La Madonna della scodella di Correggio è una tavola requisita dalle truppe di Napoleone nel 1796 e riconsegnata alla città nel 1815 per essere esposta nel Museo Granducale.
Correggio, La Madonna della scodella, 1528-1530 circa, olio su tavola, 216,7 x 137,3 cm. Parma, Galleria Nazionale
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Indice
Descrizione de La Madonna della scodella di Correggio
Maria è seduta ai piedi di un tronco sul terreno. Si volge leggermente a sinistra dell’opera e tiene con la mano destra una scodella di metallo lucente. Gesù Bambino invece è in piedi tra lei e Giuseppe. Il piccolo tiene una mano su quella di Maria e con l’altra afferra quella di Giuseppe. L’uomo invece posa il suo piede su quello di Gesù e con la gamba sinistra sembra alzarsi leggermente per cogliere dei datteri da una palma. In alto alcuni angeli giocano e si intrecciano tra le nubi portando anche loro delle foglie di palma. Intorno, l’ambiente è scuro e solo a tratti si rivelano i tronchi dello sfondo e le erbe che crescono sul terreno pietroso.
Interpretazioni e simbologia de La Madonna della scodella di Correggio
La scena ritratta né la Madonna della scodella è ispirata ai vangeli apocrifi cioè i testi trasmessi oralmente dalla tradizione popolare. In particolare si tratta di quello indicato come Pseudo-Matteo. Nella scena sono raffigurati Maria, Giuseppe e il Bambino che si riposano durante la fuga in Egitto.
La pianta di datteri piegata in basso permise alla Sacra Famiglia di sfamarsi. Inoltre apparve una fonte d’acqua miracolosa dalla quale la Vergine attinge con una scodella di metallo.
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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione
Correggio dipinse la tavola per la chiesa del Santo Sepolcro di Parma. La commissione risale forse al 1524 quando Cristoforo Bondini morendo lasciò una somma destinata alla realizzazione di una tavola raffigurante San Giuseppe. La figura del Santo inoltre era legata alla confraternita che faceva capo alla chiesa. L’opera rimase sul posto fino al 1796 quando l’amministrazione di Napoleone la requisì. La tavola fu così destinata al Louvre e riconsegnata nel 1815. Nel 1816 giunse poi presso la Galleria Granducale. La Madonna della scodella di Correggio si trova alla Galleria Nazionale di Parma.
L’artista e la società. La storia de La Madonna della scodella di Correggio
Correggio terminò il dipinto nel 1530. L’artista era nato nel 1489 e realizzò quindi la pala all’età di 41 anni. Sulla cornice compare l’iscrizione che ne data il termine del lavoro: DIVO IOSEPPO DEIPARAE VIRGINIS CUSTODI / FIDISS COELITUSQ DESTINATO HVIVSCE / ARAE COMUNI AERE ERECTORES DEVOTI / ALACRESQ EREXERE / DIE II IVNII. Inoltre gli storici conoscono due disegni relativi alla progettazione del dipinto. Lo storico dell’arte Corrado Ricci nel 1893 sollecitò la ricollocazione della tavola nella cornice originale.
Molti artisti nel tempo si ispirarono alla composizione della tavola di Correggio. Tra questi vi sono Lelio Orsi, da Federico Barocci, da Lanfranco, Domenichino, Carlo Maratta e Pompeo Batoni.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile de La Madonna della scodella di Correggio
Correggio trovò ispirazione dalle opere del Quattrocento e da quelle dei grandi autori del Rinascimento. Nei suoi dipinti l’artista riuscì a creare composizioni dinamiche ma allo stesso tempo leggere anticipando la pittura illusionista del Seicento. Utilizzò così una particolare illuminazione in grado di alleggerire le forme e di bilanciare i volumi creati anche attraverso scorci prospettici molto arditi.
La tecnica
La Madonna della scodella è un dipinto realizzato con pittura ad olio su una tavola di legno di 216,7 x 137,3 cm.
Il colore e l’illuminazione
I toni dell’opera sono particolarmente scuri nello sfondo. Infatti dietro la figura di San Giuseppe è presente una ampia zona di colore bruno molto profondo. In basso poi la vegetazione che cresce tra le rocce è quasi nera. Anche il mantello del bambino è molto scuro e crea una separazione netta tra le vesti dei protagonisti realizzate con colori brillanti e caldi. In alto lo spazio divino è illuminato da una luce calda e dorata che schiarisce gli incarnati degli angeli e le loro vesti. L’illuminazione infine crea dei chiaroscuri morbidi ma volumetrici soprattutto nelle pieghe del panneggio.
Lo spazio
Lo spazio naturale nel quale Correggio ambientò la scena con la Sacra Famiglia è risolto quasi completamente sul primo piano. Infatti dietro le figure di Maria, Giuseppe e Gesù è presente un ambiente molto scuro dal quale emergono appena accennati i tronchi a sinistra. Lo spazio divino invece si contrappone in alto allo spazio terreno. Le nubi globose e grigie e i corpi degli angeli intrecciati delimitano quindi dal basso questo spazio. Infine il viso di Gesù Bambino, rivolto verso l’osservatore, crea un collegamento tra lo spazio virtuale dell’opera e quello reale.
La composizione e l’inquadratura
Il dipinto è di forma rettangolare e centinato nella parte superiore. Infatti il bordo lineare è sostituito con un arco ribassato. La composizione è costruita su una diagonale che sale da sinistra in basso. Qui si trova la mano della Vergine che tiene una scodella d’argento. Lungo questa linea ideale si dispongono quindi il braccio sinistro di Maria accanto a quello del Bambino. Si trovano poi il volto di Gesù, il suo braccio destro, e la mano a sopra a quella di Giuseppe. La linea prosegue poi con il volto del Santo e la sua mano sinistra che abbraccia la palma che si trova in alto.
La struttura compositiva è quindi dinamica perché basata sulla diagonale movimentata inoltre dalle posture dei personaggi. La Vergine infatti mostra una decisa torsione del busto verso sinistra. Anche Gesù Bambino, rivolto verso Giuseppe, si volge verso Maria e orienta lo sguardo verso il centro dell’opera. Giuseppe sembra infine salire leggermente verso destra mentre gli angeli in alto aleggiando si abbracciano e si intrecciano tra le nubi.
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Bibliografia
- Giuseppe Adani, Correggio pittore universale, Silvana Editoriale, Correggio 2007. ISBN 9788836609772
- Leandro Ventura, Correggio, Giunti, Collana: Dossier d’art, 2008, ISBN: 9788809053250
- Roberto Longhi, Correggio, Abscondita, Collana: Carte d’artisti, 2016, 2016 EAN: 9788884165701
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 22 luglio 2020.
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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Correggio, La Madonna della scodella, sul sito della Galleria Nazionale di Parma.
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