La cena di Emmaus è un dipinto di Rembrandt che raffigura l’evento tratto dal Vangelo di San Luca con uno stile realistico unito ad una interpretazione mistica.
Rembrandt Harmenszoon Van Rijn, La cena di Emmaus, 1648, olio su tavola, 68 x 65 cm. Parigi Musée du Louvre
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Indice
Descrizione de La cena di Emmaus di Rembrandt
Cristo è raffigurato mentre sta spezzando il pane con un’espressione estatica, nell’istante precedente alla sua scomparsa. Il volto del Messia è circondato, infatti, da una luce mistica che identifica la natura divina e miracolosa dell’evento. Sulla scena, al centro, Cristo siede al tavolo con i due discepoli seduti di lato. Sulla destra, dietro ad uno dei discepoli il ragazzo dell’oste tiene in mano un vassoio col cibo.
Interpretazioni e simbologia de La cena di Emmaus di Rembrandt
Rembrandt Harmenszoon Van Rijn era un artista profondamente religioso. Per realizzare le sue opere studiava, prima, attentamente il soggetto. La cena di Emmaus è ispirata al Vangelo di San Luca. Rembrandt ha deciso di raffigurare il momento in cui i due discepoli riconoscono il Maestro.
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Lo stile de La cena di Emmaus di Rembrandt
Come in molti dipinti del Seicento la scena è frutto di realismo e idealizzazione. I personaggi e l’ambiente sono dipinti con una resa estremamente realistica. La natura dell’evento la figura di Cristo e la nicchia che lo accoglie sono di natura divina. Anche il tavolo assume simbolicamente, la valenza di un altare. Lo sfondo è realizzato con pennellate ampie e non levigate. I volumi dei personaggi non sono fortemente chiaroscurali ma emergono dal fondo scuro grazie ai colori più chiari.
Il colore e l’illuminazione
Il colore dell’intero dipinto tende al bruno con tonalità più fredde e scure al centro dell’esedra contro la quale dipinto Cristo. Il tavolo è di colore ocra ed è illuminato al centro, in corrispondenza della povera tovaglia. Intorno, i personaggi, sono dipinti di bruno molto scuro e nero con bagliori azzurri. La tovaglia crea una illuminazione che si riflette sull’abito di Cristo e lo schiarisce. La luce mette, quindi, in evidenza il volto e le mani del Messia che spezzano il pane.
Lo spazio
Lo spazio è determinato dalla sovrapposizione delle figure così come il senso di profondità che va dalla nostra distanza al tavolo e dal tavolo al muro di fondo. Non vi sono, infatti, grandi indicatori spaziali geometrici che si riconoscono sulla fuga del battente della porta e nelle intersezioni fra le pietre del muro di destra.
La composizione e l’inquadratura
La composizione è centrale e l’evento miracoloso è stato dipinto al centro. Da qui viene diffusa anche l’illuminazione mistica che si diffonde in modo radiale dal volto di Cristo.
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