Hokusai fu un pittore giapponese attivo nella prima metà dell’Ottocento molto influente sulla pittura europea della seconda metà dello stesso secolo.
Pagina aggiornata il: 29 aprile 2023. Torna a visitarci e troverai nuovi contenuti.
Nascita di Hokusai
Katsushika Hokusai nasce a Edo, in Giappone, nel quartiere di Honjō Warigesui, in ottobre o novembre del 1760. Alla nascita Hokusai è il terzo figlio di Kawamura Itiroyemon e gli viene dato il nome di Tokitarō, infatti non fu mai riconosciuto dal padre perché probabilmente la madre era una concubina.
L’adolescenza e la prima formazione
All’età di quattro anni il piccolo è adottato da una facoltosa famiglia di artigiani i Nakajima che fabbricano specchi per lo shogunato Tokugawa. I suoi fratellastri, due ragazzi più grandi e una sorella minore, muoiono durante l’infanzia. Uno dei nonni adottivi è un soldato al servizio del clan Kira che viene ucciso da uno dei quarantasette rōnin durante un’azione di vendetta nei confronti di Kira Yoshi.
A dodici anni Hokusai lavora come fattorino per una biblioteca ambulante. A 14 anni inizia poi il suo apprendistato presso un artigiano intagliatore di matrici tipografiche. In occasione di questo lavoro Hokusai incide le ultime sei pagine di un romanzo umoristico di Sanchō utilizzando lo pseudonimo Tetsuzō. Questo suo impiego costituisce la sua formazione artistica che sarà determinata dalla sua passione per il disegno.
L’impiego nell’atelier di Katsukawa Shunshō
Nel 1778, Hokusai all’età di 18 anni abbandona il lavoro di intagliatore e entra nello studio di un celebre artista di tecnica ukiyo-e, Katsukawa Shunshō. In quegli anni, il giovane Hokusai si specializza così nella realizzazione di stampe con soggetti teatrali e di illustrazioni di romanzi popolari detti kibyōshi. Vista la sua capacità, dopo un anno il maestro gli concede il nome di Shunrō che diventerà lo pseudonimo con il quale Hokusai pubblica i suoi primi lavori nel 1779.
Shunshō muore nel 1793 e Hokusai ha la possibilità di sviluppare uno stile diverso da quello del maestro, ispirato alle tecniche delle scuole giapponesi di pittura Kanō, Tosa e Rinpa. Il pittore però tra le sue aspirazione anche dalla pittura Europea, quella olandese e quella francese. Nel frattempo, nello studio è subentrato Shunkō il nuovo caposcuola che non accetta le influenze straniere manifestate da Hokusai, così gli impone di lasciare lo studio.
Secondo gli storici il passaggio ad uno stile innovativo, in contrasto con quello della tradizione delle scuole giapponesi, è rappresentato da un episodio avvenuto quando Hokusai ha circa 30 anni. Il pittore dipinge l’insegna di un rivenditore di stampe che, molto soddisfatto, la espone davanti all’ingresso del suo negozio. Passa dal negozio Katsukawa, un altro allievo, che considera il dipinto infamante per la reputazione della scuola e quindi lo strappa.
La vita itinerante di Hokusai
Hokusai rompe così definitivamente i rapporti con il maestro Shunkō, inizia a viaggiare e non si ferma per più di due o mesi nello stesso posto. Il pittore si trova presto in difficoltà finanziarie e pratica l’attività di venditore ambulante di spezie e almanacchi. Questo periodo passato in povertà si interrompe quando Hokusai inizia a produrre surimono cioè cartoline di fine anno e di altre festività.
Si dedica inoltre a realizzare illustrazioni di kyōka ehon cioè libretti satirici. Con queste attività il pittore si fa conoscere nel contesto dell’arte giapponese. Tra il 1789 e il 1800 scrive e illustra molti racconti destinati alla letteratura femminile e ai bambini. Inoltre impara ad utilizzare la prospettiva e inizia a studiare la grande arte cinese.
In Giappone, all’inizio dell’Ottocento l’ukiyo-e si diffonde sempre di più nella cultura popolare proprio quando Hokusai inizia ad avere maggior successo con i nuovi soggetti, paesaggi e immagini di fiori e animali che si aggiungono alle tradizionali figure femminili e a quelle di guerrieri.
La direzione dell’atelier Tawaraya e la carriera indipendente
Nel 1795 Hokusai dirige l’atelier Tawaraya con il nome di Sōri II. Dal 1798 inizia la sua carriera indipendente con il nome di Hokusai Katsushika, abbreviazione di Hokushinsai, che in giapponese significa “studio della Stella polare“. Il pittore sceglies questo nome per onorare la divinità buddista Myōken e come buon auspicio nella sua carriera. Katsushika invece è un toponimo e deriva dal nome del quartiere di Honjō che attualmente corrisponde alla Hokusai-dōri nell’area Kamezawa di Sumida a Tokyo.
Hokusai nella primavera del 1804 davanti ad una grande folla nel quartiere di Edo realizza un dipinto di circa 350 metri quadrati che raffigura il patriarca dello Zen Daruma. Hokusai disegna sul terreno usando una scopa di canne imbevuta di inchiostro. Ripete poi l’impresa raffigurando il dio Hotei insieme a un cavallo e accompagnato dalle sette divinità della fortuna.
Grazie a queste imprese Hokusai ottiene ‘appartenenza alla categoria dei kijin, detti anche “artisti eccentrici“. Accanto a queste monumentali imprese realizza anche dipinti in miniatura come uno stormo di passeri sopra ad un chicco di riso. Hokusai in seguito compie altre imprese popolari per diffondere il suo talento. Lo shōgun Tokugawa Ienari lo invita così presso di sé per chiedergli di mostrargli il suo talento.
Le serie litografiche
Intanto procede con la pubblicazione di serie di litografie come quelle delle Vedute famose della capitale dell’est (東都名所一覧 Tōtō meisho ichiran) e Immagini a specchio in stile olandese – Otto vedute di Edo (阿蘭陀画鏡 江戸八景 Oranda ekagami Edo hakkei). Il successo lo porta ad accettare studenti e apprendisti.
Nel 1807 Hokusai collabora con lo scrittore Kyokutei Bakin ma dopo quattro anni questa collaborazione si interrompe per diversità di vedute. Collabora anche con l’attore Onoe Baikō ma anche in questo caso la relazione sì deteriora quando Hokusai rifiuta di realizzare il dipinto di un fantasma che l’attore voleva interpretare.
La sua fortuna non fu però essenzialmente alimentata dal suo lavoro. Infatti fino ai primi anni del 1800 Hokusai godeva dell’appoggio finanziario del figlio primogenito Tominosuke della famiglia Nakajima, che aveva ereditato una fabbrica di specchi. Tominosuke però muore e Hokusai è costretto a far fronte personalmente alle sue necessità economiche illustrando libri e manuali per principianti e professionisti sulla tecnica del disegno.
Hokusai in questo periodo viaggia tra Nagoya, Osaka e Kyoto per cercare apprendisti da assumere. A Nagoya, disegna nuovamente il “grande Daruma” sul terreno. Nel 1814 inizia a pubblicare la serie dei 15 volumi detti Hokusai manga che raccolgono diversi soggetti, paesaggi, scene di vita quotidiana e rappresentazioni soprannaturali.
Gli ultimi anni di carriera
Negli anni Hokusai torna in difficoltà economica ed evita le commissioni poco redditizie. Inoltre i debitori del nipote figlio della sua primogenita Omiyo e del pittore Yanagawa Shigenobu lo costrinsero a spostarsi e a trasferirsi a Uraga sotto falso nome. Riprende quindi a viaggiare e riesce a tornare a Edo solo nel 1836. In città imperversa una grave carestia che ha ridotto la richiesta di opere d’arte. Inizia così un periodo difficile nella vecchiaia di Hokusai.
Nel 1839 il suo studio va a fuoco e con esso gran parte dei suoi lavori. In questo periodo inoltre inizia a diffondersi la fama del pittore Utagawa Hiroshige. Intorno ai 70 anni, Hokusai viene colpito da apoplessia ma riesce a rimettersi grazie ad un composto inventato da lui. Le sue opere più note risalgono proprio a questo periodo si tratta delle serie Vedute di ponti famosi (諸国名橋奇覧 Shokoku meikyō kiran), Cascate famose in varie province (諸国瀧廻り Shokoku takimeguri), l’incompleta Cento vedute del Monte Fuji (富嶽百景 Fugaku hyakkei) e soprattutto Trentasei vedute del Monte Fuji (富嶽三十六景 Fugaku sanjūrokkei), che comprende La grande onda di Kanagawa. Oltre a queste serie tra il 1830 e il 1843 Hokusai disegna un grande numero di stampe in stile nishiki-e e shunga.
La morte di Hokusai
La seconda figlia Ōi dopo aver divorziato dal marito torna da Hokusai e se ne prende cura fino alla morte del maestro che avviene il 10 maggio 1849 all’età di 89 anni.
La grande onda di Kanagawa
Hokusai, La grande onda di Kanagawa, 1830-1831 circa, xilografia, 25,7 x 37,9 cm. Museo di Hakone, Giappone e molte altre sedi espositive
Bibliografia
- Henri Focillon, Hokusai, Abscondita, 2013, ISBN-10 8884164060 ISBN-13 978-8884164063
- Edmond de Goncourt, Hokusai. Il pittore del mondo fluttuante, Luni Editrice, edizione agosto 2013, ISBN-10 8879843648ISBN-13 978-8879843645
- Francesco Morena, Hokusai. Ediz. illustrata, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2016, EAN: 9788809993679
- Tymothy Clark, Hokusai. Oltre la grande onda, 2018, Einaudi, ISBN 9788806236168
- Hokusai. Le trentasei vedute del monte Fuji, L’Ippocampo, 2019, EAN: 9788867224326
- Paolo Linetti, Il segreto dell’onda di Hokusai, Skira (5 agosto 2022, ISBN-10 8857248321 ISBN-13 978-8857248325
Tutte le opere pubblicate di Hokusai
Link esterni
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Hokusai, La grande onda di Kanagawa, sul sito del Museo of Fine Arts di Boston.
© ADO – analisidellopera.it – Tutti i diritti riservati. Approfondisci