Il Crocifisso di Donatello si trova nella Basilica di Santa Croce a Firenze ed è chiamato anche Cristo contadino per via del suo crudo realismo.
Donatello, Crocifisso, 1406/1410, legno, altezza 168 cm. Firenze, Basilica di Santa Croce
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Indice
Interpretazioni e simbologia de il Crocifisso di Donatello
I lineamenti contratti, la bocca dischiusa e le palpebre semiaperte contribuiscono a rendere il senso di sofferenza. Sembra che la priorità stilistica di Donatello fosse quella di infondere un senso di estremo realismo al Cristo del suo crocifisso. Nel Crocifisso di Donatello, infatti, si coglie la sofferenza e l’umanità del corpo appeso. Probabilmente ebbe un peso determinante la commissione che giungeva a Donatello dai francescani suoi committenti. Più vicino alla loro regola e alla loro interpretazione della fede. Il Crocifisso di Donatello suscita una partecipazione emotiva è una identificazione da parte del popolo. Destinato al culto del fedele comune, il Crocifisso di Donatello ha la possibilità di essere portato in processione. Durante la settimana santa, infatti, grazie alle spalle snodate, poteva essere esposto lungo le strade.
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Lo stile de Il Crocifisso di Donatello
Il Crocifisso di Donatello ha uno stile drammatico e realistico tanto da essere stato definito Cristo “contadino”. Secondo Vasari fu, infatti, Filippo Brunelleschi che criticò l’eccessivo realismo direttamente a Donatello. Alcuni storici, facendo riferimento all’aneddoto di Vasari, descrivono l’opera di Donatello mettendola a confronto con quella di Brunelleschi. Sempre secondo la tradizione infatti, il grande architetto Fiorentino scolpì un altro Crocifisso in risposta a quello di Donatello. Si tratta del Crocifisso di Brunelleschi conservato nella chiesa di Santa Maria Novella a Firenze. Il Crocifisso di Donatello è esposto nella Basilica di Santa Croce di Firenze all’interno della Cappella Bardi di Vernio in testa al transetto sinistro.
Si nota, chiaramente, il tentativo di descrivere con realismo l’agonia di Cristo. Le braccia forti e muscolose avvertono la tensione della posizione del corpo. Le gambe forti si tendono in avanti. Nell’insieme il corpo non possiede una linearità idealizzata e elegante come nello stile tardo gotico del quale fu esponente Ghiberti. Pare, piuttosto, che non siano rispettate nemmeno le proporzioni classiche. La testa, infatti, risulta leggermente sovradimensionata.
La luce sulla scultura
Donatello ha ricoperto la sua figura di vari toni di bruno mettendo in evidenza il modellato. Alcune zone sembrano ricevere più luce poiché sono state lucidate. Il modellato del corpo è molto sviluppato. Pare che la contrazione di un corpo morente lo stia inarcando sacrificando una resa più armonica e classica del soggetto. Il volto ha un’espressione sgraziata e i lineamenti sono contratti con la bocca semi aperta.
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Bibliografia
- Giovanna Gaeta Bertelà, Donatello, Scala Group Collana: I grandi maestri dell’arte, 1991;1998, EAN: 9788881170135
- Beatrice Paolozzi Strozzi, Museo Nazionale del Bargello. La guida ufficiale, Giunti Editore Collana: Guide uff. musei fiorentini. Complete, 2014, EAN: 978880975962
- Beatrice Paolozzi Strozzi, Donatello, Giunti Editore Collana: Dossier d’art, 2016;2017, EAN: 9788809994287
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 15 luglio 2022.
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