Ecce Homo di Francesco Hayez in esposizione alla Galleria Tadini di Lovere è una delle versioni più elaborate dall’artista nato a Venezia.
Francesco Hayez, Ecce Homo, post 1867-ante 1875, olio su tela, 128 x 210 cm. Lovere (BG), Galleria Tadini
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Indice
Descrizione di Ecce Homo di Francesco Hayez
Cristo prigioniero è esposto al pubblico con i polsi in avanti e legati da una corda. Gesù indossa un ampio telo rosso e logoro che copre solo in parte il suo corpo. Sul capo inoltre porta una corona di spine posata sopra i capelli lunghi che scendono sulle spalle. Tra le mani è infilata una canna di bambù. Il viso di Cristo è incorniciato in basso da una barba scura e folta.
Gesù è stante a piedi nudi sui gradini della base di un colonnato. Dietro di lui, in lontananza si intravede il centro abitato immerso nella penombra.
Interpretazioni e simbologia di Ecce Homo di Francesco Hayez
Ecce Homo è un’espressione latina che si può tradurre in italiano come Ecco l’uomo. Secondo quanto scritto nel Vangelo di Giovanni (19,5), Pilato la pronunciò nel presentare Cristo dopo il suo arresto alla folla. Gesù tradizionalmente porta un mantello, la corona di spine e un bastone che i soldati avevano posto su di lui per schernirlo con l’appellativo Re dei giudei.
Ponzio Pilato era all’epoca dei fatti il governatore romano della Giudea e riteneva Gesù innocente. Pilato fece però flagellare Cristo per soddisfare il giustizialismo di coloro che lo volevano colpevole guidati dai Sacerdoti. Lo espose così alla folla per testimoniare la sua azione punitiva sperando di calmare l’agitazione del popolo che però chiese la sua morte.
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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione
Questo dipinto religioso di Francesco Hayez non è frutto di una commissione ma l’artista lo realizzò senza una precisa destinazione. Hayez decise poi di donarlo all’Accademia Tadini di Lovere su proposta della nipote Carlotta Martinolli, dopo aver visitato la struttura.
Hayez spedì l’Ecce Homo nel mese di luglio 1875 all’Accademia di Lovere. I curatori esposero immediatamente il dipinto con il consenso dell’artista. I nipoti di Francesco Hayez, suoi eredi, il 30 dicembre 1899 confermarono la donazione dell’opera. Clelia, Giuseppina e Amelia, figlie di Giovanni Battista Banzolini, e Maria Emilia e Teresa sottoscrissero anche la donazione dell’Autoritratto. Tali informazioni sono documentate nelle guide della Pinacoteca dei primi anni del Novecento.
Ecce Homo di Francesco Hayez si trova alla Galleria Tadini di Lovere in provincia di Bergamo.
L’artista e la società. La storia dell’opera Ecce Homo di Francesco Hayez
Il dipinto dal titolo Ecce Homo di Francesco Hayez fu realizzato dopo il 1867 ma prima del 1875. Hayez lavorò all’opera nel settembre 1874 e nel giugno 1875 ritenne il dipinto concluso. All’epoca l’artista era ormai anziano e in precarie condizioni di salute. Nonostante questo fu in grado di terminare il suo capolavoro sacro con successo. L’artista dal 1850 era docente presso l’Accademia di Brera e quindi in questi anni ormai settantenne aveva un una grande autorità nel mondo della cultura della pittura lombarda e in tutta Italia.
Gli storici consultando la minuta di una lettera di Francesco Hayez indirizzata a Giuseppina Negroni Prati, del luglio 1875 scoprirono che l’artista ammetteva la difficoltà si terminare un dipinto intitolato L’Ecce Homo ed una Vergine. Nello stesso testo Hayez dichiarava la sua intenzione già di otto anni prima di destinare il dipinto all’Accademia di Lovere. Hayez manifestò la stessa intenzione poi in lettere successive.
Gli esperti considerano l’Ecce Homo un capolavoro della pittura a tematica sacra di Francesco Hayez. L’artista fu impegnato per diversi anno nella stesura dell’opera. Questo lungo e travagliato iter è testimoniato anche dalla struttura compositiva del dipinto che fu elaborata con fatica dall’artista per ottenere un effetto di monumentalità.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile di Ecce Homo di Francesco Hayez
Francesco Hayez fu artefice di una pittura classicheggiante nelle forme ma romantica nei contenuti, soprattutto a partire da una certa data della sua carriera. Le figure dipinte nei suoi quadri sono estremamente curate nei dettagli e le scene risultano attentamente equilibrate.
Ecce Homo di Francesco Hayez è una tela di medie dimensioni, di 128 centimetri di larghezza e 210 cm di altezza, realizzata con pittura ad olio.
L’opera presenta colori brillanti. In particolari la figura di Cristo emerge grazie al rosso del mantello in contrasto con il grigio scuro dell’architettura. In alto poi il cielo azzurro si spegne incontrando il grigio delle mura.
La struttura compositiva dell’Ecce Homo di Hayez è progettata per ottenere un effetto monumentale dei personaggi. Questa scelta testimonia probabilmente la necessità di collocare il dipinto in una posizione elevata rispetto all’osservatore.
Hayez nel tentativo di ottenere la composizione voluta aggiunse circa trenta centimetri di tela al dipinto nella versione originaria. L’aggiunta, che si nota anche ad una veloce osservazione permise di allontanare la figura di Gesù dal primo piano. Cristo così viene innalzato rispetto al bordo inferiore dell’opera e la scena acquista un effetto scenografico.
Ecce Homo del 1829
Francesco Hayez, Ecce Homo, 1923, olio su tela, 61 x 48 cm. Collezione privata
Questa versione realizzata in età relativamente giovanile presenta una impostazione tradizionale molto vicina ad un ritratto.
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Bibliografia
- F. Mazzocca (a cura di), Francesco Hayez. Ediz. illustrata, Silvana (5 novembre 2015) Collana: Cataloghi di mostre, ISBN-10: 8836632343 ISBN-13: 978-8836632343
- Francesco Leone, Fernando Mazzocca, Ottocento. L’arte dell’Italia tra Hayez e Segantini. Catalogo della mostra (Forlì, 9 febbraio-16 giugno 2019). Ediz. a colori, Silvana Collana: Arte, 13 febbraio 2019, EAN: 9788836641437
- F. Mazzocca (a cura di), Romanticismo. Catalogo della mostra (Milano, 26 ottobre 2018-17 marzo 2019). Ediz. a colori, Silvana (29 ottobre 2018) Collana: Arte, ISBN-10: 8836641008 ISBN-13: 978-8836641000
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 7 aprile 2021.
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