La casa dei matti di Goya

La casa dei matti di Goya ritrae un gruppo di internati rinchiusi all’interno di un grande spazio e abbandonati al loro delirio.

Goya, La casa dei matti (Casa de locos), 1812-1819, olio su tavola, 45 x 72 cm. Madrid, Real Academia de Bellas Artes de San Fernando

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Indice

Descrizione de La casa dei matti di Goya

Nel dipinto è raffigurato l’interno di un grande spazio architettonico illuminato da una finestra in alto a sinistra. Le persone rinchiuse nel grande ambiente sono ritratte con pose scomposte e si muovono senza controllo. Infatti un ospite del manicomio in piedi a sinistra porta un cappello decorato da piume. Un altro invece con un tricorno sulla testa agita un’arma immaginaria. Un matto sdraiato sulla destra benedice poi verso l’osservatore. Infine molti degli ospiti sono nudi e altri vestono stracci logori.

Interpretazioni e simbologia de La casa dei matti di Goya

Probabilmente l’intenzione di Goya era quella di realizzare una denuncia sociale. Infatti il dipinto sembra condannare l’abbandono nel quale vivevano le persone considerate insane di mente. Inoltre la follia fu un tema molto rappresentato nell’opera di Goya. Nell’epoca illuminista poi le opere con tali soggetti trovavano spesso spazio nelle mostre e rientravano negli interessi degli intellettuali.

Secondo una interpretazione allegorica dell’immagine le figure dei matti rappresentano una satira rivolta a personaggi contemporanei di Goya. Inoltre considerando le simpatie illuministe dell’artista alcune figure scimmiottano comportamenti del clero e delle gerarchie militari.

Goya nell’opera prese ispirazione probabilmente dalle incisioni di Giovanni Battista Piranesi che raffigurano carceri fantastiche. L’argomento della pazzia è già presente nel dipinto di Goya intitolato Il cortile dei lunatici (Corral de locos) del 1793 che si trova presso il Meadows Museum, a Dallas, negli USA.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

L’opera di Goya si trova alla Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, a Madrid dal 1839. Don Manuel García de la Prada donò l’opera nel 1836 tramite lascito testamentario.

L’artista e la società. La storia dell’opera La casa dei matti di Goya

Goya dipinse La casa dei matti (Casa de locos) tra il 1812 e il 1819, all’età di 66 anni.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile de La casa dei matti di Goya

Goya non fu un artista dal chiaro profilo stilistico. Infatti le sue visioni fantastiche si avvicinano alle opere del Romanticismo. Invece altri dipinti con soggetti popolari anticipano la poetica del Realismo. In alcuni dipinti come La casa dei Matti si ravvisano istanze romantiche nel tono fantastico e nel soggetto trattato. Invece la crudezza della scena avvicina l’opera alla rappresentazione realista. Famosi sono i ritratti di alienati che realizzò il pittore francese Théodore Géricault negli anni 1820-1822.

La tecnica

La casa dei matti è un dipinto ad olio steso su una tavola di legno di 45 x 72 cm.

Il colore e l’illuminazione

L’interno del manicomio è illuminato dalla luce che filtra da una finestra che si trova in alto. I raggi del sole colpiscono direttamente le pareti dello stanzone e il pavimento. Inoltre mettono in evidenza alcune figure come il matto con il tricorno e quello seduto con l’abito bianco. A sinistra e a destra nell’ombra di intravedono alcune figure appena rivelate dalla debole luce riflessa.

Lo spazio

L’interno architettonico della grande stanza è disegnato dal contrasto tra luce e ombra soprattutto nella metà di destra del dipinto. Inoltre il pavimento è traversato dalle linee di fuga delle lastre di pietra. Lo spazio è poi misurabile grazie ai corpi che si ammassano al centro e a quelli più distanti addossati alle pareti.

La composizione e l’inquadratura

Il dipinto di Goya è di forma rettangolare sviluppato in orizzontale. L’inquadratura permette così di rappresentare un’ampia porzione orizzontale della stanza.

La struttura compositiva è centrata sulla figura in luce del matto con il tricorno. Inoltre una zona ben in evidenza, a destra, è ordinata sulla diagonale della tavola che sale da destra in basso. Sulla direttrice obliqua si trovano il matto benedicente, quello con l’abito bianco e quello con il tricorno. Sullo sfondo accompagnano le figure le proiezioni dei raggi luminosi sulla parete fino alla grande finestra. Infine a sinistra le figure sono allineate frontalmente e disposte in schiere sovrapposte.

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Bibliografia

  • Giuliano Serafini, Goya. Ediz. illustrata, Giunti Editore, Collana: Vita d’artista, 2004, EAN: 9788809034297
  • Maurizia Tazartes, Goya, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2017, EAN: 9788809991545

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 20 ottobre 2020.

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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Goya, La casa dei matti (Casa de locos), sul sito della Real Academia de Bellas Artes de San Fernando di Madrid.

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