Fedra di Alexandre Cabanel interpreta con gusto accademico la tragica vicenda della protagonista della tragedia greca antica scritta da Euripide.
Alexandre Cabanel, Fedra (Phaedra), 1880, olio su tela, 194 x 286 cm. Montpellier, Musée Fabre
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Indice
Descrizione di Fedra di Alexandre Cabanel
Una giovane donna è distesa su un fianco sopra ad un letto decorato da intagli ricercati. Il corpo nudo di Fedra presenta una pelle chiara rivelata parzialmente dal lenzuolo che lo copre. La giovane sostiene la testa con la mano destra mentre la sinistra è abbandonata in basso e le dita giocano con il drappeggio della coperta. Lo sguardo di Fedra è rivolto frontalmente e a sinistra rispetto all’osservatore dell’opera. Il volto mostra inoltre un’espressione cupa e determinata. I capelli lunghi sono sparsi sul cuscino.
Due figure femminili sono sulla destra della protagonista. Una di loro leggermente piegata sulle gambe e si rivolge alla giovane congiungendo le mani in segno di implorazione. L’altra donna siede al capezzale del letto con la testa abbandonata all’indietro. Gli occhi della donna sono chiusi e la sua posizione rivela una condizione di estremo abbattimento fisico e emotivo.
Tessuti riccamente decorati e coperte preziose coprono il letto e sul pavimento è posato un tappeto di pelliccia. Un elmo, una spada e uno scudo sono poi fissati in alto sulla colonna ai piedi del letto. Infine gli arredi sono impreziositi da decorazioni con figure orientali.
Interpretazioni e simbologia di Fedra di Alexandre Cabanel
Fedra (Phaedra) è la protagonista femminile di una tragedia greca antica scritta da Euripide. La donna era unita in matrimonio con Teseo il quale aveva un figlio dal nome Ippolito, nato dalla precedente unione con una amazzone. Secondo le fonti potrebbe essere Antiope, Ippolita, Melanippe o Glauce. Fedra si innamorò del suo figliastro che la respinse. La donna soffrì terribilmente di questo rifiuto e per vendicarsi accusò Ippolito di averla violentata e si suicidò.
Le decorazioni orientali creano una scenografia dal gusto esotico, evocano un ambiente ricco, e un’atmosfera voluttuosa sensuale dai risvolti drammatici.
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Il dipinto di Alexandre Cabanel comparve al Salon di Parigi del 1889. L’artista lo donò poi al Musée Fabre di Montpellier, in Francia, cittadina nella quale era nato.
Fedra risale al 1880 e Cabanel lo dipinse durante gli studi presso l’École des Beaux-Arts di Parigi. Alexandre Cabanel dipinse molte opere che con soggetti letterari che ritraggono eroine del teatro francese contemporaneo.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
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Lo stile di Fedra di Alexandre Cabanel
Il dipinto di Alexandre Cabanel è realizzato con colori ad olio stesi su una tela di 194 centimetri di altezza e 286 cm di larghezza.
La figura di Fedra spicca decisamente nell’opera grazie al suo pallore esaltato dal rosso, dal nero e dall’oro degli arredi. Inoltre il bianco del lenzuolo contribuisce a evidenziare la zona centrale.
Il colore e l’illuminazione
Gli arredi presentano colori preziosi come l’oro che si trova sul tappeto e sulle armi fissate alla colonna.
La luce che illumina la scena proviene dall’esterno dell’opera a sinistra. Una lanterna illumina debolmente l’ambiente all’interno della scena.
Approfondimento. La splendente
La traduzione letterale del nome femminile greco Phaedra (Fedra) potrebbe essere “la Splendente”. E bella doveva essere davvero questa donna, figlia del re Minosse e di Pasifae (mito allegro anche quello del Minotauro…), che andò sposa a Teseo e gli diede due figli. Attratta da Ippolito, il figlio che il marito aveva avuto da un precedente matrimonio, sembrò impazzire di passione per lui, e arrivò a confessargli il suo desiderio. Ippolito la rifiutò, indignato. Allora lei scelse di morire, ma prima accusò il figliastro di averla violentata: Teseo le credette ed è inutile aggiungere come andò a finire.
Questo mito, terribile ed affascinante, ha sollecitato la fantasia di molti poeti, ma soprattutto di diversi drammaturghi: da Euripide a Seneca, da Racine a D’Annunzio fino a Sarah Kane. E anche la pittura è rimasta colpita da questa donna, che qui vediamo disfatta, svuotata, raggelata. Cabanel amava la letteratura classica (il quadro rimanda alla descrizione di Euripide, che ci racconta che Fedra, prima di uccidersi, rimase tre giorni senza cibo), ma sicuramente aveva letto anche Racine durante i suoi studi presso l’Ecole de Beaux Artes.
E questo quadro ha certamente un impianto teatrale, con Fedra sdraiata e due figure femminili a destra, che sembrano chiudere la scena. E in questo gioco di rimandi, tra mito, teatro e pittura, l’arte rivela una delle sue tante funzioni: quella di perpetuare, attraverso i secoli, i modelli, gli archetipi cui tutti noi possiamo attingere.
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Bibliografia
- Michel Hilaire, Alexandre Cabanel (1823-1889) : La tradition du beau, Somogy éditions d’art, 2010, ISBN-10 : 2757203568, ISBN-13 : 978-2757203569
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 25 ottobre 2021.
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