Eclettismo in architettura

Eclettismo in architettura è un termine che indica uno stile che mescola elementi stilistici, storici e provenienti da culture esotiche.

Pagina aggiornata il: 13 novembre 2024. Torna a visitarci e troverai nuovi contenuti.

Immagine: Giuseppe Sacconi, Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II o (mole del) Vittoriano, Altare della Patria, Inaugurazione 4 giugno 1911, Roma, Italia

L’eclettismo architettonico, si manifestò tra la metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento anche se si ritrova già a fine Settecento in Inghilterra. Nel territorio italico i primi edifici di concezione eclettica si trovano presso il regno dei Borbone di Napoli, a Palermo e della Repubblica Napoletana. L’eclettismo ebbe le prime piene applicazioni nel periodo Neoclassico con la ripresa i elementi dell’architettura greco-romana. Le istanze nazionalistiche, diffuse nel corso dell’Ottocento, portarono poi alle architetture neogotica, neoromanica e neobizantina.

Verso la fine dell’Ottocento gli architetti utilizzarono poi stilemi tratti da architetture orientali. Questi utilizzi diedero il via all’Architettura neoegizia, islamica o neomoresca, cinese e indiana. Nei primi anni del Novecento l’Art Nouveau utilizzò diversi riferimenti al passato applicati all’Architettura modernista.

Altra caratteristica identificativa dell’Eclettismo è quella di non presentare regole precise e quindi utilizzo di una maggior libertà creativa. Le facciate inoltre sono ricche di elementi decorativ, vero tratto distintivo dell’estetica dell’Eclettismo.

L’Eclettismo fu l’espressione dell’epoca industriale, caratterizzata da grandi sconvolgimenti economici, sociali e culturali, determinati dalle scoperte scientifiche. Il contatto con le culture lontane e la facilità di comunicare le novità hanno portato gli artisti e gli architetti a contaminare le loro opere elementi che non appartenevano alla loro cultura.

Eclettismo in architettura – Gli architetti più importanti

Furono molti gli architetti che, sul finire dell’Ottocento, si ispirarono in vario modo al passato. L’italiano Giuseppe Sacconi combinò elementi classici, rinascimentali e barocchi raccolti in un’ottica monumentale. Progettò il monumento del Vittoriano a Roma. L’architetto francese Charles Garnier è l’autore dell’edificio de l’Opéra di Parigi che è considerato dagli studiosi un capolavoro dell’eclettismo, nel quale si ritrovano elementi barocchi, rinascimentali e neoclassici. Gottfried Semper è, invece, l’architetto più noto dell’poca il cui stile rispecchia in pieno l’estetica dell’Eclettismo. Sempre in Francia, infine, si può ricordare l’ingegnere Alexandre Gustave Eiffel, il celebre e noto progettista della Tour Eiffel di Parigi.

L’atteggiamento eclettico so ritrova anche nelle arti figurative.

Bibliografia

  • Enrico Crispolti, Eclettismo, in “Enciclopedia Universale dell’Arte”, vol. IV, Roma-Venezia, Istituto per la collaborazione culturale, 1958, coll. 485-500.
  • Leonardo Benevolo, Storia dell’architettura moderna, 29ª ed., Bari, Laterza Editore, 2009 [1973], ISBN 978-88-420-8622-2.
  • Bruno Zevi, Controstoria dell’architettura in Italia. Ottocento Novecento, Roma, Newton & Compton, 1996, ISBN 978-88-8183-328-3.
  • Piero Adorno, L’arte italiana, 3, tomo primo, 4ª ed., Firenze, Casa Editrice D’Anna, 1998, ISBN 978-88-8104-138-1

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