Fiori di Margherita Caffi è un dipinto floreale come altri conosciuti dell’artista italiana del Seicento molto nota ai suoi tempi.
Margherita Caffi, Fiori, Ultimo quarto del XVII secolo, olio su tela, 96 x 154 cm. Madrid, Museo del Prado
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Indice
Descrizione di Fiori di Margherita Caffi
Il dipinto di Margherita Caffi ritrae un vaso di grandi dimensioni che contiene una composizione di fiori di varie specie. Corolle e petali sono sparsi sul piano che regge il vaso mentre nello sfondo scuro si intravedono alcuni oggetti tra i quali un’anfora.
Interpretazioni e simbologia di Fiori di Margherita Caffi
Jarrón con flores è il titolo in lingua spagnola con il quale è indicato il dipinto di Margherita Caffi al Museo del Prado di Madrid. In italiano si traduce come Vaso di fiori. Molti dipinti della pittrice italiana hanno lo stesso titolo e si identificano grazie alla loro sede espositiva e al numero di inventario. Margherita Caffi dipinse in particolare composizioni di frutta e fiori su fondo nero.
Nel dipinto si riconoscono fiori di rosa, peonia, passiflora, garofani, tulipani e narcisi che furono i fiori preferiti dalla pittrice.
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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione
Vaso di fiori di Margherita Caffi si trova a Madrid custodito presso il Museo del Prado con numero di inventario P004135. María Dionisia Vives y Zires, duchessa di Pastrana, donò l’opera al museo nel 1889.
L’artista e la società. La storia dell’opera Fiori di Margherita Caffi
Nel periodo Barocco, la pittura lasciò spazio anche alla natura morta e alla pittura floreale, generi considerati minori rispetto alla pittura di figura. Questa evoluzione diede la possibilità di dipingere e di imporsi al mercato anche a molte pittrici. Margherita Caffi ebbe molto successo in vita ma nel tempo si perse memoria del suo lavoro. Gli storici dell’arte nel Novecento, individuarono con difficoltà i suoi dipinti che negli anni erano stati attribuiti ad altri artisti.
La pittrice trovò il favore di molte corti europee tra le quali gli arciduchi del Tirolo, i re di Spagna e i granduchi di Toscana. Molte opere della Caffi sono infatti custodite presso collezioni autriache. Vittoria Della Rovere fu una importante collezionista delle composizioni floreali della pittrice. Negli ultimi anni della sua carriera, Margherita Caffi si trasferì a Milano e fondò una scuola di pittori di nature morte.
Margherita Caffi nacque forse a Cremona nel 1647 e assorbi fin da giovane la cultura figurativa floreale. Sposò il pittore Ludovico Caffi con il quale completò la sua formazione artistica. La coppia si trasferì poi a Piacenza a causa di problemi giudiziari e in questa città la pittrice acquistò la fama di pittrice di fiori in grado di lavorare su ogni superficie, soprattutto pergamene. La Caffi amministrò con abilità il suo lavoro e dopo dieci anni si spostò a Bologna da dove rimase in contatto con il fratello che era mercante d’arte e viveva a Venezia.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
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Lo stile di Fiori di Margherita Caffi
Gli storici dell’arte considerano Margherita Caffi molto abile nel riprodurre fiori di ogni specie su diverse superfici. Al suo tempo, il supporto più richiesto era la pergamena sulla quale la Caffi si dimostrò molto capace. La pittrice, probabilmente, prese ad esempio la pittura floreale fiamminga, caratterizzata dalla cura del dettaglio, da luci accese e fondi molto scuri.
Le opere di Margherita Caffi presentano una singolare libertà nella scelta dei soggetti. Le figure di fiori, vegetazione e arredi sono costruiti con pennellate definite libere, apparentemente non applicare con un preciso orientamento e nemmeno sfumate. Inoltre, sono state descritte come vivaci, dense e sfrangiate. Questa caratteristiche individuano uno stile disinvolto, che non trasmette un controllo accademico del segno pittorico. La Caffi, imitando i fiamminghi, si specializzò nella raffigurazione delle trasparenze dei petali, nella riproduzione delle superfici e dei riflessi sui metalli.
Le composizioni floreali di Margherita Caffi sono caratterizzate da una particolare ricchezza e mostrano molte varieta di fiori. La pittrice utilizzò colori brillanti come l’azzurro, il rosso vivo e il bianco, esaltati dallo sfondo scuro che ricorda il tenebrismo di Caravaggio. Tra le varietà floreali compaiono spesso alcuni frutti e l’insieme risulta artificioso, organizzato secondo un principio decorativo elegante e sofisticato. I contorni delle forme sono sfrangiati e insieme alla trama pittorica di pennellate dense contribuiscono a creare l’atmosfera vibrante.
Gli storici individuano nella pittura di Margherita Caffi alcune influenze della pittura veneta di artisti quali Elisabetta Marchioni e del Pseudo Guardi.
La tecnica
Fiori di Margherita Caffi è un’opera pittorica realizzata con colori ad olio applicati su una tela di 96 centimetri di larghezza e 154 cm di altezza.
Il colore e l’illuminazione
Il dipinto di Margherita Caffi presenta un colore di fondo molto scuro che esalta le tinte vivaci del bouquet. I fiori quindi sono colorati in prevalenza di bianco, rosso, rosa e qualche nota cromatica di blu e arancione. La natura morta è illuminata da una luce direzionata che proviene da sinistra e mette in forte risalto la composizione floreale.
Lo spazio
Il bouquet è appoggiato su un piano insieme ad altri oggetti che si intravedono nella penombra. La sensazione di profondità è quindi limitata al primo piano dove si trova il vaso, anche per via dell’ombra che nasconde lo sfondo.
La composizione e l’inquadratura
La natura morta di Margherita Caffi è di forma rettangolare. L’inquadratura orizzontale racchiude un’ampia porzione di sfondo scuro che valorizza il bouquet. La composizione centrale inoltre è movimentata dalla caduta di fiori sulla sinistra. Infine, l’analisi della componente lineare della struttura compositiva evidenzia linee curve e sinuose che la rendono particolarmente elegante e decorativa.
Altri dipinti di Margherita Caffi presso il Museo del Prado di Madrid
Vaso di fiori di Margherita Caffi
Margherita Caffi, Vaso di fiori, 1678 – 1700, olio su tela, 104 x 65 cm. Madrid, Museo del Prado
Questa composizione floreale di Margherita Caffi è custodita al Museo del Prado di Madrid, in Spagna con numero d’inventario P002778. Florero è il titolo con il quale il dipinto è indicato presso il museo spagnolo. Pedro Fernández Durán y Bernaldo de Quirós donò l’opera al museo attraverso legato testamentario nel 1931. L’opera non è datata e risale al periodo che va tra il 1678 e il 1700. La natura morta è un olio su tela di 104 cm di altezza e 65 cm di larghezza.
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Margherita Caffi, Fiori, sul sito del Museo del Prado di Madrid.
Vaso di fiori di Margherita Caffi
Margherita Caffi, Vaso di fiori, 1678 – 1700, olio su tela, 104 x 65 cm. Madrid, Museo del Prado
La composizione floreale dipinta da Margherita Caffi, come le sue più note, presenta lo sfondo molto scuro che crea una forte evidenza al soggetto pricipale. Infatti, la luce diretta sui fiori esalta la brillantezza delle tinte che sono tipiche delle tele della Caffi. In questo dipinto nello sfondo, in alto, si intravede il blu del cielo e il grande mazzo di fiori pare ritratto in un ambiente naturale. Anche in altre sue opere, lo sfondo presenta alcuni dettagli che suggeriscono l’ambientazione come arredi o figure naturali.
Questo Florero di Margherita Caffi è un olio su tela databile nel periodo che va dal 1678 al 1700. Presso il museo del Prado è conservato con numero d’inventario P002779. La composizione floreale è alta 104 centimetri e larga 65 cm. Pedro Fernández Durán y Bernaldo de Quirós lasciò il dipinto al museo di Madrid attraverso legato testamentario nel 1931.
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Margherita Caffi, Fiori, sul sito del Museo del Prado di Madrid.
Roseto in fiore di Margherita Caffi
Margherita Caffi, Roseto in fiote, 1680 – 1700, olio su tela, 152 x 196 cm. Madrid, Museo del Prado
Rosal en flor è il titolo in spagnolo con il quale la tela è indicata presso il Museo del Prado di Madrid. Ceespuglio di rose in fiore è un altro titolo di questo dipinto di Margherita Caffi. Lo sfondo, come nelle altre opere note della Caffi, è scuro e mette in risalto i fiori dipinti. Il rosaio in fiore e il gruppo di tulipani sono rappresentanti in natura ed emergono dal terreno. Il dipinto è occupato quindi per la sua totalità dalla vegetazione.
Secondo i curatori del Prado, la scelta della pittrice di rappresentare piante radicate si spiega con il desiderio di trasmettere una maggiore freschezza rispetto alle nature morte del Barocco con fiori recisi. Inoltre, in queste opere si coglie il naturalismo prodotto dalla riproduzione di fiori reali rispetto ad altre opere di Caffi in cui sono rappresentate specie inventate. Il dipinto di Margherita Caffi si trova al Museo del Prado registrato con numero d’inventario P003997. María Dionisia Vives y Zires, duchessa di Pastrana, donò il dipinto al museo nel 1889.
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Bibliografia
- AA.VV., La Guida del Prado, Museo Nacional del Prado, 2009, ISBN-10: 848480187X ISBN-13: 9788484801870
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 18 gennaio 2023.
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Leggi La vita e tutte le opere di Margherita Caffi
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Margherita Caffi, Fiori, sul sito del Museo del Prado di Madrid.
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