Nel suo Ritratto di Carlo VII, Jean Fouquet si ispirò ai ricordi italiani utilizzando in parte uno stile rinascimentale.
Jean Fouquet, Ritratto di Carlo VII, 1444? olio su tavola, 86 x 72 cm. Parigi, Musée du Louvre
Indice
Descrizione del Ritratto di Carlo VII dipinto da Jean Fouquet
Il Ritratto di Carlo VII di Jean Fouquet è occupato, per la maggior parte del piano pittorico, dalla figura del sovrano. In basso il re si appoggia ad una spalliera damascata probabilmente di una poltrona. Il sovrano indossa poi un pesante abito che crea delle profonde pieghe sul torace. Le braccia sono avvolte dalle maniche dell’abito dalla stoffa molto spessa che crea voluminosi panneggi.
Intorno al collo e alle mani sono disposti degli inserti in pelliccia. Le mani, parzialmente coperte dalla questa pelliccia, sono intrecciate. Da questo profondo e pesante abito emergono il collo e la testa di Carlo VII che è rappresentato in età matura. Infatti il volto è profondamente segnato. Sul capo indossa infine un cappello decorato. Il fondo è monocromo senza profondità. Ai lati della figura si apre una cortina di tende leggere.
Interpretazioni e simbologia de Il Ritratto di Carlo VII di Jean Fouquet
Carlo VII fu conosciuto come il Vittorioso o anche il Ben-Servito. Il sovrano francese nacque il 22 febbraio 1403 a Parigi in Francia e morì il 22 luglio 1461 a Mehun-sur-Yèvre, all’età di 58 anni. Resse la carica di re di Francia dal 1422 al 1461 e fu un membro della dinastia dei Valois. Carlo VII fu uno dei protagonisti della leggendaria vicenda di Giovanna d’Arco. Nel 1429 Orléans era sotto assedio da parte dell’esercito inglese e i signori di Francia iniziavano a perdere la speranza di resistere agli invasori. Giovanna d’Arco, in seguito alle sua chiamate divine, tra le quali quelle dell’Arcangelo Michele, chiese udienza al re di Francia. Il 10 marzo 1429 Giovanna stupì il delfino di Francia riconoscendolo camuffato tra i cortigiani. Carlo VII così si convinse e affidò un esercito alla Pulzella con il quale la giovane riuscì a riprendere agli inglesi la città d’Orléans.
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Il Ritratto di Carlo VII di Jean Fouquet si trova a Parigi presso il Musée du Louvre.
L’artista e la società. La storia del Ritratto di Carlo VII di Jean Fouquet
Jean Fouquet dipinse il Ritratto di Carlo VII intorno al 1444.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile del Ritratto di Carlo VII di Jean Fouquet
Lo stile con il quale è stato dipinto il Ritratto di Carlo VII di Jean Fouquet ricorda, seppur molto lontanamente, la pittura italiana del quattrocento. La luce crea infatti chiaroscuri abbastanza decisi e volumetrici. Il volto poi è modellato in modo efficace grazie al chiaroscuro. La superficie della pelle appare, nonostante le rughe, liscia e levigata. Ricorda, in un certo senso, i volumi di Piero della Francesca.
La tecnica del Ritratto di Carlo VII di Jean Fouquet
Il Ritratto di Carlo VII è un dipinto con colori a olio su tavola di 86 centimetri di altezza e 72 cm di larghezza.
Il colore e l’illuminazione
La struttura cromatica del Ritratto di Carlo VII di Jean Fouquet è per la maggior parte dominata dal rosso acceso dell’abito del sovrano. Il fondo è verde, bidimensionale e crea un contrasto di complementarietà con il rosso del tessuto. Tale contrasto contribuisce ad equilibrare la composizione. In basso la spalliera sulla quale si appoggia il sovrano è in damasco dal colore ocra brillante con riflessi dorati e profondità marroni. La cortina di tende che si apre ai lati del sovrano invece è bianca approfondita da velature grigie e ocra.
Il cappello del sovrano è blu scuro arricchito da bagliori tendenti al morbido velluto e decorato con strisce a zig zag dorate. Infine l’incarnato di Carlo VII tende all’arancio ed è molto intenso sul naso, sulle labbra e sulle guance.
La luce è diffusa, proviene dall’alto e si riflette direttamente sull’occhio destro del re. Infatti è pienamente illuminata la zona centrale del volto.
Anche l’abito e i particolari dell’ambiente, le tendine e la spalliera del sedile sono illuminati frontalmente. Si creano così ombre nette ma molto sottili sull’abito e sul volto. Sono particolarmente evidenti infatti le pieghe della guancia e quella del naso che lo rende notevolmente importante.
Lo spazio
Carlo VII è appoggiato sulle braccia e dietro di lui si aprono due tendine. Il fondo crea poi uno spazio piatto e bidimensionale. Il primo piano occupato dal sovrano è quindi l’unico presente e determina una limitata profondità.
La composizione e l’inquadratura
La leggera torsione del sovrano verso destra rende più movimentata la composizione. Le due tendine poi contribuiscono a determinare una certa simmetria.
Le linee compositive àncorano la composizione al torace del sovrano. Da qui partono infatti delle linee oblique a raggiera verso l’alto che formano una base compositiva al volto del re. Il centro psicologico è il viso di Carlo VII e secondariamente le sue mani intrecciate e nascoste sotto le maniche.
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Bibliografia
- Carlo Ginzburg, Jean Fouquet. Ritratto del buffone gonella, Franco Cosimo Panini, Collana: Figure, 1996, EAN: 9788876867507
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 16 febbraio 2022.
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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Jean Fouquet, Ritratto di Carlo VII sul sito del Musée du Louvre di Parigi.
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