Margherita, di appena quindici anni, fu decapitata perché cristiana. Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino dipinse il Martirio di Santa Margherita affollato di popolo e soldati.
Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino, Martirio di Santa Margherita, 1608-1610, olio su tavola, 85,1 x 62,5 cm. Washington, National Gallery of Art
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Indice
Descrizione de Il Martirio di Santa Margherita di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino
Santa Margherita è al centro, inginocchiata e con le mani giunte. Indossa una lunga veste e un ampio mantello che protegge le ginocchia che poggiano sul terreno nudo e roccioso. Sopra il suo capo si libra un’aureola sottile e lineare. Alla sua destra, il boia, nudo, con solo un mantello stretto sui fianchi, ha appena estratto la daga dalla fodera. L’uomo è chinato verso sinistra e si appresta a decapitare la ragazza. A destra, il prefetto sta ordinando la sua esecuzione scortato da alcuni soldati romani. Dietro Santa Margherita, e in lontananza, si assiepa la folla accorsa per assistere all’esecuzione che si tiene fuori dalle mura della città.
In alto aleggia un angelo che porge la palma del martirio. Sopra di lui, sulle nuvole, la Madonna con in braccio il Bambino e due Santi assistono all’esecuzione pronti ad accogliere Margherita tra di loro. A terra, sotto ai piedi del centurione si trova il drago sconfitto dalla Santa.
Interpretazioni e simbologia de Il Martirio di Santa Margherita di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino
Santa Margherita nacque intorno al 275 a Pisidia, ad Antiochia. La piccola era figlia di un sacerdote romano e, morta la madre, venne affidata ad una balia segretamente cristiana. Al tempo l’imperatore Diocleziano perseguitava i cristiani, così, una volta cresciuta e tornata a casa, il padre la cacciò. Margherita tornò, quindi, dalla donna che l’aveva cresciuta e che la adottò tenendola con se. La bambina fu destinata al pascolo del gregge.
Un giorno fu importunata da Oliaro, un prefetto. Margherita, però, si negò anche perché era intenzionata ad offrire la sua verginità a Dio. Oliaro, allora, la denunciò come cristiana. In cella, la giovane venne visitata dal demonio, sotto forma di drago, che la divorò. Margherita, grazie ad una croce squarciò il ventre del mostro e fu, così, libera. Iniziò, quindi, il processo contro di lei. La ragazza non volle abiurare e resistette alle torture. Inoltre, durante l’interrogatorio, una scossa di terremoto annunciò l’arrivo di una colomba che posò una corona sul capo della giovane. Dopo altri interrogatori e torture, Margherita venne decapitata il 20 luglio 290. La giovane aveva quindici anni.
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L’artista e la società. La storia dell’opera Il Martirio di Santa Margherita di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino
Guido Reni lavorò a fianco del Cavalier d’Arpino e Caravaggio si formò presso il maestro intorno al 1592 – 1593. Giuseppe Cesari dipinse molte opere religiose, come Il riposo nella fuga in Egitto, nature morte e scene di genere.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino, Martirio di Santa Margherita, sul sito della National Gallery of Art di Washington.
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