Gli addii di Umberto Boccioni è uno dei tre dipinti della seconda serie intitolata Stati d’Animo e si trova al MoMA di New York.
Umberto Boccioni, Stati d’animo II: Gli addii, 1911, olio su tela, 70.5 x 96.2 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMA)
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Indice
Descrizione de Gli addii di Umberto Boccioni
La locomotiva avanza velocemente provocando un groviglio di linee circolari che si intersecano con altre orizzontali. Il fronte della locomotiva riporta il numero che la identifica. Più in alto è visibile la nuvola di vapore che esce dalla ciminiera.
Il fronte della locomotiva è immobile mentre intorno si propagano le onde che registrano il dinamismo fisico ed emotivo dei viaggiatori.
La figura di una coppia abbracciata, di colore verde, si ripete nell’opera e aumenta le dimensioni saturando lo spazio che la ospita. La sensazione di tristezza che emanano le due figure satura lo spazio e l’intera stazione risuona dello stesso sentimento.
Interpretazioni e simbologia de Gli addii di Umberto Boccioni
L’opera intitolata Stati d’animo II: Gli addii fa parte della seconda serie di dipinti dedicati agli stati d’animo. Si tratta del primo lavoro della seconda serie.
Il treno rappresenta il progresso tecnologico e la potenza dell’industria pesante. Umberto Boccioni probabilmente ebbe modo di assistere a scene di saluti, arrivi e partenze alla stazione di Milano. Infatti già nei primi anni del Novecento la stazione della città lombarda era molto frequentata da migranti e pendolari che si spostano giornalmente per lavoro.
Con la serie degli Stati d’Animo, Umberto Boccioni tentò la rappresentazione ambientale del dinamismo interiore dei viaggiatori. Sono le onde cromatiche che esprimono le emozioni mentre la frammentazione dello spazio rappresenta la velocità della metropoli moderna.
Le linee cromatiche che saturano la superficie del dipinto evocano il caos dei viaggiatori in partenza. Nello spazio della stazione di mescolano le loro voci, i rumori del convoglio e la rappresentazione delle contrastanti emozioni delle persone. I viaggiatori infatti sono portatori di gioia per il viaggio o tristezza per la separazione.
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Umberto Boccioni dipinse questa versione, la seconda, dell’opera Gli addii della serie Stati d’animo, nel 1911. Nelson A. Rockefeller donò il dipinto al Museum of Modern Art di New York.
L’artista e la società. La storia dell’opera Gli addii di Umberto Boccioni
Assimilando la lezione del Cubismo, Umberto Boccioni offrì un’occasione di apertura dell’arte italiana dell’epoca che era rimasta indietro rispetto alle esperienze europee.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile de Gli addii di Umberto Boccioni
Con la seconda serie degli Stati d’Animo, Umberto Boccioni raggiunse la maturità stilistica nel padroneggiare gli spunti teorici del Manifesto tecnico della pittura futurista redatto nel 1910. In questo dipinto, realizzato un anno dopo, si coglie il passaggio ad un linguaggio più aderente alla teoria futurista e l’abbandono della pennellata divisionista. Inoltre si evidenzia lo spunto della scomposizione formale che deriva dalle esperienze cubiste.
Boccioni compì il passaggio in modo originale rispetto alla tendenza al cubo-futurismo di altri artisti quali Gino Severini e Carlo Carrà. L’artista era uno dei teorici del gruppo e aveva compiuto sperimentazioni utilizzando anche i linguaggi dell’Espressionismo e del Simbolismo.
Nei dipinti della seconda serie degli Stati d’Animo e soprattutto negli Addii si coglie una sintesi originale di questi linguaggi. Infatti gli studiosi sottolineano come nel dipinto si integrano efficacemente le suggestioni espressioniste e la scomposizione dei piani ispirata dal cubismo. Il risultato è un dipinto che mitiga la fredda e analitica sperimentazione cubista con l’espressività del colore utilizzato in chiave espressionista. Insomma il concettualismo che sta alla base delle teorie cubiste di scomposizione dei piani è integrato dalla forza espressiva del colore che esprime lo stato d’animo.
La tecnica
Il dipinto di Umberto Boccioni è un olio su tela di 70.8 centimetri di altezza e 95.9 cm di larghezza.
Il colore e l’illuminazione
La superficie frammentata del dipinto presenta colori piuttosto scuri ed è caratterizzata dal contrasto tra la coppia di complementari rosso e verde. A destra in alto inoltre si evidenzia un elemento di colore blu.
Lo spazio
L’approccio stilistico della scomposizione dei piani raffigura le onde sonore che si propagano dal treno in arrivo che scatena l’emozione dell’osservatore. Invece la componente emotiva è rappresentata dall’utilizzo del colore delle onde che invadono la superficie dipinta e avvolgono i protagonisti-fruitori dell’evento. L’opera è così in bilico tra una rappresentazione figurativa e una composizione puramente astratta.
La composizione e l’inquadratura
L’opera è rettangolare con sviluppo orizzontale. L’inquadratura infatti è adatta a rappresentare una ampia raffigurazione dell’interno ferroviario.
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Bibliografia
- Gabriella Di Milia, Boccioni, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2017 EAN: 9788809992078
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 7 giugno 2021.
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- Autoritratto del 1908 (recto)
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- Stati d’animo serie II. Gli addii
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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Umberto Boccioni, Stati d’animo II. Gli addii, sul sito del Museum of Modern Art (MoMA) di New York.
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