Il mulino David di Paul Gauguin

Il mulino David di Paul Gauguin risale al periodo che segue il ritorno dell’artista a Parigi e fu dipinto sulla base delle esperienze condotte in Polinesia.

Paul Gauguin, Il mulino David, 1894, olio su tela, 73 x 92 cm. Parigi, museé d’Orsay

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Indice

Descrizione de Il mulino David di Paul Gauguin

Ne Il mulino David, Paul Gauguin raffigurò un paesaggio rurale dai toni sereni. Nell’ampio prato in primo piano, che si distende oltre i limiti della tela, al centro, in prossimità di sottili alberi, una donna si china in basso. Una bambina è ferma accanto alla contadina e un cane accompagna le due figure.

A sinistra dell’osservatore, si vede l’edificio del mulino David, con la ruota scura affondata in parte nel corso d’acqua che scorre in secondo piano. A destra, invece si intravedono alcune piccole abitazioni costruite tra gli alberi. Sullo sfondo, infine, una fila di alberi cresce sul profilo morbido delle colline. Nel cielo chiaro e azzuro che copre il paesaggio transitano nubi chiare e vaporose.

Interpretazioni e simbologia de Il mulino David di Paul Gauguin

Paysage de Bretagne. Le Moulin David è il titolo originale in francese del dipinto di Paul Gauguin che in italiano è noto come Paesaggio bretone. Il mulino David.

Nel dipinto realizzato in Bretagna da Paul Gauguin so coglie la sua intenzione di creare paesaggi dalla forte connotazione spirituale. Infatti, la costruzione dell’ambiente naturale attraverso linee sinuose e morbide evoca un clima calmo e sereno.

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Il mulino David di Paul Gauguin si trova a Parigi, custodito al museé d’Orsay.

L’artista e la società. La storia dell’opera Il mulino David di Paul Gauguin

Nel 1894, Gauguin fece ritorno in Francia dalla Polinesia e si recò nuovamente in Bretagna. In occasione di questo soggiorno il pittore francese dipinse il Mulino David utilizzando lo stile elaborato nelle sue ricerche portate avanti a Tahiti.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile de Il mulino David di Paul Gauguin

Paul Gauguin, diversamente dai neoimpressionisti condivise la stessa idea di pittura di Cézanne e Van Gogh. Fu convinzione dei tre artisti, infatti, che un dipinto non deve semplicemente riprodurre l’immagine retinica che si forma nell’occhio umano. Secondo i curatori del museo d’Orsay di Parigi, così, Gauguin, come fece Odilon Redon, si oppose alla pittura impressionista considerando la sua concezione estetica troppo limitata.

Invece, l’artista cercò di trasmettere un pensiero nelle sue opere e per questo cercò le sue fonti di ispirazione nelle tradizioni popolari, prima bretoni e poi polinesiane. Gauguin dichiarò di voler rappresentare una realtà spirituale, frutto della meditazione sull’esistenza oltre le apparenze del reale, alla quale diede il nome di astrazione.

Paul Gauguin compì il secondo soggiorno bretone nel 1888, e da quel momento iniziò a semplificare il suo linguaggio figurativo, abbandonando la ricerca di effetti di luce cangiante. Così, alle variazioni mutevoli dei riflessi luminosi, sostituì campiture di colore bidimensionale delimitate da una linea di contorno scura.

Gauguin applicò sulla tela grezza le paste di colore ad olio senza amalgamare le pennellate leggere che si intravedono sulla superfice. Inoltre la direzione dei segni non costruisce la forma come accade nelle opere di Vincent van Gogh e non crea gradienti di chiaroscuro tra luci ed ombre. All’interno dal prato in primo piano si colgono brevi pennellate verticali. Sul ruscello, invece, la trama è orizzontale. Nel resto della scena, infine, le pennellate sono riunite in piccole campiture di colore piatto.

La tecnica

Il mulino David è un dipinto realizzato con colori ad olio applicati su una tela di 73 centimetri di altezza e 92 cm di larghezza.

Il colore e l’illuminazione

I colori de Il Mulino David sono brillanti. Il verde chiaro e scuro del prato in primo piano non presenta ombre ma tonalità sature di diversa intensità. Il paesaggio di sinistra poi presenta toni caldi, ocra e arancione, non del tutto verosimili. Il mulino è colorato di blu e azzurro come la natura lontana all’orizzonte. Infine, nel cielo azzurro e chiaro, una nuvola bianca fa da sfondo e mette il evidenza le sagome scure degli alberi che crescono sulle colline.

La fascia centrale ospita colori caldi che sembrano rappresentare una intensa illuminazione solare. Invece, il prato in primo piano e la fascia superiore, con il mulino e il cielo, sono più freddi e presentano una minore intensità cromatica.

Lo spazio

Il primo piano è occupato dal grande prato verde che traversa l’intera larghezza della scena. In secondo piano, invece, si trova il soggetto dell’opera, il mulino David, che, sulla sinistra, accoglie il corso d’acqua che alimenta il movimento della sua ruota. A destra, il paesaggio si apre verso l’orizzonte rappresentato dalle colline.

La mancanza della prospettiva aerea e di una spazialità tridimensionale sembrano proiettare tutte le componenti del paesaggio sulla superficie della tela. Gauguin ripropose questo elemento del linguaggio figurativo di Cézanne. Il pittore elaborò quindi un’organizzazione dello spazio basata sulle grandezze relative e sulla disposizione verso l’alto delle figure più distanti.

La composizione e l’inquadratura

Il mulino David di Paul Gauguin è un dipinto dalla forma rettangolare. L’inquadratura del paesaggio è tradizionalmente orizzontale e il piano è suddiviso in due metà orizzontali dal sottile albero che sale in coincidenza con la metà verticale piano.

Come sottolineano i curatori del museo d’Orsay, la scena presenta una solida stabilità compositiva. La struttura del piano propone così una prima organizzazione delle figure suddivise nelle due metà del dipinto. A sinistra, in primo piano, prevalgono le linee verticali delle architetture mentre a destra, sullo sfondo corrono le linee sinuose delle colline e del paesaggio.

La collina presenta forme allungate e morbide che riprendono quelle della nube dalla forma sintetica. Infine, seguendo il profilo posteriore del prato, la disposizione della fascia centrale è leggermente obliqua e sale verso destra.

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Bibliografia

  • La pittura al Museo d’Orsay. Testi di Michel Laclotte, Geneviève Lacambre, Anne Distel, Claire Frèches-Thory, Marc Bascou. Premessa di Françoise Cachin, Scala, 1995 EAN: 2560460022700
  • Simona Bartolena, Parigi Musèe d’Orsay, Il Sole 24 Ore, 2005, EAN: 2570140011214
  • Musee d’Orsay – La Guida delle Collezioni, RMN, 2006, EAN: 2570140229985

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 23 giugno 2022.

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Consulta la pagina dedicata al dipinto di Paul Gauguin, Il mulino David, sul sito del museé d’Orsay di Parigi.

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