Carlo Bonatto Minella fu un artista italiano, attivo a fine Ottocento a Torino con opere dal gusto orientalista e simbolista.
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Biografia di Carlo Bonatto Minella
Nascita di Carlo Bonatto Minella
1855. Carlo Bonatto Minella nacque a Frassinetto, in Piemonte, Italia, il 10 agosto 1855.
Il contesto familiare
La famiglia di Carlo Bonatto Minella era proprietaria di diversi terreni ad uso agricolo e di qualche animale che permetteva la produzione di formaggi. Il padre come per tradizione familiare faceva il boscaiolo. L’uomo inoltre possedeva inoltre una vigna che si trovava a Valperga un paese a pochi chilometri da Frassinetto. Nonostante queste proprietà padre e madre non erano in grado di fornire un’istruzione privata a Carlo oltre a quella istituzionale.
L’adolescenza
Il giovane Carlo a pochi anni di età si ammalò di vaiolo che gli procurò segni permanenti sul viso e gli lasciò una salute cagionevole.
Carlo Bonatto Minella trascorse la sua infanzia e la sua adolescenza a Frassinetto, pare, senza particolari incombenze di lavoro a causa del suo precario stato di salute. Il ragazzo frequentò la scuola locale e si dimostrò volenteroso. Secondo le notizie raccolte dalla tradizione, non brillanti furono i suoi rapporti con i ragazzi del posto che a causa del suo carattere riservato erano soliti vessarlo. Durante gli anni dell’adolescenza iniziò a mostrare interesse al disegno.
La formazione di Carlo Bonatto Minella
Secondo le poche testimonianze rimaste furono due sacerdoti del posto a riconoscere le doti di Carlo e si occuparono della formazione artistica di base. La famiglia non fu pienamente d’accordo ma si convinse in seguito alle insistenze dei religiosi.
1869. All’età di 14 anni, Carlo Bonatto Minella iniziò a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Torino. La tradizione ricorda che il ragazzo riuscì a pagare i materiali per dipingere vendendo i formaggi prodotti dalla famiglia. L’amministrazione dell’Accademia Albertina gli concesse una stanza nelle soffitte dove abitare, priva però di riscaldamento.
I viaggi
La breve e modesta vita di Bonatto Minella non consentì al giovane artista di compiere viaggi di formazione. Infatti dal paese natio raggiunse Torino che dista circa 50 chilometri da Frassinetto Canavese. Nel capoluogo piemontese studiò e lavorò soggiornando periodicamente presso l’abitazione dei genitori.
I maestri
Carlo Bonatto Minella presso l’Accademia di Belle Arti di Torino ebbe come maestri i pittori Gamba e Gastaldi.
La morte di Carlo Bonatto Minella
Carlo Bonatto Minella morì a Frassinetto il 6 giugno 1878, all’età di 22 anni. La causa della morte non fu accertata con certezza. Il giovane artista morì forse per aver contratto la tubercolosi oppure vittima di una epidemia influenzale che aveva colpito la valle.
La carriera artistica
Incarichi e cariche ufficiali
La bravura del giovane studente di arte è tramandata da episodi di virtuosismo che gli permisero di ottenere numerosi riconoscimenti. In Accademia all’età di 15 anni fu premiato per la sua copia a carboncino della Madonna della seggiola di Raffaello, dipinta però in modo speculare.
Nel 1876, all’età di 21 anni, Carlo Bonatto Minella vinse il premio triennale istituito dall’Accademia Albertina con l’opera intitolata Andrea Vesalio che studia anatomia. L’amministrazione accademica decise di esporla poi alla Promotrice di Torino nel 1877.
Lo stile di Carlo Bonatto Minella
Secondo gli storici dell’arte che si occuparono di Bonatto Minella, il giovane pittore adottò i linguaggi artistici che si diffonderanno a fine Ottocento. Il tratto distintivo delle ultime opere dell’artista è l’Orientalismo e il Simbolismo molto in voga a metà Ottocento. Si colgono però atmosfere simboliste e Art Nouveau del decorativismo storico e nei corpi velatamente erotici delle giovani eroine raffigurate.
Sempre secondo la critica però Bonatto Minella seppe superare l’accademismo con una sensibilità che aggiunse un personale lirismo alle tendenze di moda di fine secolo. Probabilmente la malattia che minò la salute degli ultimi anni del giovane formò la sua sensibilità umana e artistica. Così i modelli riprodotti risentono di una interpretazione empatica che li solleva dalla pura pratica e dal virtuosismo tecnico.
I critici che promuovono l’opera di Carlo Bonatto Minella riconoscono come suo tratto distintivo e di valore, l’autenticità delle atmosfere evocate perché vicine al suo stato di sofferenza. Il suo simbolismo decadente presenta tratti malinconici e lividi come le sue eroine dai tratti pallidi e diafani. Si respira quindi un clima di morte che aleggia sulle rappresentazioni classicheggianti o bibliche.
I soggetti
Carlo Bonatto Minella si misurò fin da giovanissimo con la figura umana. L’artista adeguò infatti questa sua propensione le esigenze della committenza. Così le prime opere furono soggetti religiosi. In seguito, entrò in contatto con l’ambiente artistico di Torino e dipinse figure femminili di eroine bibliche e classicheggianti.
I temi
Carlo Bonatto Minella si misurò con la morte per tutta la sua giovane vita. Il tema della morte è spesso presente nello poche opere di Carlo Bonatto Minella. Nel dipinto dedicato al Vesalio la morte è rappresentata dal cadavere anatomico. Prima ancora il giovanissimo artista dipinse una pietà con il corpo cadavere di Cristo deposto. La Giuditta si mostra al popolo dopo aver decapitato il guerriero Oloferne. Infine l’ultima opera dal triste presagio che evoca il regno dei morti con forme classiche.
In alcune opere si coglie una componente spirituale che vista la condizione esistenziale di Bonatto Minella non era solamente esercizio simbolista.
Eredità artistica
Il mito su Carlo Bonatto Minella lo racconta come un vero bohemien. Infatti il giovane artista crebbe in un piccolo paesino di montagna e grazie all’aiuto di due sacerdoti si trasferì all’età di 14 a Torino. Il giovane studente grazie ai suoi maestri ottenne di dormire nelle soffitte non riscaldate dell’Accademia Albertina. Più tardi trovò posto in soffitta del Circolo degli Artisti grazie alla stima dei committenti. Bonatto Minella contrasse ol vaiolo in giovinezza e per tutta la sua breve vita lottò con problemi di salute. Le cronache del tempo hanno contribuito a costruire il mito del giovane bohemien dedito alla pittura nella sua soffitta fino allo sfinimento fisico. Ad alimentare la leggenda di Carlo Bonatto Minella si aggiunsero le voci di angherie subite in gioventù dai compagni del paesino e più tardi dai compagni più fortunati dell’Accademia.
Allievi e seguaci
Carlo Bonatto Minella visse una vita breve e non ebbe allievi o aiutanti. Inoltre non ebbe la possibilità di intraprendere la carriera accademica. Visto però il mito che da subito accompagnò a Torino in giovane artista è possibile che le sue opere abbiano influenzato qualche giovane artista di fine Ottocento e primo Novecento.
Le opere di Carlo Bonatto Minella nei musei del mondo
Alcune opere dell’artista sono conservate presso la Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino e presso l’Accademia Abertina di Belle Arti della città.
L’importanza di Carlo Bonatto Minella nella Storia dell’arte
Carlo Bonatto Minella probabilmente sbeffeggiato da alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti di Torino, diventò però in breve un mito del suo tempo. I contemporanei infatti riconobbero la sua abilità tecnica e la capacità di interpretare liricamente i temi storici e biblici.
Le opere di Carlo Bonatto Minella
Carlo Bonatto Minella morì in giovane età e lasciò poche opere che rivelano però il gran talento dell’artista.
Tra queste vi sono: Andrea Vezzales, Stella, Costume egiziano, Testa di donna, Alabardiere, Una egiziana che suona la gusla, Veduta di Frassinetto.
Deposizione di Gesù dalla croce
Carlo Bonatto Minella, La deposizione di Gesù dalla Croce, 1874, Frassinetto, chiesa parrocchiale di San Bartolomeo apostolo
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San Rocco di Carlo Bonatto Minella
Carlo Bonatto Minella, San Rocco, data, Frassinetto, località Berchiotto, chiesa di San Rocco e alla Madonna della Consolata
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Andrea Vesalio che studia anatomia di Carlo Bonatto Minella
Carlo Bonatto Minella, Andrea Vesalio che studia anatomia, del 1876, Torino, Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti
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La figlia di Sionne di Carlo Bonatto Minella
Carlo Bonatto Minella, La figlia di Sionne (Costume egiziano), 1876. Collezione privata
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San Giacomo di Carlo Bonatto Minella
Carlo Bonatto Minella, San Giacomo, data, Cuorgnè, località Salto, chiesa di parrocchiale
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Donna ebrea di Carlo Bonatto Minella
Carlo Bonatto Minella, Donna ebrea, 1877, Torino, Galleria civica d’Arte moderna
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Giuditta che si mostra dalle mura di Betulia di Carlo Bonatto Minella
Carlo Bonatto Minella, Giuditta che si mostra dalle mura di Betulia, 1877, Torino, Galleria civica d’Arte moderna
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La Pensierosa di Carlo Bonatto Minella
Carlo Bonatto Minella, Pensierosa, 1878, Torino, Galleria civica d’Arte moderna
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Autoritratto di Carlo Bonatto Minella
Carlo Bonatto Minella, Autoritratto, 1878, Torino, Galleria civica d’Arte moderna
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La religione dei Trapassati di Carlo Bonatto Minella
Carlo Bonatto Minella, La religione dei Trapassati, 1878, Torino, Galleria civica d’Arte moderna
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Bibliografia
- Angelo Paviolo, Carlo Bonatto Minella da Frassinetto C. pittore, GS Editrice (1 luglio 2000, ISBN-10 : 8887374600 ISBN-13 : 978-8887374605
- Carlo Bonatto Minella, oltre il corpo… l’anima. Premio biennale 2° edizione 2013, Lizea Arte, 2013, EAN: 9788896630303
- Clara Colombatto, Il pittore dell’anima. Carlo Bonatto Minella, Editrice Tipografia Baima-Ronchetti, Collana: Biblioteca degli scrittori piemontesi, 2021, EAN: 9788831934626
Link esterni
Consulta la pagina dedicata a Carlo Bonatto Minella sul sito della Galleria d’Arte Moderna di Torino.
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