Con il ritratto di Innocenzo X, Diego Velázquez compì una operazione psicologica sul personaggio che lo consacrò come un grande interprete della ritrattistica del suo tempo.
Diego Velázquez, Innocenzo X, 1650, olio su tela, 140 x 110 cm. Roma, Galleria Doria Pamphilij
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Indice
Descrizione de Il ritratto di Papa Innocenzo X di Diego Velázquez
Sulle spalle Innocenzo X indossa una mozzetta chiusa, in alto, da una ampio colletto bianco. L’abito in lino scende in basso coprendo completamente le gambe del pontefice. Il volto è orientato a destra ma lo sguardo è puntato verso l’osservatore. Gli occhi hanno un’espressione decisa e intensa sottolineata dal corrugarsi delle sopracciglia, al centro della fronte. Le labbra sono serrate con fermezza e le mano destra è elegantemente abbandonata sul bracciolo. La postura indica, inoltre, grande disinvoltura e padronanza di sé.
Interpretazioni e simbologia de Il ritratto di Papa Innocenzo X di Diego Velázquez
Giovanni Battista Pamphili (1574-1655) fu considerato un uomo dal carattere difficile e riservato. Velásquez cercò di rendere sulla tela la psicologia del personaggio oltre che la sua effige. Innocenzo X è assiso sulla preziosa poltrona pontificia dall’ampio schienale imbottito di colore rosso e decorata con due grossi pomelli scolpiti e dorati. Il Papa è rivolto verso destra, poggia le mani sui braccioli della poltrona e con la mano sinistra regge un foglio sul quale è scritto: «alla Santà di N.ro Sign.re / Innocentiox/ per Diego de Silva / Velàzsquez de la Camera di S. M.tà Catt.ca».
Il ritratto di Innocenzo X divenne famoso in seguito all’interesse che suscitò nell’artista di origini irlandesi Francis Bacon. La serie Screaming Pope è costituita da un gruppo di ritratti nei quali compare una rivisitazione dell’opera di Velásquez. A partire dal 1950 Bacon realizzò circa quarantacinque versioni dello stesso soggetto deformato e distorto con tonalità di viola.
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Lo stile de Il ritratto di Papa Innocenzo X di Diego Velázquez
Il Ritratto di Innocenzo X fu realizzato da Diego Velásquez con una tecnica che ricorda Tiziano. L’artista spagnolo utilizzò, infatti, pennellate veloci e grasse come si può osservare nei riflessi bianchi sulla mozzetta rossa. É ancora sulla mozzetta, la tipica mantellina indossata da papi e cardinali, che si coglie l’intervento di colore molto carico e non sfumato.
Il colore e l’illuminazione
Il colore che domina su tutta la composizione cromatica è il rosso declinato in ogni sua sfumatura. Il fondo è rosso scuro e opaco per esaltare la superficie lucida della mozzetta. Lo schienale della poltrona è leggermente più chiaro, ma, fondamentalmente, assolve alla stessa funzione del fondo. La papalina è illuminata con deboli riflessi ma è la mozzetta ad animare con i suoi potenti riflessi il dipinto. Anche l bianco della veste è armonizzato con il tono generale. L’incarnato è realizzato con varianti di rosso ancora più vive e il contrasto con le parti chiarissime di luce da vita e vigore al viso di Papa Innocenzo X. Il tipo di illuminazione utilizzato nel dipinto mette in evidenza l’intera figura. Vengono esaltati i riflessi della mozzetta e le luci sul viso creano un grande effetto di vitalità.
Lo spazio del ritratto di Papa Innocenzo X di Diego Velázquez
Lo spazio è limitato alla figura di Innocenzo X e lo schienale geometrico della poltrona struttura lo spazio stabilizzando l’immagine del pontefice.
La composizione e l’inquadratura
Il volto di Innocenzo X non è al centro della composizione. Tutta la sua figura è sbilanciata a sinistra per lasciare spazio, a destra, alla mano che regge il foglio con la dedica di Velásquez. Nonostante questo, l’ampia zona di fondo scuro che si crea a destra del volto permette di metterlo ulteriormente in evidenza.
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