Arte e follia - ADO Analisi dell'opera

Arte e follia

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Le opere con argomento Arte e follia

Arte e follia. Donna in blu di Oskar Kokoschka

Oskar Kokoschka, Donna in blu, 1920-1921, olio su tela, misure?. Berlino, Nationalgalerie

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Arte e follia. Ciclo degli alienati di Théodore Géricault

Théodore Géricault, Ciclo degli alienati, 1820-1823, olio su tela. Sedi sparse

Géricault dopo il 1819 cadde in uno stato di depressione. Quindi per un periodo della sua vita frequentò il giovane alienista francese Étienne-Jean Georget. Le cause del suo disagio non sono chiare ma si devono forse cercare nelle delusioni accumulate dalle polemiche sorte dopo aver esposto la La zattera della Medusa del 1819.

L’alienista Georget presentò Géricault al famoso medico Jean-Etienne Dominique Esquirol che era il suo maestro. I due alienisti erano convinti che gli alienati soffrissero di una vera e propria malattia e non fossero semplici indemoniati da punire e rinchiudere. Quindi Georget ed Esquirol volevano dimostrare che la follia è una malattia e secondo le teorie della fisiognomica i segni di questa malattia sono espressi dal volto del malato. Georget pubblicò nel 1820 il Trattato intitolato De la folie: considérations sur cette maladie.

Il ciclo degli alienati dipinto da Théodore Géricault risente quindi delle ricerche dei due alienisti. Inoltre secondo le ipotesi di alcuni storici dell’arte le opere furono realizzate come materiale didattico utilizzato dai medici. Altre teorie invece considerano la serie come una commissione di Georget per decorare il suo studio. Altri ancora pensano che l’artista dipinse questi quadri come auto-terapia. In ogni caso Géricault coerentemente con le idee dei due alienisti ritrasse gli alienati in modo dignitoso e non in preda a comportamenti scomposti.

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