L’Architettura romanica è rappresentata oggi da edifici religiosi della tradizione cristiano-cattolica che ancora presentano caratteri originali.
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L’architettura romanica è presente nei territori che furono parte dell’Impero Romano. Secondo le ricerche degli storici le prime costruzioni in stile romanico si trovano in Francia. Le caratteristiche di questi edifici si diffusero poi in tutto il territorio ora europeo.
Il termine romanico se fa riferimento alla cultura di Roma antica, indica però che sono presenti alcune differenze di stile.
Gli edifici originali che rimangono del periodo Romanico sono chiese ed altri edifici religiosi. Invece l’edilizia civile è andata perduta oppure profondamente rimaneggiata. Infatti le rocche e i castelli presenti ad oggi sono frutto spesso di restauro ricostruttivo, in genere messo in atto a fine Ottocento.
Gli anni dell’Architettura romanica
Nel collocare cronologicamente l’architettura romanica, possiamo fare riferimento la suddivisione del periodo romanico come convenzionalmente si trova nelle principali pubblicazioni:
- Primo romanico che si colloca intorno al 1000.
- Romanico maturo che si sviluppò circa dal 1080 al 1150.
- Romanico tedesco dal 1150 al 1250 che si sviluppò contemporaneamente al Gotico francese.
Le radici dell’Architettura romanica
Lo storico dell’arte Henri Focillon, che fu un esperto di arte medievale, individuò le radici del Romanico negli edifici di tradizione bizantina presenti a Ravenna. I precedenti delle chiese romaniche secondo Focillon furono le pievi costruite dopo il periodo bizantino nelle campagne fra Ravenna e Forlì in Italia. Queste costruzioni altomedievali presentano infatti molti elementi che si ritrovano nelle chiese romaniche. A sua volta l’arte romanica favorì la nascita dell’arte Ottoniana che si sovrappose in parte al Romanico e lo influenzò a sua volta dopo l’anno mille.
Riguardo alle tecniche costruttive, i maestri dei cantieri religiosi riscoprirono quelle romane ma le utilizzarono per costruire su scala monumentale. Anche i modelli architettonici derivano da quelli dell’architettura romana.
Gli edifici dell’Architettura romanica
Le abbazie
In ambito architettonico l’edificio che più rappresenta lo sforzo edilizio in ambito religioso è l’abbazia. Gli storici segnalano alcune di queste che in Europa sono state modello per quelle successive. Ad esempio l’abbazia di Cluny dove fu presente una grande attività di edificazione che portò alla costruzione di tre chiese abbaziali nell’arco di quasi un secolo. L’ultima di queste fu iniziata nel 1088 e consacrata nel 1130.
Le abbazie ebbero inoltre un ruolo politico e amministrativo sul territorio. Infatti rappresentavano un caposaldo fisico e simbolico del potere della Santa Sede contro i tentativi di sopraffazione dei feudatari del posto. Questa tensione portò alla lotta per le investiture e quindi al concordato di Worms (1122). I monasteri ottennero così una certa indipendenza e crebbero notevolmente sia architettonicamente che economicamente.
Le caratteristiche dell’architettura romanica
Premessa metodologica
Sulla individuazione delle caratteristiche dell’architettura romanica è ancora aperto un dibattito tra gli storici. Infatti gli elementi strutturali che alcuni, tradizionalmente a partire dell’Ottocento, indicano come tipici del Romanico, erano già presenti in precedenza. Quindi nella elencazione seguente saranno indicate le caratteristiche che identificano comunque gli edifici costruiti in epoca romanica lasciando ai singoli storici le ipotesi interpretative.
Il dibattito ancora aperto sulle caratteristiche dell’architettura romanica
Nei saggi di divulgazione e sui manuali scolastici viene indicato come tratto distintivo dell’architettura Romanica la volta a crociera. In realtà questa specifica è ancora oggetto di qualche dibattito. Infatti furono gli studi di matrice positivista dominanti nell’Ottocento ad aver stabilito questa convenzione storica.
Ai fini dell’elaborazione di un modello evolutivo infatti, concepire come tipica del romanico la volta a crociera facilita il passaggio tra architettura alto medievale, romanica e gotica.
Gli storici che pongono dei dubbi su questa convenzione fanno presente gli edifici romanici coperti originariamente da volta a capriate. Tra questi vi sono il Duomo di Modena, San Miniato al Monte di Firenze e la chiesa Abbaziale di Saint-Etienne a Caen. Al contrario alcuni edifici già preesistenti utilizzavano la volta a crociera. Tra questi vi sono la chiesa di Santa Maria Maggiore a Lomello. Infine le arcate cieche costruite sulla facciata e lateralmente erano già presenti in epoca paleocristiana in alcune regioni europee.
Le caratteristiche strutturali delle chiese romaniche
La muratura perimetrale delle chiese è particolarmente spessa perché deve sostenere il peso dell’edificio.
Le pareti interne ed esterne ospitano decorazioni scolpite ed elementi architettonici che le arricchiscono. I costruttori delle chiese romaniche concepivano le pareti come una superficie plastica da modellare con effetti di luce e ombra.
Internamente le chiese romaniche presentano la campata centrale scandita da colonne e pilastri.
Nell’insieme la struttura di un edificio romanico risulta ampia e monumentale estendendo la concezione dell’edificio romano.
Internamente si percepisce poi l’attenzione alla distribuzione degli ambienti e l’equilibrio degli spazi.
Gli elementi architettonici di base furono usati nella loro doppia funzione strutturale e decorativa. Infatti l’arco a tutto sesto, la colonna, il pilastro e la volta diventarono elementi di un linguaggio simbolico, stilistico e narrativo proprio del Romanico e declinato in dialetti regionali.
Con la trasformazione sociale e tecnologica della società romanica anche le murature acquistarono una maggiore regolarità. I conci, i blocchi di pietra, diventarono più regolari e le coperture furono in grado di coprire grandi spazi.
Approfondisci con: La descrizione dell’architettura di una chiesa
Trovi una dettagliata descrizione delle varie parti di un edificio religioso e una scheda che ti aiuta a raccogliere le informazioni.
Planimetria a croce latina
Le chiese romaniche in genere presentano una planimetria a croce latina, cioè con una forma che imita la croce di Cristo.
La navata centrale
La navata centrale è l’ambiente più sviluppato in dimensioni ed è in genere affiancata da navate laterali sui due lati. Lo spazio della navata centrale è poi articolato in campate che ordinano lo spazio e lo scandiscono in profondità. Questa caratteristica permette di leggere la dimensione in profondità già a partire dal fondo dell’edificio.
Consulta anche: Duomo di Parma affreschi e opere
Le campate
Le campate che segmentano lo spazio delle navate sono di forma quadrata. Inoltre le campate centrali di solito corrispondono a due navate laterali. La copertura delle campate laterali intorno all’XI secolo fu realizzata con volte a crociera.
La cripta
Nella chiesa romanica è presente la cripta, un ambiente destinato a custodire le reliquie o la salma del santo. Inizialmente era uno spazio limitato posto sotto il coro. In seguito acquistò maggiore importanza e prese la forma di una sala autonoma. Secondo gli storici le prime sperimentazioni di volta a crociera furono condotte proprio nella copertura delle cripte.
La copertura. La volta a crociera
Con il termine copertura si intende il tipo di tecnologia edilizia utilizzata per coprire l’ambiente. Nei primi esempi di chiesa romanica la copertura della navata centrale era una capriata di grandi dimensioni. Con l’evoluzione della capacità edilizia e maggiori risorse si applicò poi la volta a crociera. Intorno al 1080 comparvero diversi tipi di copertura. La volta a botte fu infatti presente in Spagna e in Francia, con varianti anche a sesto acuto come in Borgogna e nel Poitou. Furono poi utilizzate coperture a cupola come si possono vedere ad Aquitania. In Lombardia e a Durham sono presenti volte a costoloni. In Germania si trova la volta reticolare.
Le finestre
L’illuminazione naturale all’interno della chiesa romanica è molto debole. Questo è dovuto alle piccole e rare finestre.
La facciata
La facciata e i prospetti laterali sono decorati da logge con arcate cieche. I portali d’ingresso sono usualmente molto decorati da rilievi e con stipiti strombati. In alcuni casi è presente un protiro che l’ingresso centrale.
Consulta anche: La facciata del Duomo di Parma
Gli edifici dell’Architettura romanica
Il Duomo di Cremona
Il Duomo di Modena
Il Duomo di Parma
Il Duomo di Piacenza
Bibliografia
- Jacques Le Goff, Storia Universale. Il Basso Medioevo, trad. di Elena Vaccari Spagnol, Collana Storia Universale Feltrinelli n. XI, Feltrinelli, Milano 1967; Il Basso Medioevo, Collana Universale, Feltrinelli, Milano 1997.
- Jacques Le Goff, La città medievale, Collana Storia pocket, Giunti, Firenze 2011. ISBN 978-88-09-75880-3
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