La donna e l’armatura di Felice Casorati crea un intenso contrasto tra la figura indifesa della protagonista e la grande armatura alle sue spalle.
Felice Casorati, La donna e l’armatura, 1921, tempera su tela, 144 x 148,5 cm. Torino, Galleria d’Arte Moderna
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Indice
Descrizione de La donna e l’armatura di Felice Casorati
Una figura femminile nuda è seduta sopra ad un sedile ricoperto da un telo disposto senza particolare cura. La donna sembra raggomitolata su di se. Tiene infatti le ginocchia chiuse e strette e le braccia sono poi conserte e coprono il pube. Il corpo è raffigurato verso sinistra e il viso di tre quarti. Lo sguardo attento e indagatore è puntato verso l’osservatore. Dietro la donna si intravede una grande armatura metallica. A sinistra infine una finestra aperta lascia trasparire un piccolo brano di cielo. Due pesanti tende incorniciano la scena a destra e a sinistra.
Interpretazioni e simbologia del dipinto La donna e l’armatura di Felice Casorati
I dipinti di Felice Casorati creano un clima di sospensione e tensione. Nel caso di La donna e l’armatura infatti la tensione deriva dal contrasto tra la figura indifesa della donna e la potente armatura metallica.
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La donna e l’armatura di Felice Casorati fu acquistato per la Galleria d’Arte Moderna di Torino dalla fondazione Guido ed Ettore de Fornaris direttamente dal figlio Francesco nel 1986.
L’artista e la società. La storia dell’opera
Il noto dipinto intitolato La donna e l’armatura, di Felice Casorati fu realizzato nel primo periodo torinese dell’artista. L’opera risale al 1921 quando l’artista, nato nel 1883, aveva circa 38 anni. Presso La Gam di Torino sono conservati due disegni preparatori dell’opera.
Un anno dopo la realizzazione di quest’opera, sul finire del 1922 nascerà il movimento artistico italiano “Novecento“. L’artista Anselmo Bucci lo promosse a Milano insieme a Mario Sironi, Achille Funi, Leonardo Dudreville, Emilio Malerba, Pietro Marussig e Ubaldo Oppi. Gli artisti si ritrovavano presso la Galleria Pesaro della città e con questo gesto aderirono alla tendenza europea di “Ritorno all’ordine“.
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Lo stile de La donna e l’armatura di Felice Casorati
Casorati dopo una prima formazione giovanile, nel 1901, a 18 anni presso l’artista Giovanni Vianello si stabilì a Napoli. Qui nel 1909 e nel 1910 approfondì tra gli altri i lavori di Pieter Brueghel il Vecchio. Fu anche attratto dalle esperienze della Secessione viennese e di Gustav Klimt.
La sua pittura si definì poi negli anni Venti del Novecento. Fu infatti vicino dalle esperienze della Nuova oggettività, movimento nato dopo la Prima Guerra Mondiale in Germania. Nell’ambito di tale esperienza si formò il lavoro di un gruppo di artisti definito Realismo Magico. Secondo alcuni storici i lavori di Felice Casorati sono vicini a tali esperienze. In ogni caso aderì al Ritorno all’ordine degli anni venti che spinse gli artisti ad abbandonare le Avanguardie per recuperare la tradizione figurativa classica.
La figura della giovane donna e gli oggetti della scena presentano un chiaro riferimento alla tradizione italiana del Trecento e del Quattrocento, infatti le forme sono solide ma semplificate. InoItre i volumi sono concreti e ottenuti con colore dal chiaroscuro netto e intenso. Infatti i passaggi tra il chiaro della pelle e la parte in ombra non sono graduati. Nonostante questo non si ottiene un effetto drammatico. Piuttosto si ha l’impressione di essere di fronte ad una scultura. La sensazione è supportata anche dalla semplificazione delle forme del corpo.
Il colore e l’illuminazione
La donna e l’armatura è un dipinto nel quale sono presenti molti contrasti. In modo particolare contrasti di luminosità che permettono di evidenziare la figura principale. La luce calda l’incarnato e quella fredda della finestra poi creano contrasti di temperatura. Altri contrasti si osservano poi tra il colore dell’armatura scuro e pesante contro quello della pelle della donna. La sua pelle infatti è talmente chiara da sembrare di cera.
Lo spazio del dipinto La donna e l’armatura di Felice Casorati
La stanza nella quale si ambienta l’opera è definita dalle tende e dallo sfondo dell’immagine. Sebbene non sia chiara l’articolazione tra pareti e finestra si percepisce uno spazio prospettico lineare. La finestra aperta crea un varco verso l’infinito del cielo. Il pavimento infine segna una chiara dimensione prospettica in basso.
La composizione e l’inquadratura
L’immagine ha una struttura particolarmente fissa anche grazie allo sguardo pungente della protagonista. La donna è sulla destra e la sua massa chiara crea uno sbilanciamento verso tale posizione. Il cielo chiaro compensa parzialmente i pesi verso sinistra e crea un parziale equilibrio. Il formato è quasi un quadrato regolare e gli elementi principali sono disposti lungo le diagonali. Da destra in basso verso sinistra in alto si dispongono la donna, la finestra e il cielo. Al contrario si trova l’obliqua dell’ombra che sale dal basso della tenda di sinistra.
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