze relazionali, favorendo il lavoro di gruppo e l’aiuto reciproco. Infatti, spesso i bambini e i ragazzi non si frequentano all’esterno della scuola, al di la dei rigidi comportamenti codificati negli ambienti chiusi. Il lavoro di gruppo, regolato da norme collaborative, permette quindi di osservare i compagni da una nuova prospettiva e approfondire le relazioni.
Sul piano personale si riscontrano probabilmente i maggiori benefici. Lo studente, infatti, incontra imprevisti di percorso che gli sono preclusi nell’ambiente protetto dell’aula. Inoltre le attività outdoor richiedono l’applicazione e lo sviluppo di competenze diverse che contribuiscono alle abilità di problem solving e alla gestione dello stress. Operare in un ambiente diverso dalla scuola, consente di adottare un approccio nuovo in un contesto che solitamente viene vissuto in funzione del quotidiano. Ad esempio, condurre un’esperienza all’interno del parco di quartiere, dove solitamente il ragazzo si trova a giocare, permette di sperimentare nuove relazioni e migliorare la consapevolezza delle proprie capacità.
Quali gradi di istruzione sono adatti per l’Outdoor Education
Le attività di Outdoor Education sono adatte alla scuola di ogni grado, dalla scuola dell’infanzia alla Scuola Secondaria di Secondo Grado. Ovviamente le attività saranno progettate e condotte rispettanndo l’età degli studenti e le finalità didattiche del corso di studi.
Le risorse del territorio
Coinvolgere soggetti istituzionali nel progetto di attività all’aperto permette all’attività di assumere una valenza sociale, collegandola all’eduzione civica. Permette infatti di far entrare in contatto i ragazzi e le ragazze con le istituzioni, che in questo modo assumono un volto e non rimangono un puro concetto astratto. Con l’attività all’aperto si apre così un dialogo con il territorio e con gli enti che lo gestiscono portando lo studente ad avere maggiore consapevolezza delle dinamiche sociali e del valore del bene pubblico. Familiarizzare con gli enti territoriali permette quindi di formare futuri adulti nel rispetto della struttura civile, in grado di dialogare efficacemente con le istituzioni.
Breve storia dell’Outdoor Education
Partiamo da molto lontano, dal Cinquecento, quando Comenio, uno dei primi pedagogisti, si faceva promotore dell’educatione all’aria aperta. Nel Settecento, nel periodo illuminista, il filosofo svizzero Jean-Jacques Rousseau (Ginevra, 28 giugno 1712 – Ermenonville, 2 luglio 1778) coniando il mito del buon selvaggio, contrappose l’educazione naturale, condotta all’aperto, a quella borghese della città moderna, colpevole di corrompere i giovani. Rousseau criticò duramente la società moderna considerata la causa dell’infelicità dell’individuo ed elogiò la natura come depositaria delle qualità positive e buone.
Il pedagogo svizzero Johann Heinrich Pestalozzi (Zurigo, 12 gennaio 1746 – Brugg, 17 febbraio 1827), si impegnò a rifondare il sistema educativo sulla base della propria convinzione che si deve “Imparare con la testa, le mani e il cuore“. Il motto educativo di Pestalozzi sintetizza le condizioni principali che la metodologia contemporanea dell’Outdoor Education propone. Infatti, al soggetto che compie un’esperienza di conscenza attiva chiede di riflettere sull’attività compiuta, di sporcarsi le mani e di condurre l’esperienza con passione, coinvolgendo tutti i suoi sensi.
Bibliografia
- A cura di Roberto Farnè, Alessandro Bortolotti, Marcella Terrusi, Outdoor Education: prospettive teoriche e buone pratiche, 2018, Carocci editore, ISBN: 9788843093670
- Michela Schenetti, Didattica all’aperto, Metodologie e percorsi per insegnanti della scuola primaria, Erikson, Collana: Guide / Didattica, 2022, ISBN: 9788859028284
- Pier Paolo Traversari (Curatore) , Andrea Porcarelli (Curatore), Progettare l’outdoor education nella scuola secondaria. Modelli formativi ed esperienze didattiche di scuole outdoor in rete: dall’arcipelago toscano alle Alpi, Marcianum Press, 2023, EAN: 9788865128978
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