Arte e sociale nell’Italia degli anni del secondo dopoguerra propone una serie di opere di artisti italiani impegnati nel sostenere le lotte sindacali dei lavoratori.
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I vangatori di Fausto Pirandello
Fausto Pirandello, I vangatori, 1949-1950, olio su compensato, 69.5 x 90 cm. Forlì, Collezione Verzocchi
Il pittore Fausto Pirandello fu uno dei molti artisti italiani che aderirono al progetto dell’industriale Giuseppe Verzocchi. Il collezionista, intorno al 1949, propose di creare una collezione dedicata alla celebrazione del lavoro. Pirandello dipinse un’opera dedicata al lavoro della terra con uno stile ispirato alle Avanguardie artistiche. L’artista infatti nel corso della sua carriera seppe riproporre con taglio personale le sperimentazioni di celebri pittori del primo Novecento. Negli anni Trenta, Pirandello dipinse opere con grandi figure di persone del popolo dalle atmosfere sospese e criptiche. Il suo lavoro infatti fu influenzato anche dalle opere del padre, Luigi Pirandello con il quale aveva un rapporto molto contraddittorio.
Arte e sociale. Primo maggio di Armando Pizzinato
Armando Pizzinato, Primo maggio, 1948, olio su compensato, 79.7 x 115.6 cm. New York, The Museum of Modern Art (MoMa).
Il Primo Maggio è una data che celebra i lavoratori di tutto il mondo. La sua importanza è riconosciuta anche dallo Stato Italiano che infatti ha trasformato il Primo Maggio in una festività nazionale. Inoltre occorre considerare che la Repubblica Italiana è fondata sul lavoro come dichiara il primo articolo della Costituzione. Armando Pizzinato dipinse opere di grande impegno sociale e decise quindi di dedicare un dipinto a questa celebrazione.
Arte e sociale. Lo spaccapietre di Armando Pizzinato
Armando Pizzinato, Spaccapietre, data?, olio su tavola, 189 x 76 cm, misure?. Roma, Collezione CGIL Direzione Generale.
Nel secondo dopoguerra per molti anni il lavoro fu ancora praticato come decenni prima. Infatti le innovazioni tecnologiche comparvero con la ripresa sociale ed economica. Inoltre non in tutte le realtà locali del Paese era possibile sostenere il lavoro degli operai con macchinari avanzati. In questo dipinto Armando Pizzinato raffigura uno spaccapietre. Si tratta probabilmente di un lavoratore di base dell’edilizia. Infatti in seguito alle distruzioni causate dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale fu attivata una grande opera di ricostruzione. Gran parte del lavoro fu così compiuto dal duro impegno dei lavoratori.
Arte e sociale. Operai che leggono
Ugo Castellani, Operai che leggono, 1953, olio su masonite, 65 x 85 cm. Roma, Collezione CGIL Direzione Nazionale.
Nel secondo dopoguerra in Italia le organizzazioni sindacali si impegnarono molto nel promuovere la cultura tra gli operai. Anche alcuni imprenditori illuminati organizzarono corsi e attività formative per i propri lavoratori. Tra i molti esempi virtuosi occorre ricordare Adriano Olivetti che ad Ivrea pubblicò dal 1946 al 1960 anche una rivista di critica d’arte per gli operai della grande impresa dal titolo Comunità.
Tessera del PSI di Renato Guttuso
Renato Guttuso, Tessera del Psi, 1950, tecnica mista su carta, cm. 44 x 35. Roma, Collezione CGIL Direzione Nazionale.
Guttuso fu un attivista molto impegnato per i diritti dei lavoratori. Infatti la sua militanza sociale iniziò già durante la Seconda Guerra Mondiale quando partecipò alla lotta di Resistenza contro l’occupazione nazista in Italia. Anche la sua sperimentazione artistica seguì poi questa sua propensione al sociale. Fu così tra i fondatori del Fronte Nuovo delle Arti negli anni successivi al grande conflitto. Guttuso guidò inoltre il gruppo romano e si fece portavoce di un’arte figurativa di propaganda.
Consulta il sito della Collezione CGIL Direzione Generale di Roma.
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