La battaglia di Magenta di Giovanni Fattori

In seguito al conseguimento del primo premio, Giovanni Fattori fu incaricato di raffigurare La battaglia di Magenta, un momento glorioso del risorgimento italiano.

Giovanni Fattori, La battaglia di Magenta, 1862, olio su tela, 232 x 384 cm. Firenze, Galleria d’Arte Moderna

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Indice

Descrizione de La battaglia di Magenta di Giovanni Fattori

Sul terreno sono disposti in ordine sparso cadaveri di militari, zaini e armi. Alcuni esili alberi si alzano verso il cielo mentre al centro transita il carro delle suore soccorritrici. I comandanti franco-piemontesi affiancano il carro e scortano il ritiro dei feriti verso le retrovie. Una delle suore indica un soldato austriaco ferito da soccorrere. La natura è martoriata dal bombardamento da terra. Gli alberi hanno i rami spezzati e le foglie staccate e sparse a terra.

Interpretazioni e simbologia de La battaglia di Magenta di Giovanni Fattori

La battaglia di Magenta di Giovanni Fattori fu il primo dipinto a documentare un evento della storia della neonata nazione Italiana. Il tono del racconto fu diverso dalle solite celebrazioni di Stato. Fattori scelse di rappresentare i morti e feriti che sacrificarono la loro vita per un ideale nazionalista.

Un concorso artistico per tramandare le vittorie dei nazionalisti italiani

Appena ottenuta l’unita d’Italia, il governo decise di celebrare i momenti bellici più rappresentativi del risorgimento. Così, Giovanni Fattori partecipò al concorso disegnando due bozzetti per documentare La battaglia di Magenta in Lombardia. Durante lo scontro, infatti, l’esercito franco-piemontese vinse su quello austriaco, il 4 giugno 1859. Il premio premio venne assegnato assegnato proprio all’artista e con esso anche il contratto per la realizzazione del dipinto.

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Lo stile de La battaglia di Magenta di Giovanni Fattori

Fattori fu l’esponente più noto del gruppo di artisti definiti Macchiaioli. Realizzò opere rappresentanti la vita della borghesia fiorentina dell’epoca come La rotonda dei Bagni Palmieri. Con lui, al gruppo aderirono tra li altri Giuseppe Abbati e Silvestro Lega.

I soldati a piedi e a cavallo sono inquadrati di schiena in posizioni stanche e prive di eroismo. I soldati a piedi stremati dalla stanchezza i cavalli sfiancati. Il modellato delle figure, la composizione dell’insieme e dei personaggi sono progettati grazie ad una tecnica pittorica tradizionale. Iniziano, però a comparire accenni di macchia nei copricapi delle suore che sono rese attraverso zone di colore nette e contrastate. Il terreno, poi, è disseminato da zolle e cespugli abbozzati pennellate apposte velocemente sul supporto.

Il colore e l’illuminazione

I colori del paesaggio tendono al grigio e al bruno. Le sagome degli alberi collegano compositivamente le due metà del dipinto.

La composizione e l’inquadratura

Il dipinto viene diviso in due metà orizzontali dalla linea dell’orizzonte. La metà superiore è occupata dal cielo quasi sgombro da nubi. La metà inferiore rappresenta il campo di battaglia.

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