I buoi di Giovanni Fattori è un’opera della quale esistono altre versioni dedicate all’animale tra i più rappresentati dal pittore toscano.
Giovanni Fattori, I buoi, 1890, olio su tela, 55 x 70 cm. Livorno, Villa Mimbelli, Museo Civico Giovanni Fattori
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Indice
Descrizione de I buoi di Giovanni Fattori
Sulla destra del dipinto, due buoi bianchi, affiancati e aggiogati, procedono in avanti nel paesaggio di campagna. Dietro i due animali, si intravede, nell’ombra, la sagoma del contadino che li guida. Il terreno tra gli alberi è coperto da erba alta e sullo sfondo si coglie una fitta macchia di vegetazione. In primo piano e a sinistra, si vedono invece alcuni alberi isolati, con i rami nudi e contorti. A sinistra, infine, una strada poderale traversa il brano di paesaggio in diagonale.
Interpretazioni e simbologia de I buoi di Giovanni Fattori
Giovanni Fattori fu particolarmente attento alla figura dei lavoratori della terra e dei loro animali che rappresentavano un insostituibile aiuto nelle attività quotidiane. Allo stesso tempo dipinse un gran numero di opere dedicate ai soldati dell’epoca impegnati nelle battaglie e nel pattugliamento del territorio nel periodo dell’Italia pre e post unitaria. Come si può vedere nel suo celebre dipinto In vedetta, i giovani militari sono sempre accompagnati da cavalli, animali molto ammirati da Fattori.
Un altro animale molto amato e ritratto da Fattori è il bue. I buoi tornano in molte opere dell’artista come ne Il riposo (carro rosso). In Toscana, i contadini allevano da sempre i bovini di razza chianina, molto pregiata e già nota al tempo degli etruschi e dei romani. In particolare, il toro chianino, per via del suo manto candido e della sua figura elegante era sacrificato agli dei. Invece, il bue chianino, ottenuto in seguito a castrazione, era destinato al lavoro della terra e al trasporto. Infatti, la forza della razza chianina, le sua altezza e la resistenza fisica rendevano il bue chianino adatto a trainare aratri e carri agricoli.
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I due buoi dei Giovanni Fattori si trova al Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno, in Italia. Il Comune di Livorno acquistò il dipinto dall’ultimo alunno ed erede di Fattori, Giovanni Malesci, nel 1908. Il dipinto è conservato presso il museo con numero identificativo: Mun.Li 17 (1957) | 1031 (1991).
L’artista e la società. La storia dell’opera I buoi di Giovanni Fattori
Giovanni Fattori nacque nel 1825 e morì in tarda età nel 1908. Il dipinto intitolato I buoi non è datato ma gli storici dell’arte lo collocano intorno al 1890 quando l’artista era ormai sulla soglia dei 60 anni. Sul dipinto è presente la firma del pittore che si legge in basso a destra: Gio. Fattori.
Fattori realizzò diverse versioni de I due buoi nelle quali la composizione rimane sostanzialmente la stessa. Una di queste versioni è Contadino e Bove nell’uliveta, firmato e datato 1890 dal pittore. Gli storici tengono di gran conto questo dipinto che ha permesso di datare la versione del museo di Livorno. Un altro titolo è Contadino in un campo di ulivi realizzato intorno al 1885-1890.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.
Lo stile de I buoi di Giovanni Fattori
Gli storici dell’arte sono concordi nel considerare Giovanni Fattori uno dei più importanti pittori Macchiaioli. Dipinse i paesaggi della campagna toscana e i contadini con i loro animali. Si dedicò inoltre alla pittura di guerra dipingendo grandi scene belliche e momenti di vita militare. Fattori raccontò gli elisodi principali dei conflitti che portarono all’unita d’Italia mettendo in luce le tragedie umane.
L’elemento base della pittura macchiaiola è la “macchia“, una piccola zona di colore privo di chiaroscuro. L’accostamento di più macchie, permette di ottenere le forme degli oggetti e delle figure, umane e animali, sacrificando i dettagli. Nei dipinti di paesaggio, di piccole o modeste dimensioni, la resa è quella di una immagine da cogliere nella sua interezza, senza soffermarsi sui particolari che si intuiscono nella trama pittorica. Nei dipinti di grande formato, come nelle battaglie, la pittura di Fattori è maggiormente definita e si avvicina alla pittura storica di tradizione.
La tecnica
I due buoi di Giovanni Fattori è un dipinto realizzato con impasti di colore ad olio stesi su tela. Le sue dimensioni sono 55 centimetri di altezza e 70 cm di larghezza.
Il colore e l’illuminazione
Il paesaggio dipinto da Giovanni Fattori presenta, nel complesso, una tonalità verde giallastra come nel caso dell’erba ingiallita del prato in primo piano. I buoi bianchi creano una macchia chiara nella vegetazione e riflettono il colore dell’ambiente naturale. La strada terrosa e scura che traversa il dipinto in basso, crea una importante direttrice obliqua che regge la composizione.
L’unica componente scura sono i tronchi ocra al centro dell’immagine. La scena è inoltre è divisa in due componenti principali. La metà inferiore è colorata di verde giallastro invece la metà superiore di verde più scuro che si trova nelle foglie degli alberi. La forte luce meridiana proviene dall’alto e crea ombre nette sotto gli alberi.
Lo spazio
Il dipinto di Giovanni Fattori riproduce un paesaggio di campagna nel quale un carro trainato da buoi avanza oltre una macchia di alberi, verso il prato. Lo spazio non è organizzato in modo geometrico ma attraverso la disposizione delle figure e le loro grandezze relative. Il punto di vista è naturale e l’osservatore ha l’impressione di vedere la scena al suo interno. I colori più scuri, della macchia di alberi, suggeriscono l’impressione di profondità.
In primo piano, è raffigurato così l’albero di sinistra, quindi, in secondo piano compaiono i buoi, il carro a altri alberi. Lo sfondo è rappresentato dal bosco lontano. Inoltre, una mimima apertura visiva coincide con il brandello di cielo chiaro dipinto in alto a sinistra. Infine, l’opera presenta due ambienti creati dalla vegetazione. A sinistra uno di essi si riferisce allo spazio creato tra gli alberi, dalla strada poderale. L’altro, invece, a detra, è rappresentato dalla radura che si apre di fronte ai buoi.
La composizione e l’inquadratura
Il dipinto di Giovanni Fattori presenta una forma rettangolare e una inquadratura orizzontale che valorizza il paesaggio di campagna. La struttura compositiva mostra in modo evidente una suddivisione dell’immagine in due metà verticali separate dall’albero dipinto al centro. Nella metà di sinistra è rappresentato un angolo di paesaggio mentre in quella di destra, i buoi avanzano tra gli alberi. L’opera presenta alcune forme compositive che contribuiscono a mettere in evidenza i soggetti come un cerchio di fogliame che avvolge i buoi.
Tale forma circolare si raccorda in basso con il profilo serpeggiante del prato giallastro e in alto con il profilo inferiore degli alberi. Si forma così una nicchia che si apre verso sinistra e che ospita la scena. Per quanto riguarda le linearità anche in questo caso esiste una diversa impostazione nelle due metà verticali. A sinistra, prevalgono linee oblique, nel sentiero e nel tronco inclinato e a destra invece linee verticali. Infine, il sentiero che sale verso destra e l’albero dipinto a sinistra mitigano la statica compositiva del paesaggio, equilibrato dalle masse della vegetazione e dai buoi.
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Bibliografia
- Raffaele Monti, Giovanni Fattori. 1825-1908, Sillabe, Anno edizione: 2002, EAN: 9788883471353
- Raffaele Monti, Fattori, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 1998; 2008, EAN: 9788809761971
- Stefano Fugazza, Giovanni Fattori. Il vero tra forma, linguaggio e sentimento, Mauro Pagliai, Editore Collana: I maestri della luce in Toscana Anno edizione: 2008, EAN: 9788856400298
- Fattori. Catalogo della mostra (Padova, 24 ottobre 2015-28 marzo 2016), (a cura di F. Dini, F. Mazzocca, G. Matteucci), Marsilio, Collana: Cataloghi Anno edizione: 2015, EAN: 9788831722032
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 27 dicembre 2022.
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Consulta la pagina dedicata all’opera di Giovanni Fattori, I buoi, sul sito del Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno, Villa Mimbelli.
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