La regina Hatshepsut fu la seconda donna a ricoprire il ruolo di faraone e si distinse per un lungo periodo di stabilità del suo regno.
La regina Hatshepsut, 1473-1458, scultura in granito rosso, 57 x 41 x 30 cm (torso); 170 x 41 x 90 cm (figura intera). Leida, Rijksmuseum van Oudheden
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Indice
Descrizione della statua della regina Hatshepsut
Hatshepsut siede composta su un trono semplice dalla forma di parallelepipedo. La regina indossa una veste sottile e aderente e sul capo porta il nemes, il copricapo dei faraoni dal quale però fu staccato il cobra ureo sulla fronte. Intorno al collo inoltre alcune leggere incisioni sembrano raffigurare l’ampio collare detto Usekh.
Interpretazioni e simbologia della statua della regina Hatshepsut
Hatshepsut regnò con il titolo di faraone dal 1490 al 1468 a.C. in Egitto e rimase per più di vent’anni a capo di un regno potente e ricco. Il suo nome si può tradurre come “la più importante delle nobildonne“. Era figlia di Thutmosi I e possedeva grandi doti amministrative. Inoltre era probabilmente dotata di cultura e intelligenza. Regnò contemporaneamente al figliastro e marito Thutmosi III che gli successe dopo la morte avvenuta nel 1457 a.C. Per lungo tempo gli storici hanno considerato Hatshepsut una regnante crudele e spregiudicata che limitò il potere legittimo del figlio.
La regina avviò anche un intenso programma edilizio facendo costruire il grande Tempio di Deir el-Bahari a Tebe Ovest. In alcune sculture sopravvissute Hatshepsut si fece raffigurarre con i connotati di un faraone con la barba finta.
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La statua che ritrae la regina Hatshepsut si trova a Leida presso il Rijksmuseum van Oudheden.
La storia della statua della regina Hatshepsut
Howard Carter, il famoso archeologo, scoprì il sarcofago di Hatshepsut nel 1903. La tomba della regina fu la ventesima scavata nella valle dei re. Dei tre sarcofagi fatti costruire quello della faraona era vuoto. La mummia si pensava distrutta in seguito alla campagna di cancellazione ordinata da Thutmosi III. Il sovrano infatti era stato costretto alla coregenza dalla matrigna. Il faraone una volta morta Hatshepsut fece così cancellare con lo scalpello le sue effigi per condannarla all’oblio.
La scultura esposta presso il museo di Leida si trovava al tempo esposta nel tempio mortuario di Hatshepsut a Tebe. In seguito alla distruzione ordinata dal faraone Thutmose III i frammenti di questa statua si dispersero in vari musei del mondo. Una parte si trovava già nella collezione del Rijksmuseum van Oudheden di Leida, la testa e la base invece erano al Metropolitan Museum of Art di New York.
Gli archeologi annunciarono la scoperta della mummia di Hatshepsut nel 2007. La identificarono all’interno della tomba KV 60 della Valle dei Re grazie ad una TAC. Infatti un dente ritrovato in precedenza combaciò perfettamente la mandibola della mummia ritrovata. Secondo Meredith Small, antropologa della Cornell University, la mummia è quella di una donna di circa 50 anni, calva e sofferente di diabete.
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Bibliografia
- La statua di Ramesse II, Museo Egizio di Torino
- Natale Barca, Sovrani predinastici egizi, Ananke, Collana: Seshat, 2005, 9788873251330
- Edda Bresciani, Grande enciclopedia illustrata dell’antico Egitto, Novara, De Agostini, 2005, ISBN 8841820055
- Alice Cartocci, Gloria Rosati, L’arte egizia, Firenze, Giunti Editrice S.p.A., 2008, ISBN 9788809061804
- Giovanna Magi, Luxor, Karnak, la valle dei Re, Bonechi Collana: Arte e storia, 2014, EAN: 9788847605015
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 25 marzo 2020.
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Consulta la pagina dedicata alla scultura della Regina Hatshepsut, sul sito del Rijksmuseum van Oudheden di Leida.
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