Tre oggetti, disposti all’interno della stanza, simboleggiano la verginità della protagonista del dipinto Santa Barbara leggente. Robert Campin, l’autore dell’opera, è anche conosciuto come Maestro de Flémalle.
Robert Campin (Maestro de Flémalle), Santa Barbara leggente, 1438, olio su tavola, 101 x 47 cm. Madrid, Museo del Prado
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Indice
Descrizione di Santa Barbara leggente di Robert Campin
Santa Barbara leggente è identificata dalla iconografia cristiana da un particolare molto piccolo e quasi insignificante dipinto all’interno del quadro. Si tratta di una torre rappresentata nel piccolo paesaggio oltre alla finestra. Infatti, Barbara venne tenuta prigioniera, in una torre, dal padre prima di essere decapitata. Nel dipinto Santa Barbara siede su di una panca ed è circondata da oggetti che simboleggiano la sua castità. A sinistra della panca un giglio è esposto all’interno di un boccale di metallo, in alto, su di una mensola del camino, si trova una bottiglia con dell’acqua e su di un mobile di legno, verso la finestra, si trova posata una catinella in metallo. I tre oggetti che indicano la verginità si trovano dipinti anche nell’opera Annunciazione di Rogier Van der Weyden.
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Lo stile di Santa Barbara leggente di Robert Campin
L’ambiente e i vari oggetti sparsi all’interno della stanza sono dipinti con una grande precisione e raccontano l’interno di un ambiente borghese del Quattrocento. La superficie dipinta è stata realizzata con il colore steso e sfumato. Infatti, gli incarnati della Santa sono lisci e morbidi come i panneggi della veste. I tessuti, poi, ricadono creando ampie pieghe chiaroscurate piuttosto spigolose e dure. I capelli della donna sono descritti in modo preciso e assumono un aspetto metallico, simile alla catinella poggiata verso la finestra. Anche le fiamme del camino assumono un aspetto volumetrico e paiono possedere una massa. Tutto l’insieme di figure e oggetti assume un aspetto concreto e ritagliato nella propria fisicità isolata dal resto dell’ambiente. La descrizione della stanza e degli oggetti è attenta ed estremamente dettagliata anche nella riproduzione delle superfici.
Il colore e l’illuminazione
La luce illumina in modo scultoreo tutta la stanza e non proviene direttamente da una fonte precisa. Infatti, le ombre ai piedi della panca vanno verso destra, presupponendo, quindi, una fonte di illuminazione molto forte sulla sinistra. La luce della finestra e il fuoco, invece, creano delle ombre verso il centro come si può notare dallo lo sgabello sul quale è appoggiato il giglio e dallo stipite del camino in basso a destra.
Lo spazio
La prospettiva con la quale è stato costruito lo spazio interno della stanza è molto rigorosa, seppure non tutte le linee di fuga concorrono verso lo stesso punto. Nel descrivere lo spazio interno concorrono le prospettive di sovrapposizione. Infatti gli arredi e le figure si sovrappongono quel tanto che basta per non perdere la loro identità. Nel paesaggio agisce anche la prospettiva di grandezza con le figure umane e le architetture.
La composizione e l’inquadratura
La forma del dipinto privilegia la dimensione verticale. In questo modo assumono maggiore importanza le decorazioni e gli arredi che si sviluppano in alto, verso il soffitto a cassettoni lignei. Il punto di vista dell’osservatore si trova, più o meno, all’altezza dell’ampolla d’acqua posta sulla mensola del camino. L’inquadratura della scena sposta il punto di convergenza delle diagonali verso il limite sinistro del dipinto. Così lo spazio risulta orientato in modo fortemente asimmetrico. Questo aspetto è, comunque, attenuato dalla disposizione al centro della figura di Santa Barbara. Il dipinto, orizzontalmente, è composto da due metà sovrapposte. La metà inferiore è occupata da Santa Barbara e risulta molto affollato di figure e arredi. La metà superiore è più ariosa e offre una maggiore attenzione ai volumi semplici come si può apprezzare nel caminetto.
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