Giuseppe Abbati fu un pittore macchiaiolo che si arruolò volontario nelle truppe garibaldine rimanendo ferito ad un occhio.
Pagina aggiornata il: 8 maggio 2021. Torna a visitarci tra qualche giorno e troverai nuovi contenuti.
Biografia
Nascita di Giuseppe Abbati
1836. Giuseppe Abbati nacque a Napoli il 13 gennaio 1836.
Il contesto familiare di Giuseppe Abbati
Giuseppe Abbati era figlio del pittore Vincenzo Abbati e di Francesca Romano. Nel 1842 la famiglia si trasferì a Firenze
La politica attiva
L’artista partecipò alla spedizione dei Mille di Garibaldi del 1860 ma fu ferito e perse un occhio a Capua durante lo battaglia del Volturno.
La formazione di Giuseppe Abbati
1846. Nel 1846, all’età di 10 anni, quindi Giuseppe Abbati si trovò a Venezia dove rimase fino a 22 anni, nel 1858. Il padre pittore si occupò della prima formazione dell’artista. Dal 1850 al 1853, dai 14 ai 17 anni, il giovane Abbati invece frequentò l’Accademia di Belle Arti di Venezia.
I viaggi
1846–1858. L’artista fu a Venezia dal 1846 al 1858 dove conobbe altri artisti, futuri Macchiaioli.
1858. Giuseppe Abbati a partire dal 1858 tornò a Napoli dove lavorò nella bottega del padre.
1860. Tornato dalla campagna dei Mille Abbati si trasferì a Firenze. Nella città toscana grazie a Serafino De Tivoli entrò a far parte del gruppo di artisti Macchiaioli che si ritrovavano al Caffè Michelangelo.
I maestri di Giuseppe Abbati
Primo maestro di Abbati fu il padre. Giunto poi a Venezia, Giuseppe a 14 fu poi allievo di maestri Michelangelo Grigoletti e Francesco Bagnara presso l’Accademia di Venezia.
Amicizie d’artista e compagni di studi
A Venezia conobbe i pittori Vito D’Ancona e Telemaco Signorini che si trovava nella città per motivi di studio. Nel 1858 la famiglia tornò a Napoli e Giuseppe legò con i pittori pittori Bernardo Celentano e Domenico Morelli. Nel 1860 l’artista si ristabilì a Firenze e frequentò i Macchiaioli del Caffè Michelangelo, della Scuola di Piagentina. Sono Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani, Domenico Caligo, Vito D’Ancona, Serafino De Tivoli e il critico, collezionista e mecenate del gruppo, Diego Martelli.
Le opere
Interno di un chiostro
1862 circa, Interno di un chiostro, 1862 circa, olio su cartone, 19,3 x 25, 2 cm. Firenze, Palazzo Pitti, Galleria d’Arte Moderna
Il quadro più noto dell’artista che presenta l’uso della macchia nelle campiture che costruiscono sinteticamente le forme.
Link esterni
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Giuseppe Abbati, Interno di un chiostro, sul sito della Gam di Firenze.
© ADO – analisidellopera.it – Tutti i diritti riservati. Approfondisci